A soli 19 anni Luca Pagani è già titolare di una startup che intende automatizzare il checkout nei negozi fisici
Tra i 14 e i 16 anni fa trading di opzioni, poi, scoprendo il mondo della vita notturna al liceo inizia a organizzare eventi per giovani a 16 anni, a 18 anni fonda Tag&GO (www.tag-go.tech), una startup tech-retail che intende automatizzare il checkout nei negozi fisici e migliorare l’esperienza di acquisto. Luca Pagani, giovane ticinese ora 19enne, si distacca da qualsiasi definizione e si descrive come un “Learner”. Luca crede fermamente che nella vita la curiosità è la ragione stessa di esistere ed è ciò che nutre l’anima di ogni essere umano.
Un’idea nata da un problema reale.
«Ogni giorno, nella pausa pranzo andavo in un negozio e dovevo aspettare in coda, dovevo cercare i prodotti che volevo, non capivo cosa fosse in promozione e cosa no. Così la passione di risolvere problemi, imparare e fare mi ha portato ad iniziare questo progetto. Senza sapere inizialmente dove andare a parare».
Cosa intende per Phygital?
«Io lo vedo, lo vivo e lo definisco come la fusione dei vantaggi del retail digitale con quelli del retail fisico. Lo scopo non è quello di sacrificare l’interazione con il mondo reale, ma nemmeno le comodità del mondo digitale».
Perché parla di rivoluzione?
«Il mondo del retail fisico è stato per troppo tempo statico e stabile. Una rivoluzione parte da una situazione stazionaria, scossa da eventi straordinari, come la crisi e le innovazioni tecnologiche che stiamo vivendo. Rispetto al suo cugino digitale, capitanato da Amazon, il retail fisico non è riuscito a offrire soluzioni personalizzate e innovative ai propri consumatori. Per farmi capire, su Amazon, i prodotti che vediamo appaiono in base ai nostri interessi reali. Una volta deciso, non si aspetta in coda: arriva tutto a casa. Invece, in un negozio, sorgono sempre domande inerenti l’ubicazione, le promozioni o il tempo di attesa. Rispondendo a questi quesiti nella maniera più semplice e personalizzata per il singolo consumatore si rivoluziona l’esperienza d’acquisto e quindi l’intero settore. Per questo motivo parlo di rivoluzione».
Come ha conosciuto In Fact?
«Iniziando a collaborare con Federico Foscale, ideatore della Newsletter, ho conosciuto In Fact e mi ha subito interessato. Sono dell’opinione che nella vita la curiosità sia la ragione stessa di esistere ed è ciò che nutre l’animo umano. In Fact si sposa benissimo e in maniera innovativa con questo concetto. Perciò ho subito abbracciato il progetto».
Intervista realizzata da Giorgia Cimma Sommaruga
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