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Plastic Mermaids, realisti visionari

REGNO UNITOPlastic Mermaids, realisti visionari

06.06.16 - 06:00
Douglas Richards narra il concepimento del terzo ep della sua band, i Plastic Mermaids
In primo piano Doug Richards.
Plastic Mermaids, realisti visionari
Douglas Richards narra il concepimento del terzo ep della sua band, i Plastic Mermaids

COWES (ISOLA DI WIGHT) - “Everything Is Yellow And Yellow Is My Least Favourite Colour” (Cross Keys Records, 3 giugno 2016) è la nuova produzione del combo di base a Cowes, condiviso da Doug (voce, tastiere) e Jamie (voce, chitarra, synth) Richards, Chris Newnham (chitarra), Tom Farren (basso) e l’ex Shutes Chris Jones (batteria).

Nutrite da una struttura di matrice neopsichedelica (“Paris Milkshake”, “Painted Lady”, “Beyond The Cosmos After Death”) e riverberi electro (“Alaska”), recuperando la traccia dream pop oriented degli ep precedenti - “Dromtorp” (Cross Keys Records, 1. aprile 2014) e “Inhale The Universe” (Cross Keys Records, 9 marzo 2015) - le quattro nuove composizioni risuonano ammalianti, guidate da strofe visionarie e, talvolta, paradossalmente realistiche, che il combo ha costruito servendosi dell’attimo, fugace, di un’illusione...

Doug, raccontami il processo di lavorazione dell’ep…

«Inizialmente avevamo elaborato una serie di brani di cui, dopo averli registrati, non eravamo del tutto soddisfatti. Così, abbiamo lasciato decantare le idee per qualche tempo, tornando sulle strutture e sugli arrangiamenti alcune settimane dopo…».

Perché questo titolo, “Everything Is Yellow And Yellow Is My Least Favourite Colour”?

«Ricordo che stavamo viaggiando a bordo del nostro furgone e Chris, il batterista, di punto in bianco, saltò fuori con questa affermazione... Non ne conosco i motivi, dovrei approfondire... (ride)».

So che i testi, come per i due ep precedenti, sono stati messi a punto da te e da Jamie, tuo fratello… Quale la correlazione delle strofe, in generale, con il titolo di Chris?

«Non esiste…».

Vuoi entrare nel dettaglio dei versi?

«Posso sintetizzare i miei, ossia i versi di “Paris Milkshake” e di “Beyond The Cosmos After Death”. Entrambi narrano dell’infatuazione per una ragazza: una la incontrai a Parigi e l’altra ad Hackney (Londra)».

Cosa hai ascoltato, in particolare, durante il processo di lavorazione dell’ep?

«“Flowers” (Morr Music, 2013) di Sin Fang (progetto dietro al quale si cela Sindri Már Sigfússon degli islandesi Seabear, ndr)».

A che punto siete con il primo album, di cui mi avevi già parlato un anno fa?

«C’è del materiale, ma ritorneremo su di esso più avanti. Nel corso delle prossime settimane, in ogni caso, verrà pubblicato - in streaming - un live (video) che raccoglierà “Everything Is Yellow And Yellow Is My Least Favourite Colour” a livello integrale: le registrazioni sono state realizzate all’interno di una chiesa, con l’apporto di una sezione d’archi di otto elementi...».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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