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CANTONEIl giornalismo del futuro? In scena agli Hackdays di RSI

07.02.20 - 08:03
Una maratona di programmazione organizzata dalla RSI dal 12 al 13 marzo presso lo Studio 2 di Lugano-Besso
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Il giornalismo del futuro? In scena agli Hackdays di RSI

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Una maratona di programmazione organizzata dalla RSI dal 12 al 13 marzo presso lo Studio 2 di Lugano-Besso

COMANO - Giunge alla sua sesta edizione l’appuntamento Hackdays, organizzato dalla SRG SSR a livello nazionale. Si tratta di un hackathon, ovvero una sessione no stop di programmazione, a cui è possibile iscriversi tramite il sito www.hackdays.ch e che avrà luogo giovedì 12 e venerdì 13 marzo presso lo Studio 2 di Lugano-Besso. Il tema di questa edizione – che si terrà in contemporanea a Lugano, Ginevra e Zurigo – è decisamente affascinante: Il giornalismo del futuro.

Parliamo di un format che ated-ICT Ticino promuove in tutte le sue forme, perché incentiva la partecipazione di professionisti e appassionati di tecnologia e innovazione, come ad esempio è successo lo scorso novembre all’USIhackathon, in cui si è lanciato il progetto Minecraft4Switzerland  con ated4kids.

Ma per avere qualche elemento in più sugli Hackdays ne abbiamo parlato con Maurizio Canetta, Direttore di RSI, che ci ha raccontato le particolarità di questa iniziativa al giro di boa della sua sesta edizione.

Direttore Canetta ci può raccontare quali sono lo spirito e l’idea di fondo che animano questo hackathon della RSI? Quali obiettivi si pone la maratona di programmazione?
In primo luogo, mi lasci dire che questa iniziativa ha una forte valenza nazionale, perché sono coinvolte risorse delle nostre tre sedi di Lugano, Ginevra e Zurigo. A questo aspetto si aggiunge anche uno sforzo di produzione notevole, perché le 48 ore dell’evento saranno trasmesse in diretta streaming sui nostri siti. Inoltre, agli Hackdays possono partecipare sia sviluppatori e professionisti esterni, sia naturalmente i nostri collaboratori interni, che hanno la possibilità di decidere da quale delle tre sedi lavorare. E poi si tratta per noi di un momento fondamentale per costruire un percorso di innovazione, perché grazie allo stimolo di menti esterne e alla contaminazione delle idee, si riesce davvero a sviluppare un patrimonio di progetti e proposte nuove e soprattutto innovative.

Siamo alla sesta edizione dell’appuntamento, che si svolge su base annuale. Può darci qualche numero su quante persone hanno partecipato nell’ultima tornata? E poi raccontarci di un progetto, che è stato sviluppato durante gli Hackdays e che è stato poi adottato da RSI. 
I partecipanti della scorsa edizione sono stati circa un centinaio, distribuiti in modo abbastanza uniforme sulle tre nostre sedi.  E sul progetto da segnalare non ho dubbi. Certamente le posso indicare un’APP che è stata proprio sviluppata da un nostro gruppo svizzero italiano. Si tratta di RSI, un’applicazione per Apple TV e Android TV che si trova sui principali store e che consente di vedere i nostri canali comodamente sullo schermo televisivo. Un’innovazione che ha avuto un risvolto anche sociale, in quanto con il venir meno del digitale terrestre ha permesso di poter fruire della visione dei nostri canali anche a chi non era ancora collegato per via satellitare. 

Dal suo punto di vista e di osservazione, quali possono essere le innovazioni digitali e tecnologiche che immagina siano applicabili alla RSI nel breve periodo?
Certamente il giornalismo sta attraversando una stagione molto complessa. Soprattutto perché le modalità di consumo dalla lettura alla visione delle notizie sono profondamente cambiate ovunque nel mondo. Ma serve uno scatto in avanti, una spinta e alleanza con le innovazioni anche dirompenti che ci provengono dalla trasformazione digitale. E se solo guardo al tema del nostro hackathon, “Il giornalismo del futuro”, è chiaro che proprio occasioni come queste sono una grande iniezione di innovazione. Aprire le sessioni di sviluppo a programmatori esterni e a talenti che hanno una visione del mondo anche antitetica alla nostra, ci consente di progredire, ma anche di riaffermare il nostro ruolo sociale di servizio pubblico. Siamo un mezzo, appunto un media, che deve porsi come mediatore tra innovazione e pubblico. Ci sono implicazioni legate all’intelligenza artificiale e alla protezione dei dati per cui è di fondamentale importanza porsi delle domande, capire, stimolare, trovare soluzioni e mediare con le persone e le istituzioni per adottare in modo consapevole ogni innovazione che ci attende.

Per partecipare agli Hackdays di RSI basta iscriversi a questo link: http://www.hackdays.ch

CHI È ated – ICT Ticino
ated - ICT Ticino è un’associazione indipendente, fondata e attiva nel Canton Ticino dal 1971, aperta a tutte le persone, aziende e organizzazioni interessate alle tecnologie e alla trasformazione digitale. Dal suo esordio, ated - ICT Ticino ha organizzato oltre 1.000 manifestazioni e promosso innumerevoli conferenze, giornate di studio, visite e viaggi tematici, workshop e corsi. ated - ICT Ticino collabora con le principali istituzioni pubbliche e private, enti e aziende di riferimento, nonché altre associazioni vicine al settore tecnologico e all'innovazione. Grazie alla costante crescita qualitativa dell'attività svolta sul territorio, ated – ICT Ticino è riconosciuta come un'associazione di riferimento nell'ambito economico, politico ed istituzionale del cantone, in grado di favorire il dibattito tra aziende e professionisti e capace di coinvolgere le giovani generazioni, grazie ai percorsi promossi dal programma ated4kids.

Per ulteriori informazioni
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Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.
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