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EDILOCosa sono le barriere architettoniche?

29.03.19 - 09:34
La testimonianza di Alice che vive nella quotidianità le barriere architettoniche
Cosa sono le barriere architettoniche?
La testimonianza di Alice che vive nella quotidianità le barriere architettoniche

Definizione

Si definisce barriera architettonica qualunque elemento costruttivo che limiti o impedisca l’accesso e gli spostamenti a persone che abbiano deficit motori e sensoriali temporanei o permanenti.
La barriera architettonica può essere una scala, un gradino, una rampa troppo ripida. Qualunque elemento architettonico può trasformarsi in barriera architettonica e l'accessibilità dipende sempre dalle caratteristiche personali della singola persona. Da sottolineare che la percezione di ostacolo è soggettiva, quindi un’ostacolo facilmente superabile da una persona normodotata, diventa un ostacolo per chi utilizza una sedia a rotelle.

L’abbattimento delle barriere architettoniche

L’articolo 30 della Legge edilizia cantonale prevede che gli edifici pubblici o aperti al pubblico (bar, ristoranti, alberghi, negozi, luoghi di svago, ecc.) devono tener conto della possibilità di accesso anche da parte di persone con disabilità.
Inoltre, la Legge federale sull’eliminazione di svantaggi nei confronti dei disabili (LDis) impone l’accessibilità anche agli stabili plurifamiliari con più di otto unità abitative e agli edifici con più di 50 posti di lavoro. Per entrambe le disposizioni fa stato la Norma SIA 500.
La Norma SIA 500 «Costruzioni senza ostacoli» si applica alla progettazione e alla realizzazione di costruzioni accessibili al pubblico, edifici residenziali e costruzioni con posti di lavoro.

L’obiettivo della norma è di rendere le costruzioni accessibili e fruibili a tutti, senza discriminazioni (SIA 500, premessa).

Diverse associazioni operanti nel campo dell’andicap, puntano sulla sensibilizzazione dell’argomento invitando chi lavora nel campo sell’edilizia a considerare con attenzione la tematica delle barriere architettoniche.

Ecco la testimonianza di Alice che vive nella quotidianità le barriere architettoniche.

