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AvanTIUn dispositivo laser per cercare la vita extraterrestre

27.02.23 - 08:00
Sviluppato un nuovo strumento miniaturizzato in grado di rilevare con estrema precisione prove di attività organico-biologica nello spazio
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Un dispositivo laser per cercare la vita extraterrestre
Sviluppato un nuovo strumento miniaturizzato in grado di rilevare con estrema precisione prove di attività organico-biologica nello spazio

Un team di scienziati ha sviluppato un nuovo strumento di analisi miniaturizzato in grado di rivoluzionare la ricerca di tracce molecolari di vita extraterrestre. Si tratta di uno spettrometro di massa a desorbimento laser, ovvero un analizzatore di molecole, che può essere considerato un vero e proprio laboratorio di analisi chimiche in miniatura, molto più compatto, efficiente e performante dei suoi predecessori. Lo studio è stato pubblicato su Nature Astronomy.

A realizzare il dispositivo è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati americani dell’Università del Maryland, in collaborazione con i colleghi della società CRESST II, del Goddard Space Flight Center della NASA, del Laboratorio di Fisica e Chimica dell’Ambiente e dello Spazio di Orléans (Francia) e di altri istituti. I ricercatori, coordinati dal professor Ricardo Arevalo Jr, docente di Geologia presso l’ateneo di College Park, hanno elaborato il dispositivo partendo da un laser commerciale industriale molto più grande, un Orbitrap, strumento che fornisce dati molto approfonditi sulla composizione chimica dei materiali esaminati.

“Questi strumenti sono stati originariamente costruiti per uso commerciale. Si tratta di oggetti abbastanza grandi, che si possono trovare nei laboratori delle industrie farmaceutiche, mediche e proteomiche. Quello nel nostro laboratorio, ad esempio, pesa poco meno di 200 chilogrammi. Ci sono voluti otto anni per realizzare un prototipo che potesse essere utilizzato in modo efficiente nello spazio: molto più piccolo e meno dispendioso in termini di risorse, ma comunque in grado di fare scienza d’avanguardia”, ha affermato Arevalo.

Il dispositivo in miniatura combina tre strumenti: un laser ultravioletto pulsato, una serie di elettrodi (lenti ioniche) e uno spettrometro di massa di desorbimento laser (LDMS). Il primo strumento rimuove piccole quantità di roccia dalla superficie di un campione e scompone le molecole presenti nei costituenti. Il secondo ha la funzione di focalizzare questi ioni. Il terzo, infine, identifica univocamente le molecole presenti sulla base della loro massa senza aver bisogno di un’approfondita analisi del campione. Insieme, queste tecniche forniscono prove chiare ed evidenti di segni biologici, senza rischio di contaminare o danneggiare i campioni.

Il nuovo strumento pesa appena 7,7 chilogrammi e può dunque essere facilmente installato all’interno di veicoli spaziali o robot (come un rover) e inviato nello spazio con costi ridotti. L’utilizzo del laser, oltre a consentire l’individuazione di piccole molecole come gli amminoacidi, prove biologiche abbastanza forti, consente inoltre di identificare molecole più grandi e complesse che hanno maggiori probabilità di essere associate alla vita.

Secondo i ricercatori, il mini-spettrometro offre quindi tutte le caratteristiche necessarie per le future missioni nello spazio più remoto, specie quelle con l’obiettivo primario di rilevare la vita o di esplorazione della superficie lunare. La speranza è che lo strumento possa essere inviato nello spazio e dispiegato su un obiettivo planetario già a partire dai prossimi anni. “Il nostro strumento ha il potenziale per migliorare significativamente il modo in cui attualmente studiamo la geochimica o l’astrobiologia di una superficie planetaria”, ha concluso Arevalo.

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COMMENTI
 

ZioG. 1 anno fa su tio
Non é piu semplice investire nei confronti dei paesi che muoiono di fame? Forse é troppo semplice e non farebbe notizia?
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