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IUFFPLa video-pedagogia nella formazione professionale

20.12.18 - 06:00
Alessia Evi-Colombo, dottoranda presso il dipartimento Ricerca & Sviluppo dello IUFFP a Lugano
IUFFP / Depositphotos
La video-pedagogia nella formazione professionale
Alessia Evi-Colombo, dottoranda presso il dipartimento Ricerca & Sviluppo dello IUFFP a Lugano

La Fondazione europea per la formazione ETF ha incaricato l’Istituto Universitario Federale per la Formazione Professionale IUFFP e la Scuola universitaria professionale finlandese di Oulu di effettuare un’indagine sulle migliori pratiche di pedagogia del video per la formazione professionale. Incontro con Alessia Evi-Colombo, dottoranda presso il dipartimento Ricerca & Sviluppo dello IUFFP a Lugano impegnata nel progetto.

Alessia Evi-Colombo, cos’è la pedagogia del video?

La pedagogia del video è un concetto allo stesso tempo semplice e complesso che possiamo descrivere come accesso alla realtà, a un mondo reale per definizione in continuo  movimento e costantemente soggetto al cambiamento. Il video ci permette di non perderne le sfaccettature e l’autenticità. Nel caso della formazione di insegnanti, ad esempio, il video dà la possibilità di portare in aula la realtà delle pratiche d’insegnamento e di riflettere su situazioni reali favorendo pensiero critico, riflessione, capacità di autovalutazione, capacità di valutazione tra pari, e sviluppo di competenze digitali. Si tratta di un accesso facile e immediato: oggi spesso è più facile accedere a video che non a libri, articoli, docenti e materiali più “tradizionali” nel senso educativo del termine. Inoltre il video consente di vedere e rivedere il materiale didattico in questione svariate volte, senza costrizioni temporali.

Cosa significa concretamente?

Il video permette per esempio di osservare ciò che a occhio nudo non si riesce a vedere, come una rosa che sta sfiorendo. E non da ultimo, il video ti fornisce uno “specchio” della tua esperienza, delle tue pratiche professionali, consentendoti di interrogarle e interrogarti.
Tuttavia, il video ha le stesse carenze di ogni altro strumento d’apprendimento. Uno dei principali fraintendimenti a riguardo, è la pretesa che basti guardare un video per imparare.
La pedagogia video prevede un apprendimento attivo da parte della persona in formazione, e una progettazione strutturata e metodica del materiale video. Questo comporta la preparazione di obiettivi d’apprendimento e lo sviluppo di domande e attività/compiti riguardanti il materiale d’apprendimento, prima, durante e dopo la fruizione del video, e un’accurata analisi del contesto d’apprendimento e delle persone in formazione. Il video deve quindi rispecchiare l’obiettivo di apprendimento e facilitarne il raggiungimento.

Qual è il valore di questo incarico per lo IUFFP?

In qualità di centro di competenza della Confederazione per la formazione e il perfezionamento degli attori della formazione professionale, per lo sviluppo delle professioni e per la ricerca professionale, lo IUFFP funge spesso da riferimento nazionale ed internazionale nel campo dell’innovazione e dello sviluppo delle nuove tecnologie a sostegno dell'apprendimento. Per quanto mi riguarda, poter condividere le nostre competenze a livello internazionale, e poter lavorare in team con partner di rilievo come la European Training Foundation e l’Università di Oulu in Finlandia, rappresenta un’opportunità di scambio e di arricchimento reciproco e dimostra come le nostre competenze siano riconosciute anche oltre i confini nazionali.

Personalmente, di cosa si occupa nell’ambito del progetto?

Si lavora in team: con i miei colleghi abbiamo condotto un’analisi della letteratura scientifica concernente le pedagogie video nell’ambito della formazione e dello sviluppo professionale.
Quest’analisi è stata sviluppata sotto forma di report che funge da base per il raggiungimento dell’obiettivo del progetto. L’analisi della letteratura è stata accompagnata da interviste semi-strutturate che ho condotto con esperte ed esperti internazionali di pedagogia video attivi in ambito accademico, politico e professionale.

L’indagine consentirà di creare degli strumenti pratici?

Il report che ho citato consentirà di creare una Open Online Directory, ovvero una piattaforma contenente esempi di buona prassi, video modello, strumenti di consulenza rilevanti e altre risorse delle pedagogie del video. Saranno inoltre redatti due manuali in formato elettronico, contenenti testi e video, che illustreranno come utilizzare i video nella formazione di base e continua dei e delle docenti nonché nell’insegnamento e nella formazione professionale. I due manuali costituiranno per i Paesi partner una base e uno strumento di consulenza per l’utilizzo specifico delle pedagogie del video. In una fase successiva saranno identificati i progetti che mettono in evidenza l’applicazione efficace delle pedagogie del video in tre Paesi. Tali progetti fungeranno da casi di studio.

Lei sta svolgendo il suo dottorato presso il dipartimento Ricerca & Sviluppo della sede di Lugano dello IUFFP: dal suo punto di vista, qual è oggi l’importanza della ricerca nella formazione professionale?

La ricerca nell’uso delle nuove tecnologie nell’ambito della formazione è in continuo sviluppo. Come ricercatrice, per me è di cruciale importanza promuovere le pratiche basate sull'evidenza empirica, e continuare a lavorare per partecipare a uno stile di ricerca che possa sostenere questo tipo di approccio. Il ruolo della ricerca nella comunità della formazione professionale è quello di stimolare e sostenere docenti e studenti a rivedere e applicare criticamente i risultati della ricerca stessa e dell'esperienza sul campo. È cruciale promuovere la competenza e il pensiero riflessivo degli insegnanti, e non solo la familiarità con i risultati della ricerca. Svolgere ricerca nell’ambito educativo e della formazione oggi, significa avere una voce coerente e attiva in un contesto in rapido e continuo cambiamento, in particolare nell’ambito delle tecnologie.

Quali sono le sue aspirazioni professionali dopo il dottorato?

Vorrei continuare a lavorare nella ricerca nel campo della formazione. Spesso c’è dissonanza tra la ricerca educativa prodotta e i tipi di ricerca richiesti dagli operatori del settore, e vorrei contribuire a colmare questo divario con l'obiettivo di promuovere equità e buone pratiche per studenti, insegnanti e persone in formazione.

Maggiori informazioni sull’indagine: https://www.iuffp.swiss/project/video-pedagogia

Intervista di Luca Dorsa

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