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ATEDMamma vado all’università e con la realtà virtuale acquisisco i miei crediti

14.12.22 - 08:40
Tramite videogiochi e VR i corsisti del Bachelor of Science SUPSI in Economia aziendale possono anche acquisire crediti universitari CFU
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Tramite videogiochi e VR i corsisti del Bachelor of Science SUPSI in Economia aziendale possono anche acquisire crediti universitari CFU
Di Luca Mauriello, Vice Presidente di ated-ICT Ticino, CEO di Swisstecnology e Formati Academy

Per sostenere il mercato del lavoro futuro e rispondere con efficacia alla continua evoluzione delle esigenze formative, risulta di fondamentale importanza integrare le conoscenze a livello teorico con sistemi di gestione dell’apprendimento innovativi. Fra questi, la virtual reality (VR), l’augmented reality (AR) e le attività di gamification, in quanto consentono di ottenere numerosi benefici nell’ambito della formazione.

Utilizzando l’interazione e la sperimentazione offerte dalle suddette tecnologie, infatti, i formatori possono non solo migliorare le esperienze all’interno della classe ma, allo stesso tempo, entusiasmare e coinvolgere efficacemente i corsisti riducendo il tempo necessario per acquisire il materiale trattato in aula.

Attività di Team Building in Realtà Virtuale
La comunicazione tra i componenti di un gruppo riveste un ruolo principale in quanto può influenzare positivamente il lavoro di un intero team. Tuttavia, al giorno d’oggi le persone riscontrano non poche difficoltà nel comunicare correttamente tra loro per una serie di motivazioni come il diverso stile di comunicazione posseduto e modalità differenti nell'interpretare una o più determinate situazioni; ovviamente, questa eterogeneità può portare a facili incomprensioni ed errate interpretazioni, generando problematiche più o meno gravi all’interno di un flusso di lavoro, con il conseguenziale abbassamento della produttività. Il problema, inoltre, si è acuito con l’aumento delle attività svolte in smart working, a cui si aggiungono i problemi derivanti dall’assenza di strumenti adeguati e uno scarso senso di appartenenza al gruppo di studio e/o lavoro.

Proprio con l’obiettivo di aggiornare le competenze nell’ambito della comunicazione e incrementare le soft skills dei corsisti del Bachelor of Science in Economia di SUPSI, il prof. Filippo Sciaroni mi ha affidato il gruppo di prossimi laureandi, consentendomi di organizzare una giornata di formazione sui generis con attività di team building. Il corso di formazione si è svolto nell’arco di una intera giornata e si è basato sulle tecnologie VR e AR, prevedendo una full immersion dei partecipanti all’interno di più scenari iperrealistici, in cui sono stati assegnati compiti da svolgere singolarmente e in gruppo, per migliorare le prestazioni del team creando esperienze di formazione collaborativa.

Videogiochi in VR per imparare a comunicare
Come si è visto in precedenza, la realtà virtuale offre un modo unico e coinvolgente per realizzare attività di team building. Durante il corso con gli studenti della SUPSI sono state svolte quattro attività diverse con specifici obiettivi da raggiungere; nello specifico due attività ludico-formative nell’arco della mattinata e altre due nel pomeriggio.

La prima attività denominata “Bomb Defusal Game” prevedeva la partecipazione di tre corsisti il cui compito era disinnescare una bomba. Uno di essi indossava il visore e, inserito all’interno di un ufficio virtuale, aveva il compito materiale di disinnescare l’ordigno prima che esplodesse, mentre gli altri due corsisti, con in mano il manuale procedurale, hanno dato consigli al primo su quali azioni e passi intraprendere per non far saltare tutto in aria.
 
A livello formativo, tale tipologia di gioco si concentra su due macro-aree: la comunicazione e la cooperazione. Inoltre, lavorando insieme permette di rafforzare lo spirito di squadra, aumentando la fiducia tra i membri, incoraggiando la collaborazione e strategia di squadra, oltre che stimolare la creatività e aumentare il senso di responsabilità dei partecipanti al gioco.

La seconda attività prevedeva la partecipazione attiva di due corsisti: uno di essi si trovava all’ultimo piano di un grattacielo e doveva attraversare un’asse di legno sospesa nel vuoto, vedendo la città sotto i piedi 90 metri più in basso. Il secondo corsista, invece, guidava il primo con la sua voce durante tutto il percorso. Tale attività ha permesso di sostenersi a vicenda, creando un rapporto di fiducia tra i partecipanti al gioco, migliorando le capacità di comunicazione ed evitando che il malcapitato in bilico sull’asse di legno cadesse “letteralmente” di sotto. Lo spirito di squadra, basandosi su una esperienza innovativa e sicuramente fuori dagli schermi, è stato rafforzato e l’attività sarà, sicuramente, ricordata per i mesi a venire.

Nel corso del pomeriggio sono state svolte altre due attività: la prima pomeridiana prevedeva una riunione all’interno del primo metaverso svizzero “Swiss Virtual Expo”. Sono state svolte attività formative specifiche, grazie alla realtà virtuale con cui è possibile visitare gli stand di oltre 60 aziende espositrici ed esplorare aree tematiche speciali, arricchite da desk e avatar.

La quarta e ultima attività della giornata prevedeva la partecipazione di tutti i corsisti suddivisi in gruppi. Tutti i partecipanti hanno partecipato ad un gioco in cui l’obiettivo era creare e far prosperare una nuova città, gestendo ogni tipo di problematica si presenti loro davanti, dalla produzione di energia al pagamento delle tasse. L’attività prendeva ispirazione dal noto gioco “Sim City”e prevedeva la suddivisione dei partecipanti al corso in precisi ruoli, come il sindaco e il vice sindaco oltre che i consiglieri comunali. Erano presenti, inoltre, precisi dicasteri come la cancelleria comunale, il riparto finanze e risorse umane, il dicastero per la cultura e lo sport, quello legato alla formazione e così via. La squadra vincente è stata quella che ha avuto nelle casse cittadine un maggior numero di “Simillion” (la valuta virtuale del gioco).

Per quanto concerneva l’aspetto formativo, il gioco ha contribuito a sviluppare le capacità organizzative del team per raggiungere insieme un obiettivo comune, provando a risolvere tematiche socio-economiche, oltre che urbane-ambientali, legate al contesto cittadino in cui i corsisti erano virtualmente inseriti.

Alla fine di questo articolo, appare evidente come avvicinare la gamification in virtual reality al contesto della didattica rappresenti uno strumento di grande utilità, che permette un apprendimento facile e veloce, soprattutto nella formazione dei più giovani strettamente legati al virtuale e all’uso dei videogiochi.


Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.
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