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Industrie 2.0 grazie a robot intelligenti che collaborano e risolvono eventi imprevisti

BELGIOIndustrie 2.0 grazie a robot intelligenti che collaborano e risolvono eventi imprevisti

24.11.19 - 15:28
Si chiama Thomas ed è il progetto finanziato dall’UE per sviluppare un nuovo modello di officine industriali con robot capaci di percepire l’ambiente circostante, collaborare tra loro e con le persone
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Industrie 2.0 grazie a robot intelligenti che collaborano e risolvono eventi imprevisti
Si chiama Thomas ed è il progetto finanziato dall’UE per sviluppare un nuovo modello di officine industriali con robot capaci di percepire l’ambiente circostante, collaborare tra loro e con le persone

Thomas è il nuovo progetto finanziato dalla Commissione Europea per creare le officine industriali del futuro, in cui vi saranno robot autonomi, mobili, in grado di percepire l’ambiente circostante, collaborare tra loro e anche con gli esseri umani tramite il ragionamento.
Il presupposto di tale progetto è che nelle fabbriche e nei poli produttivi la presenza di bracci robotici e sistemi automatizzati di produzione sarà sempre più massiva, ma ad oggi i robot industriali sono abbastanza limitati nelle loro capacità e non sono in grado di collaborare tra loro.
Per questa ragione, i ricercatori di Grecia, Francia, Germania, Spagna e Lussemburgo stanno lavorando per concretizzare entro il 2020 un’idea che sarà indispensabile nel medio periodo, cioè fare in modo che i robot collaborino.
Nello specifico, con il progetto Thomas i ricercatori stanno cercando di creare un ambiente di lavoro dinamicamente riconfigurabile, utilizzando robot autonomi, mobili, a due bracci. Questi robot dovranno essere estremamente precisi e coerenti nel tempo come la maggior parte di quelli attuali, ma in più dovranno saper gestire eventi imprevisti, come l’introduzione nella linea produttiva di prodotti nuovi o modificati, mantenendo la stessa efficienza.
Proprio in questo senso dovrà essere applicato il concetto di dinamicità riconfigurabile. I robot, infatti, non dovranno essere ogni volta modificati, riassemblati o sostituiti. L’idea sembra certamente fantasiosa, ma concretamente realizzabile se si pensa alle Intelligenze Artificiali, alle reti neurali e all’apprendimento profondo che già oggi stanno portando avanti un nuovo concetto di robot e di sistemi automatizzati.
Un altro obbiettivo importante che il progetto Thomas intende perseguire riguarda la mobilità, una caratteristica fondamentale per i siti produttivi. Si sta infatti cercando di creare robot che possano muoversi, e possano farlo automaticamente, usando i propri sensori e quelli degli altri robot per percepire l’ambiente circostante e muoversi senza recare danni. Ciò permetterebbe loro anche di eseguire più operazioni. Inoltre, se tutti questi robot sapessero regolare automaticamente il loro comportamento per condividere o riallocare le attività, si potrebbe ottenere un’efficienza altissima.
Infine, ma non meno importante, si sta lavorando affinché questi robot siano in grado di collaborare con gli esseri umani. In effetti, se i robot avessero vere e proprie capacità cognitive potrebbero rilevare il personale umano presente nello spazio di lavoro e comprendere le loro intenzioni. Questo nuovo modello di officine industriali sarebbe l’ideale per alcuni settori produttivi molto redditizi come ad esempio quello automobilistico e aeronautico.

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