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Diamanti e Pietre PrezioseCome classificare le perle

17.05.21 - 11:01
Valutazione degli elementi che determinano lo standard qualitativo di una perla
Perle
Come classificare le perle
Valutazione degli elementi che determinano lo standard qualitativo di una perla

Questo appuntamento della nostra rubrica è dedicato a fornirvi una piccola guida, frutto di studi e anni di lavoro al fianco di mio padre, approfittando della sua esperienza decennale come selezionatore di perle, con l’obiettivo di rendere comprensibili i vari fattori che i professionisti del settore utilizzano nelle analisi.
Per una corretta e seria valutazione è necessaria sempre la presenza di un commerciante esperto.
Gli elementi proposti si possono considerare come una traccia da seguire, un sistema di valutazione composto da 6 fattori fondamentali di analisi che possono aiutare a comprendere la qualità delle perle in esame:

    • Dimensione;
    • Forma e modificazione;
    • Colore ed omogeneità;
    • Aspetto della superficie;
    • Spessore della perlagione;
    • Oriente.

Dimensione
Il diametro della perla o della selezione che compone un filo, influisce notevolmente sul suo valore. È un criterio fondamentale per valutare una perla. Per rilevare la dimensione è necessario utilizzare un calibro di precisione. L’unità di misura che si utilizza è il millimetro (mm), con arrotondamento alla cifra intera o alla mezza unità nel caso delle perle Akoya giapponesi (ad esempio: 6,0 mm/6,5 mm); nel caso di perle dei mari del Sud, date le maggiori dimensioni, si utilizza anche la seconda cifra decimale (esempio: 18,42 mm).
Le perle forate vanno misurate in direzione perpendicolare al foro. Nelle perle non forate di forma sferica è prassi indicare una sola dimensione; per le perle che invece hanno forma non sferica (barocca, pera, goccia) si deve misurare la misura minima e massima.
Nel caso di un filo di perle con diametro uniforme viene rilevato il diametro della perla centrale e delle due terminali (esempio: 7,5-7mm). Nel caso di un filo di perle scalari, si rileva la dimensione della perla centrale, delle due perle immediatamente laterali alla centrale e le due terminali.

La forma
Le perle si possono presentare in varie forme, che si inquadrano solitamente nelle seguenti categorie: sferica, ovale, ovaloide, a bottone, a goccia, a pera, anellata, gemellata, fantasia, semibarocca, barocca.

Il colore
Il colore di una perla è dato da due fattori: dal colore di base e dalla sfumatura. L’osservazione viene effettuata dall’alto, su un fondo bianco o grigio con illuminazione a luce nordica diffusa. Il colore di base viene osservato in prossimità della zona perimetrale. La sfumatura è osservata invece al centro della zona in cui si riflette la luce. Le perle si presentano con infinite combinazioni di colori e sfumature, ed è quindi impossibile creare delle vere e proprie categorie. Per una valutazione del colore e della sfumatura in una perla giapponese Akoya, i 3 più ricercati in Europa sono il bianco e il rosa con sfumature rosa e rosa/verde.
Nei fili viene anche preso in considerazione il grado di omogeneità del colore, considerando l’uniformità delle perle che compongono il filo. La distribuzione del colore viene valutata attraverso tre termini: scarso, discreto e buono.

L’aspetto della superficie
La perla, essendo un prodotto naturale biologico creato da un organismo vivente, può riportare dei difetti.
Spesso sono presenti graffi, screpolature, infossature, rilievi, piccole “martellature”, varicosità, puntinature e protuberanze. Questi caratteri vengono osservati ad occhio nudo sotto ad una fonte luminosa a luce diffusa. Anche in questo caso si ha una scala di valutazione che utilizza 4 termini: molto irregolare, irregolare, lievemente irregolare e regolare.

Lo spessore della perlagione
Lo spessore della perlagione è un criterio importante per verificare la qualità della perla. Se la perla è forata è spesso osservabile con un microscopio o una lente a 10 ingrandimenti, guardando nella direzione del foro. Se la perla è intera e si vuole stabilire con precisione lo spessore dello strato di perlagione si deve ricorrere ad un esame radiografico o xeroradiografico. In tutti i casi i termini per definire la sua qualità sono: insufficiente, sottile, medio e spesso.

L’oriente
Con il termine “oriente” di una perla si fa riferimento ad un insieme di fenomeni ottici tra cui dispersione, rifrazione, riflessione, interferenza e diffusione della luce. Esso deriva dalla dimensione dei cristalli di carbonato di calcio, dal rapporto tra carbonato di calcio e conchiolina e dallo spessore della perlagione.
Anche in questo caso, per valutare l’oriente bisogna osservare la perla su un fondo bianco o grigio con luce bianca diffusa: si percepirà un insieme di colori “spettrali” in movimento sulla superficie della perla.
L’oriente è valutato in 4 livelli: scarso, discreto, buono e ottimo.

La misurazione della massa di una perla
Esistono differenti unità di misura per la misurazione della massa di una perla. Le principali sono le seguenti:
Carato (ct) – Con due cifre decimali. Riconosciuto in tutto il mondo. (1 carato = 0,20g)
Momme – È utilizzato in Giappone. (1 momme = 18,75 ct = 3,75g)
Grano – Corrisponde a 1/4 di carato. (1 grano = 0,25 ct)

 

A cura di Dario Cominotti

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