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Ologrammi che si possono toccare

REGNO UNITOOlogrammi che si possono toccare

01.11.21 - 10:12
Una nuova tecnologia permette d'integrare il senso tattile alle immagini 3D tramite piccoli getti d’aria di precisione.
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Ologrammi che si possono toccare
Una nuova tecnologia permette d'integrare il senso tattile alle immagini 3D tramite piccoli getti d’aria di precisione.

GLASGOW - Un team di ricercatori dell’Università di Glasgow ha messo a punto una nuova tecnologia che è in grado di offrire un’interazione tattile alle immagini 3D. Il sistema è stato descritto in un articolo, pubblicato su The Conversation, il cui primo firmatario è Ravinder Dahiya, professore di elettronica e nanoingegneria presso l’Università di Glasgow.

La tecnologia si chiama “Aerohaptics” e sviluppa appunto il concetto degli ologrammi “aeropatici”, nel senso d'immagini 3D che possono creare una sorta di sensazione del tatto tramite piccoli getti d’aria. Quando cioè si sposta la mano sull’oggetto rappresentato nell’ologramma, piccoli getti d’aria di precisione impartiscono la sensazione tattile sulle dita o sulle mani delle persone che lo stanno guardando. La tecnologia, quindi, riesce a inglobare il feedback tattile negli ambienti di realtà virtuale e in quello ancora più vasto degli ologrammi di oggetti virtuali all’interno di un display pseudo-olografico.

Aerohaptics, nello specifico, adopera vari vetri e specchi disposti in una struttura di forma piramidale per far apparire un’immagine bidimensionale in una in 3D che si libra nello spazio senza bisogno di alcuna attrezzatura aggiuntiva. La struttura ha un lato aperto in cui le persone possono introdurre le mani e interagire con gli oggetti grafici che fluttuano all’interno delle piramidi stesse. Il programma utilizzato per creare e controllare gli oggetti è l’Unity Game Engine, un software 3D che viene spesso usato anche per videogiochi.

Sotto la piramide c’è un sensore che traccia i movimenti delle mani e delle dita degli utenti, e ci sono ugelli che dirigono getti d’aria sotto forma di varie combinazioni per creare sensazioni tattili anche complesse. Un ulteriore sistema di hardware-software viene poi usato per controllare la direzione e la forza delle emissioni d’aria dall’ugello. Lo sviluppo successivo della tecnologia prevede anche di modificare la temperatura del flusso d’aria per permettere agli utenti di accorgersi di superfici calde o fredde.

I ricercatori hanno già testato il sistema creando una palla da basket virtuale che può essere toccata, fatta rotolare e rimbalzare. Il feedback tattile dei getti d’aria è modulato in base alla superficie virtuale del pallone, permettendo agli utenti di sentire la sua forma arrotondata sotto i polpastrelli, ma anche lo schiaffo sul palmo da parte della palla che viene fatta rimbalzare e che poi torna a colpire la mano. Gli utenti, inoltre, possono anche spingere la palla virtuale con una forza variabile e sentire la differenza in un contatto più duro o più morbido sul palmo.

Gli utilizzi di una tecnologia del genere sono molteplici. Una volta calibrato su un ambiente virtuale od olografico più agile, infatti, il sistema potrebbe essere utilizzato nei videogiochi o nelle conferenze virtuali, con due colleghi che durante una videocall, ad esempio, potrebbero stringersi la mano a migliaia di chilometri di distanza. Sono inoltre da valutare possibili applicazioni mediche, in particolare per quanto riguarda l’ambito della telemedicina.

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