L’alopecia, aka quella condizione patologica che si caratterizza per la degradazione della qualità dei capelli e per il loro progressivo diradamento, si distingue essenzialmente in due macro-categorie: temporanea o non cicatriziale e definitiva o cicatriziale, che accolgono al loro interno moltissimi altri tipi di alopecia specifici, suddivisi in base alle loro cause, ai sintomi e ai rimedi da utilizzare per la loro cura.
Tipi di alopecia: quali sono i più diffusi e come curarli
Differenti tra loro per sintomatologia e modalità d’insorgenza, soprattutto per le cause scatenanti e la natura cicatriziale o non cicatriziale, ecco quali sono i principali tipi di alopecia e come curarli.
Alopecia androgenetica
L’alopecia androgenetica, più nota come calvizie, è la forma più comune della patologia non cicatriziale, che colpisce l’80% degli uomini e il 40-50% delle
donne. Mentre nei primi si manifesta con diradamento progressivo dei capelli, che inizia dalle tempie e dalla zona apicale della testa, per poi estendersi su tutto il cranio; nelle seconde, si diffonde nella parte alta del vertex.
La principale causa dell’alopecia androgenetica è una combinazione di fattori ormonali e genetici. Se un soggetto è predisposto, infatti, i suoi follicoli pilo-sebacei sono ipersensibili agli ormoni androgeni, che portano i capelli a indebolirsi progressivamente.
Esistono, tuttavia, diversi rimedi per un’alopecia di questo tipo, che vanno da trattamenti sistemici a cure topiche, che possono rallentare o arrestare il decorso della malattia. In primis Minoxidil, un principio attivo utile per contrastare l’alopecia androgenetica sia negli uomini, che nelle donne. In secundis Finasteride che, però, funziona solo per la calvizie maschile, poiché agisce inibendo la conversione del testosterone in DHT. Al contempo, la terapia farmacologica può essere accompagnata da cosmetici con azione anticaduta e, i pazienti che lo desiderano, possono valutare anche il Protocollo bSBS e l’autotrapianto di capelli.
Alopecia areata
Al contrario della precedente, l’alopecia areata si caratterizza per la perdita improvvisa di capelli a chiazze, quindi in una o più aree circoscritte del cuoio capelluto. Si tratta di una patologia autoimmune la cui causa scatenante è ancora sconosciuta; si sa solo che innesca un vero e proprio sconvolgimento nelle difese immunitarie che, di conseguenza, attaccano erroneamente i follicoli piliferi impedendo la corretta produzione dei capelli. In pratica, avviene una brusca e improvvisa interruzione della fase anagen, che causa la perdita di fusti a ciuffi e chiazze.
Per fortuna, l’alopecia areata non comporta una perdita di capelli cicatriziale, quindi i follicoli piliferi coinvolti non vengono distrutti definitivamente. Tuttavia, è una condizione abbastanza complessa da trattare, poiché non esiste una cura definitiva e i risultati delle terapie disponibili variano da paziente a paziente.
Di solito, le forme acute di alopecia areata vengono trattate con cortisone, in modo da attenuare la risposta immunitaria; nelle forme croniche di alopecia areata, invece, si interviene con l’immunoterapia topica, che induce una lieve dermatite allergica da contatto sul cuoio capelluto, in grado di distogliere le difese immunitarie dall’attacco ai bulbi. Non va bene in questo caso il Protocollo Rigenerativo bSBS.
Alopecia cicatriziale
L’alopecia cicatriziale è la conseguenza di malattie infiammatorie che, purtroppo, distruggono definitivamente i follicoli e impediscono di riacquistare i capelli persi. Il danno è, quindi, irreversibile. Esistono, però, alcuni casi in cui è possibile arrestare progressivamente la malattia e arginare l’espansione delle chiazze alopeciche, tramite la somministrazione di cortisone per via sistemica. Il trattamento bSBS, anche in questo caso, non è utile, poiché i bulbi sono ormai atrofici.
Alopecia da chemioterapici
E serve a poco anche di fronte ad alopecia da chemioterapici dovuta, per l’appunto, alla somministrazione di terapie farmacologiche antitumorali. La maggior parte di questi farmaci causa una massiccia caduta dei capelli, poiché blocca l’attività dei follicoli nella loro fase anagen. Per fortuna, al termine della chemioterapia i capelli ricrescono completamente e spontaneamente.
Alopecia da stress
L’alopecia da stress, conosciuta anche come alopecia psicogena, è una forma di perdita di capelli non cicatriziale, che si manifesta in occasione di periodi particolarmente stressanti dal punto di vista psicofisico. Si ritiene, infatti, che lo stress provochi la liberazione di alcune sostanze neuro-peptidi, che inducono proprio la caduta dei capelli. Studi recenti, hanno poi evidenziato che i nervi intorno al follicolo, in presenza tensione, sprigionano dei mediatori dell’infiammazione, che vanno a bloccare lo sviluppo capillare.
Tendenzialmente, la caduta dovrebbe rallentare per poi arrestarsi del tutto una volta superato il periodo di stress. Nel frattempo, è possibile intervenire con trattamenti
locali come lozioni e schiume da applicare direttamente sul cuoio capelluto.
Telogen effluvium
Tra i più comuni tipi di alopecia non cicatriziale, quindi trattabili, anche il telogen effluvium. Un’anomala caduta dei capelli, che si manifesta a seguito di episodi specifici come febbre alta, dimagrimenti improvvisi, interventi chirurgici, malattie in generale, trattamenti farmacologici, stress acuti e post partum.
Il telogen effluvium è, in sostanza, la conseguenza del concomitante passaggio di un elevato numero di follicoli piliferi dalla fase anagen a quella di riposo. Si può verificare anche in occasione dei cambi di stagione o se l’organismo è particolarmente debilitato.
Solitamente, dura qualche settimana e tende a risolversi spontaneamente. Tuttavia, è possibile utilizzare soluzioni topiche o assumere integratori alimentari, per contrastare l’eccessiva caduta dei capelli e rendere la chioma più sana e forte.
Medicina rigenerativa e rimedi naturali: rinforzare i capelli e promuovere curare la calvizie
Nel mondo della cura dei capelli, esistono trattamenti innovativi che sfruttano tecnologie avanzate per contrastare la caduta dovuta a fattori come l’alopecia e promuovere la rigenerazione naturale. Il Protocollo bSBS, sviluppato da HairClinic, è un trattamento non chirurgico che unisce l’azione di diverse tecnologie avanzate per rinforzare i follicoli capillari. Questo metodo, suddiviso in 5 fasi, mira a bloccare l’invecchiamento dei follicoli, favorendo la produzione di capelli
sani e densi. L’approccio multidisciplinare e personalizzato del Protocollo bSBS lo rende una soluzione rigenerativa, che si adatta alle esigenze di ciascun paziente, per promuovere una rigenerazione capillare visibile e duratura.