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RIVOLUZIONE CANNABISCannabis Light in Italia: tutto un po’ “fumoso” Pt. 2 di 2

08.06.20 - 08:00
Italia e Cannabis light: una situazione poco chiara
MA True Cannabis
Cannabis Light in Italia: tutto un po’ “fumoso” Pt. 2 di 2
Italia e Cannabis light: una situazione poco chiara

Il THC e l’efficacia drogante della Cannabis Light

Come illustrato nel nostro precedente articolo, le recenti decisioni della Corte di Cassazione hanno dato nuovi elementi importanti alla valutazione ed interpretazione della normativa su territorio italiano.

“…Integrano il reato le condotte di cessione, di vendita, e, in genere, la commercializzazione al pubblico, a qualsiasi titolo, dei prodotti derivati dalla coltivazione della cannabis “sativa L”, salvo che tali prodotti siano in concreto privi di efficacia drogante…

La definizione di “efficacia drogante” appare oggi come un importante termine di discrimine. In termini pratici esistono 3 scenari possibili: la commercializzazione al pubblico di questi prodotti potrà essere considerata come lecita:

    • Se il livello di THC presente nelle infiorescenze è inferiore allo 0.2%, livello presente in diversi paesi, direttamente riconducibile alla normativa UE in materia;

Oppure

    • Se il THC è inferiore allo 0.5%, identificato sulla base di una sentenza della Corte di Cassazione del 1989;

Oppure

    • Se il THC non supera lo 0.6%, come stabilito da una nuova legge del 2016, la 242.

Con ragionevole tranquillità è possibile affermare che le infiorescenze caratterizzate da un tenore di THC inferiore allo 0.2%, provenienti da varietà a Catalogo Europeo, possono essere coltivate, commercializzate e consumate.

 

Le recenti proposte di adeguamento della legge

Nel corso degli ultimi mesi sono state depositate diverse proposte di legge e o emendamenti. Tra queste troviamo quella del M5S, depositata a dicembre, che prevedeva l’introduzione di una deroga al testo unico sugli stupefacenti per la canapa con THC fino allo 0,5% e l’autorizzazione alla commercializzazione per prodotti contenenti al CBD e per le infiorescenze. Per il momento nulla sembra però muoversi in questa direzione.

 

Le cifre della Cannabis Light in Italia

In termini di cifra d’affari si stima che, nel 2018, il volume totale delle vendite in Italia è stato pari a 40 milioni di euro. Certo, non un numero particolarmente importante in termini assoluti, ma pur sempre un’indicazione di un dinamico mercato di nicchia.

Per il 2019, sono state stimate vendite per oltre 70 milioni di Euro, anche se l’anno scorso è stato caratterizzato da grandissima incertezza normativa, sequestri, dissequestri e processi pendenti.

La recente crisi Covid che ha travolto il paese sembra aver messo le ali alle vendite di infiorescenze ci Cannabis Light in Italia (ed all’estero): si stima un’impennata del 30-40% delle vendite realizzate prevalentemente tramite e-commerce.
Vista l’importanza del settore si in termini di crescita che di impiego, l’auspicio di tutti è che la politica trovi modo di chinarsi, una volta per tutte, per dotare il paese di un quadro regolamentare chiaro e ragionevole.

 

Articolo a cura di MA True Cannabis

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