Valutazione degli elementi che determinano lo standard qualitativo di una perla
Questo appuntamento della nostra rubrica è dedicato a fornirvi una piccola guida, frutto di studi e anni di lavoro al fianco di mio padre, approfittando della sua esperienza decennale come selezionatore di perle, con l’obiettivo di rendere comprensibili i vari fattori che i professionisti del settore utilizzano nelle analisi.
Per una corretta e seria valutazione è necessaria sempre la presenza di un commerciante esperto.
Gli elementi proposti si possono considerare come una traccia da seguire, un sistema di valutazione composto da 6 fattori fondamentali di analisi che possono aiutare a comprendere la qualità delle perle in esame:
Dimensione
Il diametro della perla o della selezione che compone un filo, influisce notevolmente sul suo valore. È un criterio fondamentale per valutare una perla. Per rilevare la dimensione è necessario utilizzare un calibro di precisione. L’unità di misura che si utilizza è il millimetro (mm), con arrotondamento alla cifra intera o alla mezza unità nel caso delle perle Akoya giapponesi (ad esempio: 6,0 mm/6,5 mm); nel caso di perle dei mari del Sud, date le maggiori dimensioni, si utilizza anche la seconda cifra decimale (esempio: 18,42 mm).
Le perle forate vanno misurate in direzione perpendicolare al foro. Nelle perle non forate di forma sferica è prassi indicare una sola dimensione; per le perle che invece hanno forma non sferica (barocca, pera, goccia) si deve misurare la misura minima e massima.
Nel caso di un filo di perle con diametro uniforme viene rilevato il diametro della perla centrale e delle due terminali (esempio: 7,5-7mm). Nel caso di un filo di perle scalari, si rileva la dimensione della perla centrale, delle due perle immediatamente laterali alla centrale e le due terminali.
La forma
Le perle si possono presentare in varie forme, che si inquadrano solitamente nelle seguenti categorie: sferica, ovale, ovaloide, a bottone, a goccia, a pera, anellata, gemellata, fantasia, semibarocca, barocca.
Il colore
Il colore di una perla è dato da due fattori: dal colore di base e dalla sfumatura. L’osservazione viene effettuata dall’alto, su un fondo bianco o grigio con illuminazione a luce nordica diffusa. Il colore di base viene osservato in prossimità della zona perimetrale. La sfumatura è osservata invece al centro della zona in cui si riflette la luce. Le perle si presentano con infinite combinazioni di colori e sfumature, ed è quindi impossibile creare delle vere e proprie categorie. Per una valutazione del colore e della sfumatura in una perla giapponese Akoya, i 3 più ricercati in Europa sono il bianco e il rosa con sfumature rosa e rosa/verde.
Nei fili viene anche preso in considerazione il grado di omogeneità del colore, considerando l’uniformità delle perle che compongono il filo. La distribuzione del colore viene valutata attraverso tre termini: scarso, discreto e buono.
L’aspetto della superficie
La perla, essendo un prodotto naturale biologico creato da un organismo vivente, può riportare dei difetti.
Spesso sono presenti graffi, screpolature, infossature, rilievi, piccole “martellature”, varicosità, puntinature e protuberanze. Questi caratteri vengono osservati ad occhio nudo sotto ad una fonte luminosa a luce diffusa. Anche in questo caso si ha una scala di valutazione che utilizza 4 termini: molto irregolare, irregolare, lievemente irregolare e regolare.
Lo spessore della perlagione
Lo spessore della perlagione è un criterio importante per verificare la qualità della perla. Se la perla è forata è spesso osservabile con un microscopio o una lente a 10 ingrandimenti, guardando nella direzione del foro. Se la perla è intera e si vuole stabilire con precisione lo spessore dello strato di perlagione si deve ricorrere ad un esame radiografico o xeroradiografico. In tutti i casi i termini per definire la sua qualità sono: insufficiente, sottile, medio e spesso.
L’oriente
Con il termine “oriente” di una perla si fa riferimento ad un insieme di fenomeni ottici tra cui dispersione, rifrazione, riflessione, interferenza e diffusione della luce. Esso deriva dalla dimensione dei cristalli di carbonato di calcio, dal rapporto tra carbonato di calcio e conchiolina e dallo spessore della perlagione.
Anche in questo caso, per valutare l’oriente bisogna osservare la perla su un fondo bianco o grigio con luce bianca diffusa: si percepirà un insieme di colori “spettrali” in movimento sulla superficie della perla.
L’oriente è valutato in 4 livelli: scarso, discreto, buono e ottimo.
La misurazione della massa di una perla
Esistono differenti unità di misura per la misurazione della massa di una perla. Le principali sono le seguenti:
Carato (ct) – Con due cifre decimali. Riconosciuto in tutto il mondo. (1 carato = 0,20g)
Momme – È utilizzato in Giappone. (1 momme = 18,75 ct = 3,75g)
Grano – Corrisponde a 1/4 di carato. (1 grano = 0,25 ct)
A cura di Dario Cominotti