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La Playstation Classic non è male ma ci aspettavamo un po' di più

GAMESLa Playstation Classic non è male ma ci aspettavamo un po' di più

20.12.18 - 08:00
La mini-console di Sony, che esce in tempo per finire sotto l'albero, stenta un po' rispetto alla concorrenza Nintendo ma comunque qualche gioia la regala
Foto Davide Giordano
La Playstation Classic non è male ma ci aspettavamo un po' di più
La mini-console di Sony, che esce in tempo per finire sotto l'albero, stenta un po' rispetto alla concorrenza Nintendo ma comunque qualche gioia la regala

LUGANO - È facilmente fra le prime tre console più importanti di sempre, la prima "Play" - uscita ormai nel lontanissimo 1994 - ha davvero cambiato le regole del gioco. Realizzata da un'azienda, Sony, conosciuta per l'hi-tech di televisori e lettori Dvd dava un nuovo volto al gaming: non più un passatempo puccettoso da ragazzini, ma una cosa "fica" e da grandi.

Un'altra mini-console chiusa - Dopo le riedizioni bonsai di altre due macchine storiche (il Nes e il Super Nintendo) realizzate dai papà di Super Mario, ecco arrivare anche la Playstation Classic. La formula, guarda un po', è la stessa: una mini-console che si alimenta via Usb con una manciata (20) di giochi precaricati, due manopole e un cavo Hdmi.

Carinissima, ma ancora quel cavo... - Aperta la scatola, la prima sensazione "a pelle" è molto positiva: la Playstationina è veramente carinissima e ben realizzata, così come i due joypad. Il cavo d'alimentazione Usb però ci fa un po' alzare il sopracciglio: come con le due "colleghe" di Nintendo non è particolarmente lungo e rischia di causare qualche problemino nei salotti più spaziosi. Ma accendiamola, questa bestiolina!

Nostalgia canaglia... - La schermata bianca con il rombo dorato appare, e con il jingle la memoria torna a quei gloriosi anni '90. Peccato che forse ce li ricordavamo... più bellini? Al di là dei brividini di rivedere l'inizio di perle assolute come "Resident Evil" e "Metal Gear Solid" risulta subito indubbio che si tratta di titoli che sono invecchiati. 

...come ci travia la memoria - Se con gli 8 e 16 bit bidimensionali di NES e SNES l'impatto visivo teneva ancora botta, per quanto riguarda la Playstation gli anni passati si sentono tutti: pochi poligoni, pixelatissimi e una certa lentezza di fondo. Anche nei caricamenti dei giochi.  Diciamo quindi che se da una parte è un bel viaggio, dall'altra i dossi non mancano. Non aiuta poi il fatto che l'interfaccia per la scelta dei titoli sia parecchio spartana e poco accattivante.

Ma "Crash", proprio no? - Altra piccola delusione è il parco titoli a disposizione: alcuni dei 20 presenti secondo noi non meritavano il "ripescaggio" mentre sono stati dimenticati alcuni capisaldi fondamentali (qualcuno ha detto "Crash Bandicoot", "Tomb Raider", "Spyro" o "Parappa"?). Vero è che i pezzi da novanta di questa Playstation Classic restano sempre e comunque fenomenali. Stiamo parlando di roba come "Final Fantasy VII" (cocciutamente in inglese) ma anche "Rayman" e quel "Tekken 3" che diverte sempre molto.

In definitiva, da mettere sotto l'albero oppure no? Decisamente sì se chi aprirà il pacco è un superfan della prima Play. Se si tratta di un/a semplice curioso/a oppure un/a appassionato/a di storia del videogioco forse è meglio investire quei 129.90 in qualcos'altro.

La Playstation Classic utilizzata per la recensione ci è stata gentilmente inviata da Sony.

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