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Diamanti e Pietre PrezioseLo zaffiro: tra mito e leggenda

11.05.21 - 16:46
La pietra preziosa si rivela nelle infinite sfumature dell’arcobaleno
Zaffiri
Lo zaffiro: tra mito e leggenda
La pietra preziosa si rivela nelle infinite sfumature dell’arcobaleno

L’etimologia della parola zaffiro ci offre informazioni preziose riguardo alla sua fama magico-religiosa. In sanscrito zaffiro è sanipriya, ovvero caro a Saturno, in greco sappheiros, in latino saphirus, in arabo safir, o in ebraico sapphir - la cosa più bella.

Caratteristiche chimiche e colorazione
Chimicamente lo zaffiro è un corindone, un ossido di alluminio, di colore variante dal blu scuro al bianco, passando per l’indaco, il blu di Prussia, il fiordaliso. Può assumere mille sfumature dal giallo al viola.
Esso è poco più pesante e più duro del rubino, cristallizza in sistema esagonale ed ha lucentezza vitrea, quasi vellutata. La trasparenza è proporzionale all’intensità della colorazione: elevata in quelli chiari, quasi nulla in quelli così carichi da apparire opachi.
Nelle varietà più intense i cristalli alla base appaiono violacei, mentre se osservati di lato appaiono quasi verde-azzurri. L’elemento che ne determina la tonalità è il cromo; la pietra contiene inoltre ferro e titanio dispersi nell’edificio cristallino. Quando viene riscaldato lo zaffiro sbiadisce, se è chiaro e viene trattato con raggi ultravioletti, diviene brunastro o gialliccio, mentre il trattamento termico ne aumenta la trasparenza. Non è fusibile.
Una gemma pregiata deve presentare una tinta uniforme: le chiazze sono difetti che la deprezzano enormemente. A parità di qualità, il costo dello zaffiro non raggiunge mai quello del rubino.
Lo zaffiro viene falsificato con la cordierite, la tormalina, la cianite, il topazio azzurro, tutti più leggeri e quindi riconoscibili.
Uno degli zaffiri più famosi della storia è incastonato in una superlativa collana chiamata Blue Belle dell’Asia, che riporta come pietra centrale il quarto più grande zaffiro della storia da 392,5 carati. Il gioiello è stato venduto all’asta da Christie’s nel 2014 a 17,3 milioni di dollari.
A giorni Sotheby’s metterà all’asta il più grande zaffiro mai rinvenuto nelle miniere del Kashmir. Con 55,19 carati, questa gemma spettacolare è montata su una spilla in cui presenzia come co-protagonista un altro zaffiro del Kashmir di ben 25,97 carati. A rendere ancor più esclusiva l'asta è la rarità della pietra preziosa: si ritiene infatti che sono solo 10 le gemme di oltre 20 carati battute all'asta dal 2015 ad oggi.
La varietà più rara e preziosa di zaffiro è il “padparadscha”: il suo nome deriva dal sanscrito e significa “colore del fiore di loto”. È una varietà di corindone dal colore complesso: una magica unione di rosso, giallo e bianco che rendono questa pietra ricercata e ambita. Questa incredibile gemma è balzata agli onori della cronaca quando un esemplare di circa 7 carati con contorno di diamanti, per un valore totale di circa 400.000 dollari, è stato donato a Lady Gaga come spettacolare anello di fidanzamento. Come il diamante infatti è tradizionalmente adatta quale dono di nozze.

Giacimenti
I principali giacimenti si ritrovano principalmente nello Sri Lanka e nel Siam, mentre in Birmania sono scarsi.
Le gemme rinvenute nelle sabbie gemmifere dello Sri Lanka, nate dallo sgretolamento della roccia madre gneissica, sono solitamente chiare e poco uniformi.
Gli zaffiri del Siam sono invece bellissimi e tanto intensi da apparire talvolta quasi opachi; quelli birmani sono quasi neri; quelli del Kashmir blu/azzurri e belli sono rari, più sovente sono chiari e torbidi; quelli australiani, originati da rocce basaltiche, variamente colorati. Oggi la produzione asiatica è quasi esaurita, dopo averci regalato stupendi esemplari, tra i quali il leggendario zaffiro di 950 carati, appartenente al re di Birmania. Recentemente sono state rinvenute gemme anche in Iran e negli Stati Uniti nel Montana.

Leggende e tradizioni
Gli Egizi la chiamavano pietra delle stelle perché ritenevano muovesse gli astri in configurazioni favorevoli: essi la assimilavano a Maat, dea dell’esattezza e della verità.
Presso i Parsi, seguaci della religione di Zarathustra, lo zaffiro era la pietra del vero e della veggenza.
I greci la dedicarono a Giove, il padre degli Dei e la offrivano agli oracoli. Per i Buddisti lo zaffiro simboleggiava la verità, l’amicizia, l’amore, l’umiltà e il mistico fiore di loto, centro di energia sottile, ponte fra il materiale e il trans-umano.
Prima di adornare l’anello dei prelati della Chiesa, lo zaffiro era l’ornamento del magico Anello di Re Salomone, sovrano sapiente che sapeva incantare i demoni, dialogare con gli animali, e viaggiare senza corpo in altre dimensioni. Lo stesso Abramo, padre degli Ebrei, ne portava uno al collo come amuleto contro la malattia; si narra inoltre che di zaffiro, la quinta pietra del razionale, fossero le Tavole della Legge ricevute da Mosè.
Questa pietra è dunque emblema del divino per eccellenza, della permanenza, della fedeltà e della saggezza. Anticamente era simbolo di sommo sacerdozio e imperio. Significa anche allegria, concordia, castità, fama, fortuna, giustizia, pace, pietà, gentilezza ed innocenza.

A cura di Dario Cominotti

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