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TARGETQuando sarà possibile acquistare direttamente qualcosa su Facebook e Instagram?

11.11.20 - 09:00
In Svizzera (e non solo), Shops, la funzione creata per sostenere le vendite online, ha ancora un’importante lacuna
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Quando sarà possibile acquistare direttamente qualcosa su Facebook e Instagram?

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In Svizzera (e non solo), Shops, la funzione creata per sostenere le vendite online, ha ancora un’importante lacuna

La funzione Shops è presente da mesi su Facebook e Instagram, eppure c’è ancora aspettativa su un dettaglio che riguarda da vicino il suo utilizzo. Si tratta del checkout diretto all’interno dei social media.

È ormai passato qualche tempo, infatti, da quando lo stesso Mark Zuckerberg ne ha annunciato l’arrivo, a metà maggio, stimolando la curiosità di commercianti e web marketers. Questo tipo di opzioni, infatti, era stato introdotto per offrire strumenti intuitivi ed efficaci proprio a chi si occupa di retail: molte sono state le attività che hanno sofferto duramente l’impatto del lockdown, con cali vertiginosi di vendite e fatturato. La mission del progetto, infatti, partiva dal desiderio di aiutare queste realtà a rimettersi in moto mediante il digitale, aprendo nuove porte per il cosiddetto “social e-commerce”.

Eppure, c’è ancora qualcosa di inconcluso, in particolare nella versione utilizzabile in Europa.

 

Quali opportunità offrono queste funzioni?

La loro nascita è determinata anche da un cambiamento nelle abitudini dei consumatori di ogni genere di prodotto e servizio: ogni giorno, sempre più persone trascorrono sempre più tempo sui social media (4 milioni e mezzo di svizzeri, per una media di quasi un’ora e mezza al dì), spesso utilizzandoli non solo per comunicare con gli altri, ma anche nella ricerca di idee per i propri acquisti. Queste piattaforme si sono quindi ufficialmente conquistate un posto d’onore all’inizio dell’esperienza del consumatore (il famoso “zero moment of truth”).

Attraverso la funzione Shops, i commercianti possono intercettare questi interessi mediante i contenuti organici che inseriscono su Facebook e Instagram: l’utente, vedendo un articolo che gli piace, potrà scoprire prezzi e informazioni d’acquisto senza mai lasciare la piattaforma, grazie a pochi semplici click o tap sul proprio smartphone.

I retailers, d’altro canto, avranno a disposizione uno strumento versatile a costi molto ridotti, se si escludono eventuali - e caldeggiate - inserzioni mirate a pagamento. Una volta dimostrati i requisiti necessari, si può strutturare un catalogo con molta facilità, suddividerlo per categorie, personalizzare la propria vetrina, e aggiungere un numero illimitato di prodotti.

Non mancano, inoltre, una serie di statistiche approfondite e aggiornate su come le nostre vendite stiano procedendo, su quali articoli “tirino” di più, sui click, le visualizzazioni, la frequenza di rimbalzo sulle schede. Manca, invece, la possibilità che effettuare il checkout senza mai lasciare le piattaforme social, già disponibile invece negli USA.

 

Perché l’assenza del checkout diretto è un limite?

Al momento, in Svizzera e in tanti altri paesi europei, l’unico modo per concludere una vendita tramite le funzioni Shops è ricondurre l’utente a un portale esterno. Di conseguenza, la transazione vera e propria, con la conferma dell’ordine e il pagamento, deve avvenire altrove.

Ciò comporta una “rottura” che, nei casi più delicati, potrebbe anche determinare l’interruzione del customer journey, rappresentando un ostacolo agli acquisti d’impulso che sono ormai caratteristici, soprattutto per prodotti con ticket medio-basso, della compravendita digitale.

L’assenza di questa funzionalità è quindi un limite per gli utenti, la cui esperienza d’acquisto non sarà fluida, intuitiva, veloce, che per i retailers, i quali, d’altro canto, subiranno molte mancate vendite, senza contare la necessità di creare, collegare con Shops e rendere efficaci, soprattutto in termini di UX e conversione, una propria piattaforma e-commerce. Ciò rischia di escludere chi non ha tempo, competenze e risorse per realizzare quanto sopra.

 

Nonostante le lacune, con un po’ d’ingegno, una strategia integrata e un supporto professionale alle spalle, questi strumenti possono estremamente utili, se utilizzati per la propria attività online, creare il proprio e-commerce non è poi così difficile e costoso.

Noi ci occupiamo proprio di questo: di aiutare le attività locali a tenere i contatti con i propri clienti e a trovarne di nuovi, attraverso gli strumenti che la rete ci offre, dall’advertising sui social agli e-commerce. Se anche tu possiedi un business e credi che un aiuto digitale possa tornarti utile a crescere, contattaci per una consulenza gratuita.

 

Articolo a cura di Linkfloyd Sagl, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino.


Questo articolo è stato realizzato da Linkfloyd Sagl, non fa parte del contenuto redazionale.
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