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TargetPersonal Branding: che cos'è e perché lo facciamo tutti, anche senza saperlo

15.07.18 - 07:00
La reputazione è la base per ogni attività della nostra vita. Ecco che vantaggi avremmo se la gestissimo come il brand di un'azienda
Personal Branding: che cos'è e perché lo facciamo tutti, anche senza saperlo

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La reputazione è la base per ogni attività della nostra vita. Ecco che vantaggi avremmo se la gestissimo come il brand di un'azienda

“Branding è ciò che le persone dicono di te quando esci dalla stanza”. Questa è la sintesi di Jeff Bezos: idee chiare per mr. Amazon, l’uomo che Forbes ha incoronato come il più ricco al mondo. Parole che valgono una (prima) risposta ad un interrogativo che sempre più persone si pongono: che cos’è il personal branding e perché è così importante?

Personal branding: ci imbattiamo continuamente in questa espressione, trending topic non solo in ambito digitale ma anche nelle conversazioni professionali e personali. Panacea di tutti i mali o moda del momento? Partiamo dalla definizione accademica, per fissare alcuni paletti.

“Personal branding è la capacità di creare una strategia di promozione della personal brand identity che metta in relazione le nostre attitudini, competenze, motivazioni ed esperienze pregresse, con quelle che sono le prospettive future, gli obiettivi di breve, medio e lungo periodo. È ancora di più saper comunicare tutto questo in maniera efficace”.

Vogliamo semplificare? Si tratta dell'insieme di ragioni per la quale un datore di lavoro, o un cliente, ti sceglie.

Ciò che vale per le aziende vale per ogni singolo professionista. Ognuno di noi è un marchio, diverso da tutti gli altri ma che per emergere ha bisogno di distinguersi. Quotidianamente, tutti e nessuno escluso, facciamo promozione di noi stessi senza esserne consapevoli. Fare personal branding significa condurre questa operazione seguendo una strategia mirata e avendo degli obiettivi definiti da raggiungere.

Significa posizionarsi nella mente di un determinato pubblico ed essere rilevanti, per qualcosa di molto specifico, attraverso qualcosa che ci differenzi. Qualcosa che ricordi, a chi dovesse avere bisogno di ciò di cui ci occupiamo, che siamo la migliore opzione disponibile sul mercato.

Come farlo? Naturalmente ci sono agenzie di marketing e comunicazione (come la nostra) che si occupano in modo professionale di una disciplina così rilevante per il raggiungimento dei propri obiettivi, modellando su misura dei processi di personal branding che si rivelino efficaci per ogni singola tipologia di professionista. Tenere a mente alcune semplici regole di base però aiuta a iniziare a incanalare in modo concreto e vincente il proprio personal branding.

Vediamo quali.

FASE 1 – CREARE IL BRAND

Se il brand che dobbiamo promuovere siamo noi stessi la domanda da porci è molto semplice: ci conosciamo abbastanza? Sono 3 le cose che dobbiamo individuare preliminarmente: le nostre attitudini, i nostri punti di forza e il capitale che abbiamo a disposizione. Andiamo per ordine.

    • ATTITUDINI: Sono i tratti personali che in maniera naturale e senza sforzo mettiamo in atto nella nostra vita. È ciò che ci risulta semplice e piacevole fare, sono i talenti che ci aiutano ad eccellere.
    • PUNTI DI FORZA: Definiti i talenti naturali, bisogna passare alle caratteristiche personali che possediamo in maniera più spiccata rispetto agli altri e che quindi ci distinguono. Non è detto che coincidano con ciò che amiamo fare ma sono quelle caratteristiche che ci rendono vincenti rispetto agli altri. Ad esempio, è possibile avere attitudini inferiori rispetto ai competitor, ma magari si avrà una determinazione molto forte che sarà un punto di forza rispetto alla concorrenza. Un aiuto per individuarli? Ripensa al tuo percorso, i tuoi punti di forza sono quelle caratteristiche che probabilmente ti hanno permesso di raggiungere i migliori risultati nel corso della tua vita.
    • CAPITALE: Sono le competenze acquisite, le esperienza utili accumulate, le relazioni pregresse, le lingue che parli, le persone che potrebbero supportarti, il livello di motivazione verso l’obiettivo, il tempo a disposizione, l’orizzonte temporale che hai a disposizione per raggiungere gli scopi fissati e – solo in un ultima analisi – la disponibilità economica sulla quale puoi fare affidamento per sorreggere questo progetto.

