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AvanTILa riprogrammazione cellulare prolunga la durata di vita nei topi

08.02.23 - 08:00
Gli scienziati sono riusciti a ritardare l’invecchiamento di topi anziani grazie a molecole prelevate da topi giovani
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La riprogrammazione cellulare prolunga la durata di vita nei topi
Gli scienziati sono riusciti a ritardare l’invecchiamento di topi anziani grazie a molecole prelevate da topi giovani

Negli ultimi anni sono aumentati gli investimenti sulle tecniche di riprogrammazione cellulare per cercare di ringiovanire le cellule delle cavie da laboratorio e allungarne la vita. Oggi, Rejuvenate Bio, una piccola start-up di biotecnologia di San Diego, in California, ha pubblicato uno studio (ancora non rivisto in peer review, cioè non revisionato da altri scienziati ed esperti) in cui spiega di essere riuscita ad allungare la vita di alcuni topi anziani attraverso la terapia genica.

La riprogrammazione cellulare si basa sul lavoro dei ricercatori Gurdon e Yamanaka, vincitori del premio Nobel nel 2012, che hanno dimostrato che le cellule adulte potrebbero essere trasformate nuovamente in cellule staminali esponendole a un insieme specifico di proteine ​​​​che regolano il genoma note come fattori di trascrizione. Nel 2017, gli scienziati del Salk Institute for Biological Studies di San Diego hanno dimostrato per la prima volta che era possibile ringiovanire le cellule dei topi reimpostando i loro marcatori epigenetici, modifiche chimiche al DNA che non alterano il codice genetico sottostante ma possono regolare l’attività di alcuni geni.

L’innovazione del team del Salk Institute è stata quella di ridurre i tempi di esposizione ai cosiddetti fattori Yamanaka, che è stato scoperto potrebbero invertire i cambiamenti epigenetici nelle cellule senza farli tornare a cellule staminali. Tale approccio ha portato a un chiaro aumento della durata della vita nei topi che invecchiano prematuramente, ma il fatto che da allora nessuno sia stato in grado di replicare il risultato in topi sani ha sollevato dubbi sulla tecnica.

Ora, i ricercatori di Rejuvenate Bio affermano che quando hanno esposto topi sani anziani a un sottoinsieme di fattori Yamanaka, questi hanno vissuto in media altre 18 settimane rispetto alle sole 9 settimane dei ratti che non sono stati sottoposti alla terapia genica. I topi avevano già 124 settimane (pari a 77 anni umani), quindi questo rappresenta un aumento solamente del 7% della durata della vita, ma l’azienda afferma che si tratta comunque di una dimostrazione significativa dei potenziali poteri di estensione della vita della riprogrammazione cellulare. I topi trattati, inoltre, hanno anche mostrato miglioramenti in una serie di parametri di salute.

“Sebbene l’invecchiamento non possa attualmente essere prevenuto, il suo impatto sulla vita e sulla durata della salute può essere potenzialmente ridotto al minimo mediante interventi che mirano a riportare le reti di espressione genica a una funzione ottimale. I risultati dello studio suggeriscono che la riprogrammazione parziale potrebbe essere un potenziale trattamento negli anziani per invertire le malattie associate all’età e potrebbe prolungare la durata della vita umana”, ha dichiarato Noah Davidsohn, responsabile scientifico e co-fondatore di Rejuvenate Bio.

I risultati dello studio devono ancora essere sottoposti a revisione, quindi dovrebbero essere presi con cautela fino a quando altri scienziati non saranno in grado di replicarli. Tuttavia, vi sono prove crescenti dei potenziali benefici terapeutici della riprogrammazione cellulare.

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COMMENTI
 

Geni986 1 anno fa su tio
A che pro prolungare la vita se siamo già in troppi?
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