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ITALIADiaframma: “L’abisso” di Federico Fiumani

09.01.19 - 06:00
Pubblicato in cd e in vinile lo scorso 7 dicembre “L’abisso” (Self Distribuzione), il nuovo album dei Diaframma
FOTO SAMUELL CALVISI
Federico Fiumani, 58 anni.
Federico Fiumani, 58 anni.
Diaframma: “L’abisso” di Federico Fiumani
Pubblicato in cd e in vinile lo scorso 7 dicembre “L’abisso” (Self Distribuzione), il nuovo album dei Diaframma

di Marco Sestito

FIRENZE - Il prossimo 7 maggio Fiumani (voce, chitarra) - colui alla guida del progetto che con ostinata coerenza non si è mai concesso alla superficialità del mainstream - compirà 59 anni. Di cui quaranta trascorsi sul palco e in studio di registrazione, passando dagli oscuri scantinati fiorentini che, pressoché in contemporanea con i seminterrati di Milano e di Torino, a cavallo dei Settanta e gli Ottanta, custodirono i primi segnali della new wave tricolore.

Sonorità che Fiumani - oggi con Edoardo Daidone (chitarra), Luca Cantasano (basso) e Lorenzo Moretto (batteria) -, muovendosi al di sopra personali alienazioni (ri)costruite in versi e strofe, di diritto collocabili nell’olimpo (assai ristretto) del cantautorato italiano - ha proiettato e spalmato nei decenni, fino al nostro tempo.

Oggi Federico Fiumani ci trasporta in un abisso, interiore e maturo. Levigando, con “Leggerezza” (titolo che apre il disco), anche le spigolature di una (giovane) esistenza.

«A vent’anni hai un sacco di pesi sulle spalle, l’incertezza del futuro, le aspettative che gli altri hanno su di te - ha spiegato parlando con L’indipendente - Adesso che ne ho cinquantotto tutte queste cose non ci sono più, per cui, paradossalmente, mi sento infinitamente più leggero oggi rispetto ad allora».

Dieci, complessivamente, le composizioni che completano l’album: tracce, di conseguenza, e volutamente, meno cupe rispetto al passato, ma tuttora ammalianti e capaci di recuperare l’immediatezza, sonora e poetica, con cui Fiumani ha marchiato (a fuoco) il suo intero percorso.

«Continuo a suonare e a fare musica perché questo mestiere ha bisogno di un po’ di successo, e io fortunatamente ce l’ho - ha aggiunto Fiumani nel corso dell’intervista concessa a L’indipendente - Poi, certo, le motivazioni sono forti, così come la passione, o anche la vocazione, che mia madre definiva addirittura religiosa. Sicuramente continuo anche perché c’è un pubblico che mi segue. E perché mi diverto ancora».

 

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