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AvanTILa nuova tecnologia di Google può leggere il linguaggio del corpo

06.04.22 - 08:00
Google sta lavorando sulla sua tecnologia di rilevamento radar Soli per dispositivi che leggano sottili segnali umani.
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La nuova tecnologia di Google può leggere il linguaggio del corpo
Google sta lavorando sulla sua tecnologia di rilevamento radar Soli per dispositivi che leggano sottili segnali umani.

Google sta lavorando a una nuova tecnologia per dispositivi che siano in grado di leggere il linguaggio del corpo umano. In un recente video, infatti, il colosso tecnologico americano ha fornito ulteriori informazioni sulla sua tecnologia radar Soli per le interazioni non verbali tra esseri umani e computer. L’obbiettivo è quello di rendere i dispositivi meno interruttivi leggendo sottili segnali umani.

La tecnologia che l’azienda sta ancora sviluppando non fa affidamento su fotocamere ma combina sensori di movimento con algoritmi. Nello specifico, la divisione Advanced Technology and Products di Google, meglio nota come ATAP, il dipartimento dietro progetti particolarmente innovativi, ha trascorso l’ultimo anno esplorando come possono fare i computer ad adoperare il radar per capire i nostri bisogni o le nostre intenzioni e quindi reagire in modo appropriato.

Non è la prima volta che Google utilizza la tecnologia radar per fornire ai suoi dispositivi una consapevolezza spaziale. Soli, un sensore in grado di utilizzare le onde elettromagnetiche del radar per rilevare gesti e movimenti precisi, è stato lanciato da Google già nel 2015. Il radar è stato usato per la prima volta nel Google Pixel 4 per rilevare semplici gesti delle mani in modo che l’utente possa posticipare la sveglia o mettere in pausa la musica senza dover toccare fisicamente lo smartphone. Di recente, i sensori radar sono stati incorporati all’interno della seconda generazione del display intelligente Nest Hub per rilevare i movimenti e gli schemi respiratori della persona che dorme accanto ad esso. Il dispositivo è quindi in grado di tracciare il sonno della persona senza richiedere che venga indossato uno smartwatch.

Lo stesso sensore Soli viene oggi adoperato in questa nuova ricerca, ma invece di usare l’input del sensore per controllare direttamente un computer, ATAP utilizza i dati del sensore per consentire ai computer di riconoscere i movimenti quotidiani delle persone e fare nuovi tipi di scelte. “Crediamo che man mano che la tecnologia diventa più presente nella nostra vita, sia giusto iniziare a chiedere alla tecnologia stessa di prendere qualche spunto in più da noi”, ha dichiarato Leonardo Giusti, responsabile del design di ATAP.

Lo stesso Giusti ha affermato che gran parte della ricerca si basa sulla prossemica, cioè lo studio dei possibili significati delle distanze materiali che l’uomo tende a interporre tra sé e gli altri. Man mano che ci si avvicina a un’altra persona, infatti, ci si aspetta un maggiore coinvolgimento e intimità. Il team ATAP ha allora utilizzato questo e altri segnali sociali per stabilire se gli esseri umani interagiranno con il dispositivo o se sono semplicemente di passaggio. Il radar, quindi, utilizzando algoritmi di deep learning può rilevare se qualcuno si sta avvicinando al dispositivo e determinare se è nel suo “spazio personale”. Questo potrebbe significare che il computer può dunque scegliere di eseguire determinate azioni, come ad esempio l’avvio dello schermo senza richiedere la pressione di un pulsante.

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