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MUSEO VINCENZO VELATirelli e Carroll, affinità elettive e risonanze artistiche al Museo

04.09.17 - 07:00
I due artisti si incontrano giovedì 7 settembre alle 18.30 per confrontarsi sulla mostra in programma al Museo Vincenzo Vela e per interrogarsi sul futuro e sul senso dell’arte. Ingresso libero
Tirelli e Carroll, affinità elettive e risonanze artistiche al Museo
I due artisti si incontrano giovedì 7 settembre alle 18.30 per confrontarsi sulla mostra in programma al Museo Vincenzo Vela e per interrogarsi sul futuro e sul senso dell’arte. Ingresso libero

LIGORNETTO - «Considero Lawrence Carroll uno dei pittori (e uso questo termine in senso ampio) più interessanti al mondo». L’artista Marco Tirelli esprime tutta la sua ammirazione nei confronti del collega che presenterà giovedì prossimo al Museo, per un incontro che permetterà di vedere «con altri occhi» la mostra di Carroll.

Quando vi siete conosciuti?

«Non ricordo la circostanza precisa, ma era a Napoli, dai galleristi che ci rappresentano entrambi. Poi ci siamo rivisti più volte. Ad esempio, alla Biennale di Venezia, quando Carroll rappresentava il Vaticano e io l’Italia, eravamo anche topograficamente vicini e c’è stato l’aspetto umano di lavorare insieme. E ho scoperto che avevamo la stessa visione del lavoro. C’era coerenza tra il suo essere artista e il suo essere uomo: e non è sempre così».

Avete sentito subito un’affinità tra di voi?

«Parlerei piuttosto di risonanza, di corde che sono tarate sulla stessa dominante tonica, quando una vibra l’altra risponde… Oltre al pittore che ammiravo, ho conosciuto un poeta, uno stile di vita, uno stare al mondo».

Ci sono similitudini anche fra le vostre opere?

«Sicuramente, ci sono vene sotterranee molto forti che ci uniscono ma gli stili, certo, sono diversi. Abbiamo però la stessa attenzione per alcuni elementi-cardine, come la luce e la memoria. La luce che trova, non mostra ma fa scoprire un mondo. E la memoria, come dimensione che rimanda ad altro. Abbiamo sensibilità comuni nel guardare il mondo attraverso queste vie».

Parlerete anche di queste sensibilità nell’incontro al Museo di giovedì?

«Credo che non si possa parlare di “universo arte” ma soltanto delle proprie esperienze, ognuna a sé, che poi riproduce in dettaglio quelli che sono concetti generali. Ripeto sempre che fare arte è creazione di pensiero emozionato: l’arte è qualcosa che deve muovere, che deve scuotere gli animi. Ma è anche un’esperienza umana, un modo di camminare e di stare al mondo».

Giovedì 7 settembre, ore 18.30
Un incontro tra gli artisti Lawrence Carroll e Marco Tirelli, amici e coetanei, che operano in un contesto europeo e statunitense. Partendo dai loro incroci biografi ci ed artistici, si confronteranno in un dialogo aperto su temi di attualità nel campo dell’arte.
Entrata gratuita

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