FASE 2 – FAR CONOSCERE IL BRAND

Dopo aver guardato all’interno, definendo quale sia il nostro brand, bisogna rivolgere lo sguardo all’esterno e capire quale sia il mercato al quale ci rivolgiamo, quale sia il modo migliore di comunicare a quel mercato e quali siano i luoghi (reali e virtuali) da occupare per incontrarlo in modo produttivo.

    • DEFINIRE IL MERCATO: qual è il settore che, dopo aver valutato le sue prospettive future, quantità e qualità dei competitor ritieni che meriti i tuoi investimenti di tempo, professionalità e risorse nel medio-lungo termine? Questo settore si sposa in modo soddisfacente con le tue attitudini, i tuoi punti di forza e il tuo capitale personale?
    • COME COMUNICARE: qual è la forma più adatta a ciò che voglio comunicare? Video, testo, foto, disegni, altro? Ogni singolo settore ha le proprie regole per la comunicazione. E anche i propri linguaggi. Il tuo pubblico si aspetta che tu sia informale o serioso? Accademico o colloquiale? Predilige testi brevi o approfondimenti? Individuare questi aspetti, inutile dirlo, è decisivo per parlare in modo proficuo con le persone cui desideri rivolgerti. Quelle stesse persone che poi, alla fine del processo, vuoi che si rivolgano a te.
    • DOVE COMUNICARE: A questo punto conosci tutte le caratteristiche del tuo brand, hai individuato il mercato cui vuoi rivolgerti e hai definito in che modo parlargli. Ma come farai a farti trovare? A metterti in contatto con il tuo pubblico? In base alla gente a cui vuoi parlare e alla forma di comunicazione un luogo è migliore dell’altro. Un ingegnere chimico potrà avere un piano di comunicazione straordinario per Snapchat, ma non è lì che troverà le persone interessate a ciò che offre, quindi ai suoi messaggi. La regola non è “essere dappertutto”. E’ invece “essere nel posto giusto, al momento giusto, con il messaggio giusto”.

Ricorda bene: puoi avere grandi idee, aver fatto tutte le scelte giuste fino a questo punto, ma non è finita. Il successo del personal branding fa rima con sacrificio e costanza. Posizionarsi nella mente dei consumatori è incredibilmente complicato, specie in un’epoca in cui tutti noi siamo bombardati da una miriade di messaggi. Devi essere stabile nella tua attività di promozione del tuo marchio, regolare, e dare informazioni utili, sempre.

E ancora, fare personal branding non vuol dire vendere se stessi per qualcosa che non si è. Significa far conoscere il proprio valore aggiunto, darne continua riprova e testimonianza, comunicarlo in modo efficace alle persone giuste nel momento giusto e alla fine di questo processo essersi posizionati nella mente del proprio pubblico come la migliore risposta a una loro domanda. Nient’altro. Non c’è trucco, non c’è inganno.

E tu, cosa vuoi che le persone dicano di te quando esci dalla stanza? Possiamo aiutarti a far sì che ciò che vorresti dicessero corrisponda a ciò che davvero diranno: contattaci e prenota una consulenza gratuita!

Articolo a cura di Linkfloyd Sagl, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino.


Questo articolo è stato realizzato da Linkfloyd Sagl, non fa parte del contenuto redazionale.
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