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PONTRESINASul Bernina a bordo del “trenino rosso”

15.07.20 - 16:31
“Suisse Parc”: da Pontresina a Poschiavo con il Bernina Express, un viaggio che fa vivere almeno tre stagioni
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Il Bernina Express nei pressi di Cavaglia.
Il Bernina Express nei pressi di Cavaglia.
Sul Bernina a bordo del “trenino rosso”

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“Suisse Parc”: da Pontresina a Poschiavo con il Bernina Express, un viaggio che fa vivere almeno tre stagioni

PONTRESINA - Prosegue il mio viaggio alla scoperta dell’Engadina. A Pontresina decido di salire a bordo del Bernina Express, sicuramente uno dei più spettacolari treni al mondo. Degno di Hollywood, questo treno passa sopra i 65 metri di altezza del viadotto Landwasser, simbolo della Ferrovia Retica e patrimonio mondiale dell’UNESCO. Da Coira a Tirano, si attraversano in tutto 55 tunnel e 196 ponti, scorgendo dai finestrini attrazioni spettacolari, come la curva di Montebello, con vista sul massiccio del Bernina, il ghiacciaio del Morteratsch, i tre laghi Lej Pitschen, Lej Nair e Lago Bianco, l’Alpe Grüm e il viadotto elicoidale di Brusio. Sull’arco di 90 minuti ho vissuto le tre stagioni: primavera a Pontresina, inverno in quota e l’estate a Poschiavo.

I binari del Bernina, che tagliano le Alpi da nord a sud, è un prodigio dell’ingegneria: una meraviglia di serpentine e di viadotti in pietra che attraversa uno degli scenari più spettacolari che offre la Confederazione. Il percorso del Bernina Express inizia a Coira e si conclude in territorio italiano, a Tirano. Il treno impiega ben quattro ore a percorrere appena un centinaio di chilometri di lunghezza: deve superare gole profonde, inerpicarsi per ripidi pendii e scavalcare alti passi montani.

La linea ferroviaria è considerata un miracolo dell’ingegneria d'inizio ventesimo secolo, nonché uno dei viaggi in treno più affascinanti del mondo. I viadotti di pietra, in particolare, sono unici in occidente. Costruita fra il 1906 e il 1910, non solo a scopo turistico, ma anche per trasportare passeggeri che si muovono per lavoro o altre necessità e merci, a linea raggiunge con ardite opere d'ingegneria ferroviaria un'altitudine massima di 2.253 m, ed è pertanto la più alta ‘ferrovia ad aderenza naturale’ delle Alpi oltre che una delle più ripide al mondo (pensate: raggiunge una pendenza massima del 7%). Inizialmente aperta solo nei mesi estivi, dall'inverno 1913 la linea è aperta tutto l'anno. La costruzione fu particolarmente impegnativa, anche per le maestranze, confluite in prevalenza da diverse regioni italiane, purtroppo con un elevato numero d'incidenti sul lavoro. A bordo delle carrozze panoramiche (oppure nella versione ‘cabrio’), oltre alla vista spettacolare su fiumi, ghiacciai e cime innevate, grazie a un’applicazione si possono ottenere informazioni sul percorso oppure su fatti storici. Comodamente seduti in poltrona, grazie al GPS, saprete sempre esattamente dove vi trovate.

Lontano dalla strada, a sud del Passo Bernina sorge la stazione Alp Grüm della Ferrovia Retica, a 2091 metri di altitudine. Da qui si gode un incantevole panorama sul Vad da Palü, sul piccolo Lagh da Palü e sulla valle più meridionale dei Grigioni, Poschiavo. Decido di scendere a questa stazione per incamminarmi, dopo un buon caffè al ristorante-bar della stazione, lungo il sentiero spettacolare che porta a Cavaglia. Un’ora di comoda discesa attraverso i boschi, prati e una vista sul lago e la cornice delle montagne per raggiungere Cavaglia. Proprio una bella esperienza. Se arrivate all’ora di pranzo vi consiglio di pranzare al ristorante della stazione (con giardino). È stato aperto il 20 giugno scorso e propone piatti della regione: dalla zuppa d’orzo grigionese al minestrone. I gerenti sono molto simpatici e hanno importanti progetti: hanno in mente di trasformare gli spazi per creare una sala da pranzo e delle camere. Inoltre, pensano a una pista di sci di fondo.

“Suisse Parc” è un’iniziativa del mio blog volta a promuovere le attrazioni svizzere vicine e lontane. Una bussola turistica che nel corso dei prossimi mesi vi accompagnerà attraverso valli, cantoni, villaggi e sulla vetta di montagne, nonché all’interno di musei ed esposizioni. Non esitate a contattarmi per sottopormi le vostre idee, gli itinerari che vi sono particolarmente piaciuti oppure i luoghi che ritenete paradisiaci. Unica condizione: devono trovarsi all’interno della Svizzera, dello “Suisse Parc” appunto. Il mio giro in Engadina non finisce qui, raggiunto il piccolo villaggio di Cavaglia visiterò le famose “Marmitte dei giganti” accompagnato da Romeo Lardi, Presidente dell’ Associazione Giardino dei Ghiacciai e ‘anima’ di questo importante ed esemplare progetto. Seguitemi!

 (Prima parte del reportage pubblicato il 10 luglio 2020)

Testo a cura di Claudio Rossetti
Contatto: newsblog@viaggirossetti.ch
Link utile: www.viaggirossetti.ch

 


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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