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Con “Let me get by" il combo famigliare e istituzione del rock n’blues raggiunge vette inaspettate. Tutto merito di un’alchimia sopraffina.
MIAMI - Con “Let me get by" la Tedeschi Trucks Band, istituzione rock n’blues made in Usa, raggiunge vette inaspettate. Tutto merito di un’alchimia sopraffina.
Ma che fine hanno fatto le belle rock band di una volta? Quelle tipo gli Allman Brothers e i Grateful Dead? Quelle con due batteristi (sì, davvero) che suonavano musica bella zeppa delle influenze 100% made in Usa tipo blues, r’n’b, country-folk e quant’altro? Ci sono ancora, non preoccupatevi. Esclusi i Dead & Company (che sono poi i Grateful con in più "solo" John Mayer) è impossibile non citare la Tedeschi Trucks Band.
Istituzione vera e propria negli States è co-condotta da marito e moglie Derek Trucks e Susan Tedeschi. Il primo, forse vi dirà qualcosa, è tipo uno dei 3-4 migliori chitarristi viventi, cintura nera centesimo dan di slide guitar. La seconda, invece, è cresciuta a pane, soul e blues e qualche volta con la sua band in Ticino ci è pure venuta.
L’idea di fondare una “band famigliare" ai due è venuta quasi spontanea: «per passare più tempo possibile insieme», dicono. E così è nata quella che gli aficionados chiamano con l’acronimo “TTB", una carovana musicale di più di dieci persone fra coristi, fiati, batteristi (due, già) e quant’altro.
Per avviare il progetto si dice che Derek & Susan abbiano dovuto ipotecare la casa. L’ultimo album loro, “Let me get by", è uscito da non tantissimo ed è forse il migliore. Dopo anni sulla strada sembra che la TTB abbia veramente colto tutte le potenzialità della bigband. Come in un corpo umano ogni organo, oltre a fare la sua parte nell’insieme, può avere il suo momento di gloria spiccando il volo. “Let me get by" è uno di quei dischi belli belli e che mettono in pace con la musica. Dategli una sentita (anche in streaming) e poi ditemi se non ho ragione.
