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ITALIALitoranea Veneta, una storica via d’acqua

10.07.21 - 19:03
Reportage alla scoperta dell’idrovia che da Venezia porta a Trieste
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Acqua, natura e cultura
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Litoranea Veneta, una storica via d’acqua

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Reportage alla scoperta dell’idrovia che da Venezia porta a Trieste

LIGNANO - Si chiama "Litoranea Veneta" ed è una "via d'acqua", ovvero una via d'acqua creata dalla Serenissima Repubblica di Venezia nel suo periodo d'oro. Attraverso un sistema di canali artificiali e sfruttando i corsi d'acqua esistenti (Sile, Piave, Livenza, Lemene, Tagliamento, Stella e Isonzo) e le lagune (Venezia, Caorle, Marano e Grado), collega la laguna di Venezia con la foce dell'Isonzo. Si tratta quindi di un meraviglioso percorso di grande interesse storico e naturalistico, con una lunghezza di 130 chilometri, di cui circa 70 nel Veneto e circa 60 in Friuli Venezia Giulia. Il corso d'acqua, ancora navigabile con canoe, barche a remi e piccole imbarcazioni da diporto, permette di vedere da un punto di vista unico una serie di scenari vari e imprevedibili. Non sono solo i canali veneziani, con i loro eleganti palazzi e il profumo di storia che si respira, a rendere la Litoranea così meravigliosa, ma anche i numerosi paesaggi che la costa veneziana ha da offrire. Lungo la Litoranea si trovano i tranquilli estuari dei fiumi Veneto e Friuli, ma anche lunghi tratti di canali dalle rive verdi, spesso fiancheggiati da boschetti di canne che si adagiano sull'acqua come piccole foreste.

E poi ci sono i paesaggi rurali di ricreazione: terre tranquille, pacifiche e ben coltivate che offrono prodotti tipici dal gusto incomparabile che si possono gustare ai tavoli dei ristoranti e delle osterie, che in alcuni casi non sono lontani dagli imbarcaderi lungo i vari canali navigabili. A pochi chilometri dalle spiagge assolate di Jesolo e Caorle si trovano le lussureggianti foreste di pini. Da Jesolo, il canale della Cavetta conduce a Cortellazzo e alla confluenza del Piave. Da qui, il canale di Revedoli sfocia tranquillamente nel fiume Brian, dove si possono osservare i pescatori sportivi. Dopo le chiuse (sulla riva sinistra) si può continuare una navigazione dolce fino a Porto Santa Margherita e alla foce del fiume Livenza. Se non vuoi raggiungere il mare Adriatico, c'è il canale di Varroggio, che ti permette di attraversare tutto il paese di Caorle. Ed è a Caorle che la Litoranea Veneta mostra tutto il suo splendore naturalistico. Raggiungendo Palangon e Porto Falconera con in barca, si ha la possibilità di fare un'escursione per scoprire la meravigliosa laguna di Caorle e Bibione: se volete rimanere sulla Litoranea Veneta (ma una certa deviazione è certamente consigliata), potete navigare lungo il canale Nicesolo, che si sviluppa tra la zona orientale della laguna di Caorle e le spiagge. Da Nicesolo si può raggiungere Porto Baseleghe e Bibione Pineda, per poi percorrere il Canale dei Lovi, che porta al Tagliamento e alla sua foce, dove si trova il famoso Faro di Bibione.

Assieme a Daniele Marsion, capitano fluviale, ho scoperto alcuni tratti dell’idrovia. Di lui mi colpisce la grande passione per le vie navigabili, la natura lagunare incontaminata e, soprattutto, la sua voglia di mostrarmi questo tesoro ancora sconosciuto, all’ombra delle spiagge sull’adriatico.

Daniele mi ha fatto pure scoprire Ca’ Corniani, un sito storico che si trova direttamente sul canale. L’intero territorio di Ca’ Corniani è il protagonista di un progetto di valorizzazione che associa agricoltura, arte e cultura. L’azienda agricola nata nel 1851 è ora un grande centro multifunzionale, grazie alla creazione di una rete escursionistica, ad una serie di opere del paesaggio e all’allestimento di sedi museali.

Sono giunto al termine della seconda giornata del mio viaggio alla scoperta della laguna Veneta e soprattutto della Litoranea che porta dalla Serenissima a Venezia. Per una volta non sono le spiagge di Bibione, Caorle o Jesolo le protagoniste, ma la natura incontaminata, i canneti e i caratteristici casoni. Un aspetto sconosciuto alla maggior parte di noi. La prossima volta vi parlerò della città storica di Grado.

 Testo a cura di Claudio Rossetti

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Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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