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ICT TICINOLa sfida dei Big Data

03.01.20 - 08:22
Un seminario promosso da ated – ICT Ticino, in collaborazione con AIEA e ISACA CH, si terrà a Lugano il 22 gennaio 2020
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La sfida dei Big Data

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Un seminario promosso da ated – ICT Ticino, in collaborazione con AIEA e ISACA CH, si terrà a Lugano il 22 gennaio 2020

Siamo entrati nell’era dei Big Data. Un’espressione questa che sentiamo citare molto spesso dai top manager di aziende non solo tecnologiche nelle loro dichiarazioni sui media. E nel parlare di dati si allude anche al fatto che sono una sorta di nuovo petrolio, per cui il futuro delle imprese si giocherà tutto sulla capacità di portarli in superficie per estrarne valore. Ma si tratta di un compito molto complesso. Anche perché i giacimenti crescono ben oltre le previsioni, al punto che l’ultima analisi di IDC stima che i 41,6 miliardi di dispositivi connessi dall’Internet delle cose (IOT o Internet of Things) produrranno nel 2025 dati pari a 13,3 miliardi di volte quel che è contenuto nella American Library of Congress, ovvero, la biblioteca nazionale degli Stati Uniti d'America, che, con gli oltre 158 milioni di documenti conservati, è la maggiore biblioteca al mondo, seguita dalla British Library di Londra. Facile capire che vince e si afferma sul mercato chi è, appunto, in grado di valorizzare queste biblioteche elettroniche: saper raccogliere, catalogare, gestire, analizzare in tempi sempre più rapidi questi dati è una necessità, ma anche una leva strategica e competenza professionale formidabile.

Poiché si tratta di un tema davvero articolato abbiamo chiesto lumi a Eugenio Corti, già capo del settore della revisione informatica del Controllo delle finanze del Cantone Ticino, e moderatore del seminario “Big Data e Analytics - Sfide e opportunità”, che si terrà a Lugano il prossimo 22 gennaio grazie ad ated – ICT Ticino in collaborazione con AIEA e ISACA.

Se parliamo di BIG DATA il pensiero corre subito alle aziende tecnologiche americane. Ma si tratta di un falso mito o anche altre aziende in altri campi lavorano con le analisi sui dati?

È innegabile che alcune aziende si sono un po’ meglio attrezzate in questi anni nell’utilizzo dei BIG DATA, proprio perché hanno fondato negli algoritmi il loro successo commerciale, come ad esempio i grandi attori del mondo tech. Modelli comportamentali predittivi estremamente accurati permettono, ad esempio a Google, Facebook, Netflix e Amazon di conoscere in modo molto approfondito i nostri gusti in materia di acquisti, ristoranti, film e serie, viaggi. Queste conoscenze mirate sono in grado di far selezionare proposte commerciali sempre più pertinenti, grazie al continuo scambio di dati con i consumatori. Ma la trasformazione digitale guidata dai dati riguarda anche i settori più tradizionali. Utility, telco, case automobilistiche, banche, assicurazioni stanno costruendo una parte fondamentale della loro strategia sull’utilizzo del dato comportamentale del cliente.

Quali possono essere i freni all’utilizzo e adozione dei BIG DATA da parte di aziende che operano in settori più tradizionali?

Il freno principale dichiarato dalle aziende all’implementazione di progetti di Analytics è stato finora la mancanza di competenze e figure organizzative interne in grado di gestire le analisi sui dati, una barriera questa accentuata dalle difficoltà nel reperire tali skill anche all’esterno. E per questa ragione, diventa un fattore fondamentale la formazione e la possibilità di avere in azienda professionisti preparati nelle analisi dei BIG DATA. Si tratta di una sfida e nel contempo di un’opportunità enorme per la sopravvivenza delle imprese. Infatti, alla complessità della gestione di volumi di dati sempre più grandi e alle relative questioni quali la sicurezza e la privacy, si affianca la possibilità di utilizzare i dati per prendere decisioni che possono costituire un vantaggio competitivo per l’organizzazione e migliorare il governo e la gestione aziendale, per esempio nel monitoraggio dell’attività, nella gestione dei rischi aziendali e nella decisione di entrare o meno in nuovi mercati.

Nel seminario che si terrà a Lugano su quali elementi si focalizzeranno gli interventi dei professionisti e docenti coinvolti?

Il workshop promosso da ated – ICT Ticino in collaborazione con AIEA e ISACA si pone l’obiettivo di mostrare come i sistemi aziendali o le piattaforme internet, che concentrano un’enorme ed eterogenea mole di dati, siano l’ambiente ideale in cui utilizzare strumenti di analisi dati o far operare algoritmi di estrazione dei dati (tecnicamente data mining), proprio per estrarre conoscenza dai dati e sostenere una presa di decisione (automatica o meno) informata. Notiamo, infatti, che la crescente necessità di gestione di grandi aggregazioni di dati digitali, la cui complessità richiede infrastrutture specifiche di hardware/software e competenze più avanzate rispetto a quelle tradizionali, spinge le aziende a rivolgersi a specialisti del settore, capaci di offrire una consulenza adeguata per una corretta gestione di tutte le fasi del processo, dall’acquisizione all’analisi dei dati per finire con la visualizzazione dei dati e dei risultati.

Quali figure professionali operano nell’analisi dei BIG DATA?

I profili che operano in questo ambito hanno definizioni che provengono dalla lingua inglese. Parliamo di Data Analyst, ovvero professionisti che ricercano, analizzano e interpretano i dati, ma si stanno diffondendo anche altre figure, come il Data Scientist, che riescono a elaborare e gestire progetti anche molto complessi dedicati all’intelligenza artificiale, dati non strutturati, analisi in tempo reale, oppure Data Engineer, che hanno il compito di garantire la disponibilità, la qualità e la fruibilità dei dati a chi li utilizza per metterli al servizio del business aziendale, e, infine, il Data Visualizer, che presidia l’area definita con l'esplorazione visuale, interattiva e la relativa rappresentazione grafica di dati di qualunque dimensione, natura e origine. Figure queste molto rare sul mercato e difficili da reperire anche in Ticino.

Ulteriori informazioni sul seminario BIG DATA E ANALYTICS a questo link. Iscrizioni per formalizzare la propria iscrizione (gratuita per i Soci ated, AIEA e ISACA CH) a questo link.

CHI è ated – ICT Ticino

Fondata il 19 novembre 1971 a Lugano, ated - ICT Ticino è un’Associazione indipendente attiva nel Canton Ticino, aperta a tutte le persone, aziende e organizzazioni interessate alle tecnologie dell'informazione e comunicazione (ICT). Dalla sua fondazione ated - ICT Ticino ha organizzato oltre 1.000 manifestazioni con più di 13.000 partecipanti, ha inoltre promosso conferenze, giornate di studio, visite e viaggi tematici, corsi settimanali. Da diverso tempo l'associazione collabora con l’Università della Svizzera Italiana (USI), la Scuola universitaria professionale della Svizzera Italiana (SUPSI), con la Scuola Superiore di Informatica di Gestione (SSIG) con l’obiettivo di promuovere la formazione dei soci. Grazie alla serietà dell'attività svolta sull'arco di quasi mezzo secolo, ated – ICT Ticino è diventata un riferimento nel settore per le forze economiche, politiche ed istituzionali, favorendo il dibattito attorno alle tecnologie della informazione e ravvivandone l'interesse presso i giovani.


Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.
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