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ITALIARed Canzian è "Testimone del tempo"

14.03.18 - 14:00
L'ex componente dei Pooh sforna un'ottima prova solista, che fa il bilancio della sua carriera e mostra tutte le sue qualità
Red Canzian è "Testimone del tempo"
L'ex componente dei Pooh sforna un'ottima prova solista, che fa il bilancio della sua carriera e mostra tutte le sue qualità

MILANO - All'ultimo Festival di Sanremo Red Canzian ha proposto "Ognuno ha il suo racconto", un onesta canzone rock che ha fatto capolino nel piattume pop dell'ultima rassegna. È anche il brano che apre "Testimone del tempo", il nuovo album dello storico componente dei Pooh. In questo disco il polistrumentista veneto ha fatto un viaggio nelle proprie esperienze musicali e in una lunga carriera, accompagnato da una truppa di valenti musicisti.

In "Testimone del tempo" Canzian mette in mostra le qualità che i buoni musicisti di lungo corso possiedono: l'attenzione ai dettagli, la ricercatezza nelle composizioni e anche il piacere di incidere e suonare, che nel 66enne ex bassista dei Pooh appare intatto. Le sue doti canore sono messe in buona mostra, cosa che forse si dava un po' per scontato dopo la militanza con Facchinetti, Battaglia e D'Orazio. Non ci sono veri passaggi a vuoto nel disco, costruito intorno a una serie di brani pop di pregevole fattura - seppur non epocali - e dal quale spuntano quattro tracce. Innanzitutto la prima, quella sanremese: forse un po' troppo anni '90, se vogliamo, ma sicuramente apprezzabile. C'è poi "Cosa abbiamo fatto mai", una rock ballad pienamente convincente e forse il brano più notevole del disco. Meritano un accenno anche "Eterni per un attimo", al quale partecipa anche Aldo Tagliapietra con il suo sitar, con richiami nel testo e nella scelta dei suoni agli anni '60 (i Beatles sono stati quasi certamenente una fonte d'ispirazione) e "Cantico", una cavalcata progressive che dà conto delle qualità compositive di Canzian e nel quale spicca la voce della figlia, Chiara.

"Testimone del tempo" - quasi interamente scritto da Red, con l'aiuto ai testi di vecchi e nuovi amici come Enrico Ruggeri, Ivano Fossati, Renato Zero ed Ermal Meta - non è un capolavoro ma è un album schietto, che non concede nulla alla ruffianeria di quelle produzioni che vogliono colpire l'ascoltatore a ogni costo. Non bisogna aspettarsi suoni moderni o rivoluzionari, ma un ottimo lavoro di artigianato in musica.

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