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STATI UNITI“Dirty Computer”, il gran ritorno di Janelle Monáe

02.05.18 - 06:00
Un lavoro di spessore, con tematiche impegnate e curatissimo musicalmente, con qualche ospite eccellente
“Dirty Computer”, il gran ritorno di Janelle Monáe
Un lavoro di spessore, con tematiche impegnate e curatissimo musicalmente, con qualche ospite eccellente

ATLANTA - Ci sono voluti cinque anni prima che Janelle Monáe pubblicasse il suo terzo album, “Dirty Computer”. Un'artista davvero non prolifica ma che lascia un segno - non solo come cantante ma anche come compositrice e attrice - in quello che fa.

Il nuovo disco, tra le uscite più attese del 2018, non delude le aspettative. Monáe crea un concept ambientato nel futuro nel quale il computer non è altro che l'uomo, con tutte le sue mancanze e difetti. È vicina a chi, per genere, orientamento sessuale o colore della pelle soffre e viene perseguitato.

Il sound è un'esplosione pop di colori, con un occhio attento (ma senza scimmiottature) alle tendenze più recenti del funky, dell'hip hop e della trap ma filtrato dalla preziossima esperienza della collaborazione di Janelle con Prince, l'ultima avuta dalla star prima della sua morte. Gli ospiti sono pochi ma eccellenti: Brian Wilson nella sontuosa title track e Pharrell Williams in “I Got The Juice”.

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