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ITALIAPanperduto, molto più di un progetto idraulico

11.09.18 - 07:50
Grazie ai lavori di recupero e di rilancio, la diga è diventata un nodo importante del turismo fluviale e della bicicletta
Alessandro Mascheroni
Panperduto, molto più di un progetto idraulico

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Grazie ai lavori di recupero e di rilancio, la diga è diventata un nodo importante del turismo fluviale e della bicicletta

SOMMA LOMBARDO – La diga del Panperduto, così denominata perché su quel tratto d’acqua nei primi decenni del 1800 navigavano barconi carichi di merci varie, costretti quotidianamente a fare i conti con massi affioranti, basso battente d’acque e soprattutto con le rapide. Tali insidie, dette anche “rabbie” causavano a volte il ribaltamento dei barconi e perdere il carico sul fondo del fiume significava davvero rimetterci il guadagno della giornata. La storia della diga del Panperduto ci porta alla metà dell’Ottocento quando, a fronte dei progetti per irrigare le terre del nord di Milano utilizzando le risorse idriche dei laghi prealpini, sviluppati dagli ingegneri Villoresi e
Meravigli, il ministero delle Finanze il 30 gennaio 1868 emise la concessione per i “Canali dell’Alta Lombardia”. Superati una serie di contrasti burocratici e con i proprietari terrieri della zona, i lavori della diga furono inaugurati il 28 aprile 1884.

Ci vollero alcuni decenni per portare a compimento l’intera opera, sino all’inaugurazione, nel 1901 della centrale idroelettrica della Società Vizzola Ticino. I giorni nostri ci portano agli interventi del consorzio Est Ticino Villoresi iniziati nel 2011 e conclusi nel 2015 in concomitanza con Expo.

I lavori hanno portato alla messa in sicurezza della struttura muraria e il miglioramento della funzionalità della diga, la stabilizzazione del versante frana a monte della strada alzaia del Ticino, il rilancio della navigazione, con la sistemazione del canale di accesso e conseguente messa a punto dell’imbarcazione LoVeMi (con capienza massima sino a 40 passeggeri e 10 biciclette), il recupero dell’ex casello di guardiania idraulica e la sua trasformazione in un moderno ostello aperto a visitatori e turisti, la realizzazione del museo delle Acque Italo-Svizzere, la cui fruizione oltre alla documentazione storica, prevede l’agibilità per mostre e convegni, “Il giardino dei giochi d’acqua” composto da una selezione di macchine tra cui “La vite di Archimede” al fine di fare comprendere a adulti e bambini, le regole di irrigazione, di sviluppo energetico e di trasporto con possibilità didattiche per scuole e gruppi di laboratori.

Il presidente di ETVilloresi, Alessandro Folli, ha presieduto il progetto di recupero e rilancio turistico delle strutture di Panperduto con le conche di navigazione, l’ostello con 18 posti letto, la caffetteria, il museo delle acque con il suo giardino interattivo e i numerosi eventi.

La diga del Panperduto rappresenta uno dei ‘porti’ toccati dalle crociere sulle vie navigabili dalla Svizzera all’Adriatico. Diverse volte all’anno i gruppi della Viaggi Rossetti, a bordo di catamarani oppure gommoni, fanno tappa qui. Prossime partenze: 15 giugno, 17 agosto e 7 settembre 2019.

Testo a cura di Claudio Rossetti

Foto di Alessandro Mascheroni


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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