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AvanTINate le prime piante coltivate sul suolo portato dalla Luna

22.06.22 - 07:00
Per la prima volta gli scienziati hanno coltivato piante usando polvere lunare portata sulla Terra dalle missioni Apollo
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Nate le prime piante coltivate sul suolo portato dalla Luna
Per la prima volta gli scienziati hanno coltivato piante usando polvere lunare portata sulla Terra dalle missioni Apollo

Se l’uomo vorrà realizzare delle colonie sulla Luna, o persino su Marte, dovrà trovare il modo per procurarsi aria, acqua e soprattutto cibo. L’opzione più ovvia sarebbe quella di coltivare qualcosa sul posto. Ebbene oggi, per la prima volta, gli scienziati hanno coltivato piante nel suolo lunare. Si tratta di 12 grammi di polvere portata 50 anni fa dalle missioni Apollo. La crescita dei germogli pare un po’ più stentata rispetto alle stesse piante cresciute sul suolo terreste, ma l’esperimento è servito a dimostrare che la coltivazione extra-terrestre è possibile.

Nello specifico, i ricercatori dell’Università della Florida, che da anni hanno messo in piedi un laboratorio di “piante spaziali”, sono riusciti a far germinare nella regolite, ovvero l’arida polvere lunare portata sulla Terra dalle missioni Apollo 11, 12 e 17 tra il 1969 e il 1972, dei semi di arabetta comune (Arabidopsis thaliana), la pianta più studiata al mondo. Si tratta della prima volta in assoluto che una pianta terrestre germina su un suolo alieno, arricchito semplicemente di acqua e nutrienti.

L’esperimento ha messo in evidenza una caratteristica interessante. Più “maturo” è il suolo lunare, peggio cresce la pianta. In questo caso, la maturità deriva dall’esposizione agli impatti di meteoriti, raggi cosmici e flussi di particelle cariche emanate dal Sole. Di conseguenza, meno la regolite è soggetta a tali influenze, migliore sarà la crescita della pianta. L’erbetta, infatti, è cresciuta peggio nel terreno riportato dalla missione Apollo 11, che era il più maturo, mentre è cresciuta meglio nel campione di suolo dell’Apollo 12, e ancora meglio in quello dell’Apollo 17, essendo il meno maturo.

Accanto alla regolite lunare gli scienziati hanno poi riempito altri piccoli vasi con del suolo terrestre e un mix di sostanze che imitano il suolo marziano. Tutte le piante germogliate in questi vasi erano più verdi e vigorose di quelle cresciute nel suolo lunare. Le piante coltivate nel suolo lunare, oltre a essere più piccole e stentate, mostravano anche parecchi segni di stress. L’analisi genetica ha infatti dimostrato che queste esprimevano molti geni associati allo stress ossidativo, associato ai metalli.

«Partendo proprio dai dati sui geni attivati dallo stress, ora vogliamo capire come migliorare le condizioni di crescita», hanno spiegato i ricercatori. «In futuro, in vista di missioni spaziali molto lunghe, potremo usare la Luna come base di lancio e sfruttare il suo terreno per far crescere delle piante. Ma in questo caso, cosa accadrebbe a dei vegetali inseriti in un contesto estremamente estraneo alla loro evoluzione? Come crescerebbero le piante in una serra lunare? Potremmo avere dei contadini lunari?», ha dichiarato Robert Ferl dell’Università della Florida.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Communications Biology.

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