«Fino a 6 anni fa non ero in sedia a rotelle, ma andavo con le stampelle e passavo più o meno in ogni posto. Poi è arrivata la sedia e apriti cielo. Dove abitavo mi hanno buttato fuori, perchè stava male una sedia a rotelle in garage (in quanto non entrava nel lift troppo piccolo). Ci ho messo tre anni a trovare un nuovo appartamento, che mi piace molto e mi piace pure la zona dove si trova. Solo che c’è un grande guaio: l’ascensore si guasta più volte al mese e non posso più muovermi dal 4° piano. Non sempre arrivano il giorno stesso per aggiustare il lift, inoltre anche dicendo che sono in sedia a rotelle e che devo portare fuori il cane non serve. Non mi risponde più il portinaio quando
chiamo io perchè secondo lui non può fare un’eccezione per me e avvisarmi quando si ferma o quando va di nuovo. Anche l’amministrazione in caso di guasto del lift non mi risponde al telefono e della ditta di manutenzione degli ascensori non ho il numero. Lo hanno tolto dalla bacheca. Per cui sto di nuovo cercando un appartamento consono e accessibile. La mia stessa amministrazione me ne ha offerti due, purtroppo troppo piccoli. Ho una famiglia numerosa (a Natale eravamo in 16 a tavola), per cui ho bisogno di posto per un tavolo grande e di conseguenza ho bisogno anche di una cucina spaziosa.
Dato che nel tempo libero faccio bricolage, ho una stanza unicamente dedicata a questa attività con i suoi attrezzi e materiali. Intendo continuare a vivere in almeno 85 mq. Quando verrà il momento di rimpicciolirmi, andrò in casa per anziani. Finché non me la sento ancora di fare quel passo, ho bisogno di questi metri. Già che vivendo in sedia, ci vuole spazio per girare in casa. Ho un cane di assistenza e ci vuole spazio pure per lui.
Ogni giorno sono alla ricerca di un nuovo appartamento ma a Lugano e dintorni non è facile trovare ciò che fa al caso mio. Cerco ovviamente un pian terreno per evitare il problema del lift, ma anche quelli a pian terreno hanno sempre dei gradini per accedervi. Su 100 appartamenti ai quali mi interesso, 90 già vengono esclusi per i gradini di accesso senza rampa e senza la volontà di mettere una rampa. Ne restano 10, dei quali 9 hanno o dei gradini, dei quali si sono dimenticati i proprietari o immobiliari incaricati, oppure dei lift minuscoli non adatti per entrare in sedia a rotelle, per cui resto fuori dalla porta. L’ultimo dei 100 appartamenti che finalmente posso visitare, spesso ha l’ingresso al bagno o alla cucina di larghezza minore ai 73 cm che servirebbero a me. Anche i due appartamenti di oggi non li ho visti: quello del mattino aveva un ascensore troppo minuscolo, quella della sera invece due gradini per arrivare al lift. Una volta ho chiesto a una immobiliare se fosse possibile posare una rampa per il gradino a mie spese: mi hanno risposto che se volevano una rampa, già l’avrebbero fatta prima.
E questo era solo il resoconto degli appartamenti accessibile alle mie finanze. Quando telefono ai numeri che trovo appesi fuori da palazzi in costruzione, il prezzo è sempre troppo alto. Sono in AVS e non posso spendere oltre quello che spendo ora, proprio non ci sta.
Questo per quanto riguarda le barriere nella ricerca della casa. Dato che sono fuori spesso con il mio cane, trovo mille barriere anche fuori. Marciapiedi che sono troppo alti per scendere o salire, dei bus che non si inclinano e la rampa diventa troppo ripida per poter salire (scendere va sempre anche in retromarcia). E che dire di quel marciapiede che tutto a un tratto diventa ciottolato invece di essere asfaltato? E che dire della pensilina in centro dove spesso si deve far spostare il bus perché impossibile scendere e salire visto che ci sono panchine e biglietterie di traverso invece che per il lungo che quindi riducono lo spazio di manovra della carrozzina?
E che dire dei bar e ristoranti che hanno gradini e non ci posso entrare? Come posso fare quando sono chiusa fuori di casa per via della rottura del lift e non trovo un ristorante dove possa anche usare il bagno nel mio quartiere? L’ultima volta sono dovuta andare alla stazione, almeno lì trovo sia il ristorante, sia il bagno per disabili. E gli esercizi pubblici che hanno i bagni in un piano diverso del ristorante, senza lift, senza avvisare fuori dell’inconveniente? Anche andare a certe mostre non sempre è possibile. Prima di natale volevo vedere la mostra dei panettoni nel ex-asilo Ciani, ma non c’era una rampa. Il giorno dopo, nello stesso posto si sono trovati gli invalidi del gruppo sportivo Insuperabili, del quale faccio parte (sono appassionata di vela) e la rampa c’era. Adesso c’era la mostra dei Lego, sempre all ex-asilo Ciani e non c’è una rampa... Prima di Natale c’era anche una mostra sopra il ristorante Ciani e l’accesso c’era, per cui ero già contenta.
Ma mi hanno subito fermata dicendo che sedia e cane non potevano entrare, perché avrebbe messo in pericolo le cose esposte. Allora non ho potuto vederla. Ieri sono stata al Mudec di Milano, dove mi muovo meglio che a casa mia, con il cane sempre appresso. Anche al Lac non mi hanno mai fatto storie.
Un plauso alle aziende di trasporto pubblico che forniscono un buon servizio, per alcune di queste si deve effettuare la prenotazione almeno due giorni prima del viaggio in modo che si possano organizzare.
Molto difficile anche entrare in molti negozi o esercizi pubblici: mancano rampe di accesso, servizi igienici utilizzabili con le carrozzine e via dicendo. Da notare che queste difficoltà si riscontrano non solo per i vecchi edifici ma anche per diverse strutture di costruzione recente.
Questa è la mia esperienza di vita quotidiana, delle barriere che incontro giornalmente e delle difficoltà che incontro sul mio cammino. Mi piacerebbe che attraverso questo mio “sfogo”, che possa riuscire a sensibilizzare le persone che leggeranno questo articolo in modo da farle riflettere, mentre vivono la loro quotidianità “normale”, sulla mia quotidianità diversamente normale».

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