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Il songwriter americano, ma con cittandinanza britannica, è morto oggi all’età di 76 anni
LONDRA - A dare notizia della morte di Scott Walker, la sua etichetta, la label indipendente 4AD - che non ha però precisato le cause del decesso -, con la quale aveva pubblicato i suoi album più recenti, da “The Drift” (2006) al “The Childhood Of A Leader” (2016).
L’ultimo progetto su cui ha lavorato è la colonna sonora del film di Brady Corbet “Vox Lux” con protagonisti Nathalie Portmann e Jude Law. L’album, pubblicato in questo caso tramite Columbia, è uscito lo scorso mese di dicembre.
Classe 1943, tra gli anni ‘50 e ‘60 il songwriter lavorò negli Stati Uniti, dapprima nei Routers e successivamente con i Dalton Brothers. Ma è in compagnia dei Walker Brothers che si trasferì nel Regno Unito, proiettandosi in vetta alle classifiche con “The Sun Ain’t Gonna Shine (Anymore)” e “Make It Easy On Yourself”.
Nel 1967 diede avvio alla carriera in solitaria e mise a punto, nel corso dei decenni, autentici gioielli, partendo dalle primissime produzioni pop oriented - come “Scott” (Philips, 1967), Scott 2 (Philips, 1968)0, Scott 3 (Philips, 1969) e Scott 4 (Philips, 1969) -, fino a capolavori assoluti d’avanguardia quali “Tilt” (Fontana, 1995) e “The Drift” (4AD, 2006).
