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LUGANOSwiss invita a prendere il treno!

03.10.19 - 10:24
Nuovo esempio di pessima comunicazione aziendale e mancanza di etica
Foto Dreamstime
La Swiss non è degna della Svizzera
La Swiss non è degna della Svizzera
Swiss invita a prendere il treno!

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Nuovo esempio di pessima comunicazione aziendale e mancanza di etica

LUGANO - Ormai è sulla bocca di tutti: Swiss rinuncia al volo Lugano-Zurigo a seguito del dissesto finanziario di Adria Airways che ha dichiarato ufficialmente fallimento. Questa nuova situazione ha spinto la compagnia svizzera, concessionaria del collegamento, a decidere di rinunciare subito la rotta. L’intenzione è quella di concentrarsi prevalentemente su un collegamento equivalente con il treno. «In vista della prossima apertura della galleria del Ceneri l'anno prossimo, Swiss è già da tempo in stretto contatto con le FFS. Un dialogo che sarà ora intensificato per garantire ai nostri passeggeri un collegamento affidabile e confortevole tra Lugano e Zurigo nel più breve tempo possibile» scrive la compagnia in una nota. Questa è davvero buona: una compagnia aerea che invita i propri clienti a optare per un mezzo di trasporto concorrente. È un po’ come se un ristoratore invitasse a cenare al fast food...

Ma l’aspetto che maggiormente mi infastidisce è l’atteggiamento dimostrato dall’azienda. Un disinteresse completo ed assoluto per gli impegni presi ed una mancanza di rispetto per i passeggeri coinvolti (si parla di oltre 10 mila). Durante il grounding di Adria nessun segnale ufficiale da parte del quartier generale di Kloten, alcun tentativo di subentrare con dei propri velivoli (i clienti avevano in fondo scelto la compagnia Swiss e non Adria).
Nemmeno una telefonata alle autorità ticinesi, cantonali e comunali, per annunciare la decisione.

C’è soltanto una parola che riassume questo modo di comportarsi: vergogna. L’aspetto grave è che questa mancanza di etica sta facendo scuola: realtà piccole e grandi, per ragioni economiche e non, prenderanno le scorciatoie infischiandosi delle norme del buon comportamento. Questo non corrisponde all’identità Svizzera e ha ragione Marco Borradori, Sindaco di Lugano, nell’affermare che questa compagnia non ha più il diritto di portare la bandiera rossocrociata sulla coda dei suoi velivoli.

 

Testo a cura di Claudio Rossetti


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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