Cerca e trova immobili

GRIGIONIAllegra, scopriamo le perle dell’Engadina

10.07.20 - 19:00
“Suisse Parc”: da St. Moritz a Pontresina per salire a Muottas Muragl con il suo panorama a 360 gradi
CR
La vista panoramica da Muottas Muragl
La vista panoramica da Muottas Muragl
Allegra, scopriamo le perle dell’Engadina

NEWSBLOG
Rubriche argomentali a pagamento curate da aziende e inserzionisti esterni

“Suisse Parc”: da St. Moritz a Pontresina per salire a Muottas Muragl con il suo panorama a 360 gradi

ST.MORITZ - Nell’alta Engadina nell'Ottocento nacquero il turismo di montagna e le maggiori discipline sportive. Da allora, in quest'angolo dei Grigioni si promuove l’accoglienza, proponendola in tutti i modi: dagli hotel ai ristoranti, dalle boutique alle piste da sci, dai sentieri alle pasticcerie, dal trenino rosso del Bernina alle tele del Museo Segantini. Facile, si dirà, con quella luce che ha fatto la gioia di scrittori e pittori e con una stazione turistica come Sankt Moritz, particolarmente sofisticata. Nell’ambito del mio progetto “Suisse Parc” sono partito alla scoperta di questo angolo della Svizzera. Ecco le mie prime impressioni.

La valle dell'Engadina per tradizione storica è suddivisa essenzialmente in due parti: l'alta e la bassa Engadina. La prima, ovvero la parte alta, è conosciuta e rinomata per il lusso e il fasto che vi regna. In questa parte è presente la celeberrima Sankt Moritz, meta esclusiva sia nel periodo estivo che in quello invernale. Al contrario, nella seconda, quella bassa, regnano principalmente pace e tranquillità.

Storicamente, mi spiega la nostra guida, anche questa regione è stata influenzata dall’impero romano. «Roma necessitava del controllo dei passi verso la Germania, la cui importanza è testimoniata dai numerosi ritrovamenti lungo le strade romane. La rete di trasversali alpine costruite dai Romani servì la Rezia fino al medioevo inoltrato», racconta Christine Salis, mostrandomi la lunga valle, scavata nei millenni dai numerosi ghiacciai, che dal Maloia lungo il fiume Inn porta fino a Scuol e alla frontiera con l’Austria.

L'Engadina è famosa per i suoi laghi. Soprattutto i quattro grandi: il lago di Sils, il lago di Silvaplana, il lago di Champfèr e il lago di Sankt Moritz. Ma chiunque voglia fare il bagno in questi è all'indirizzo sbagliato. Perché questi laghi profondi difficilmente diventano più caldi di 17 gradi in estate. Fortunatamente ci sono alternative: piccoli laghi di torbiera alta. Sono relativamente poco profondi e il colore scuro dell'acqua aiuta il sole a riscaldarli bene. Così, nonostante l'altitudine di 1’800 metri, questi laghi palustri raggiungono in estate piacevoli 20 gradi e più. Il più rinomato di questi è il Lej da Staz o Stazersee. Ho raggiunto questo pittoresco laghetto, immerso nel bosco, comodamente in sella a una bicicletta elettrica. Da Pontresina ci vogliono circa venti minuti e, aggiungendo un’altra mezz’ora, si raggiunge il lago di Sankt Moritz. Davvero un bel giro, soprattutto il mattino oppure nel tardo pomeriggio al calar del sole.

Un ottimo punto panoramico è rappresentato dalla stazione di arrivo della funicolare di Muottas Muragl (con il suo Romantik Hotel). È stato Segantini, grazie alla sua acuta capacità d'osservazione di bei paesaggi e di straordinari giochi di luce, a scoprire questo angolo dell’Engadina. Fra l’ampia valle dell’Inn e quella che porta al Passo del Bernina si trova questo punto panoramico che sovrasta il paesaggio dei laghi dell’Alta Engadina. Il tramonto è particolarmente suggestivo. Von Roll costruì qui, fra il 1905 e il 1907, la prima funicolare dell’Engadina, che pur essendo poi stata ristrutturata diverse volte ha saputo mantenere fino a oggi le sue origini. «Qui ci si può davvero immergere nel panorama, - spiega la guida con grande entusiamo - raggiungendo l’alpeggio Languard (sopra Pontresina) o risalendo fino al rifugio Segantini e allo Schafberg, dove morì solitario il pittore Giovanni Segantini». Questa zona è in effetti un paradiso per gli escursionisti. Vi sono pure un percorso filosofico e un sentiero dell’arte.

Inoltre, la zona di Muottas Muragl è pure un grande parco fiorito e un zona dove vivono centinaia di marmotte. «Si tratta di una specie spiccatamente sociale, solitamente monogama: proprio come noi. Il nucleo base è costituito dal maschio dominante, dall’unica femmina riproduttiva, dai piccoli dell’anno (che si affacciano fuori dalla tana a inizio luglio) e da altri adulti e sub-adulti, che possono rimanere per qualche tempo in compagnia dei genitori. Il famoso fischio che spesso ci permette d'individuarle tra le rocce è anch’esso, in realtà, un segnale sociale lanciato dalla “sentinella” per avvertire di un imminente pericolo: in genere un’aquila, una volpe o noi», ci spiega Christine Salis.

In conclusione, se cercate un albergo famigliare, situato nella zona pedonale di Sankt Moritz (ottimo punto di partenza per le numerose gite), con una squisita pasticceria, allora vi consiglio l’Hotel Hauser.

“Suisse Parc” è un’iniziativa del mio blog volta a promuovere le attrazioni svizzere vicine e lontane. Una bussola turistica che nel corso dei prossimi mesi vi accompagnerà attraverso valli, cantoni, villaggi e sulla vetta di montagne, nonché all’interno di musei ed esposizioni. Non esitate a contattarmi per sottopormi le vostre idee, gli intinerari che vi sono particolarmente piaciuti oppure i luoghi che ritenete paradisiaci. Unica condizione: devono trovarsi all’interno della Svizzera, dello “Suisse Parc” appunto. Il mio giro in Engadina non finisce qui, ora mi sposterò, a bordo del trenino dell’UNESCO, a Poschiavo. Seguitemi!

Testo a cura di Claudio Rossetti
Contatto: newsblog@viaggirossetti.ch
Link utile: www.viaggirossetti.ch


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE