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LA RAZZAIl mastino napoletano

02.03.18 - 15:00
Un colosso buono, ma guai a farlo arrabbiare
Il mastino napoletano
Un colosso buono, ma guai a farlo arrabbiare

Ha origini antichissime e misteriose, uno sguardo profondo e un fisico da record. È il mastino napoletano, cagnone che si pensi derivi dagli antichi molossi assiro-babilonesi, poi importati dai Romani in tutta Europa. La razza s’è poi sviluppata nel Sud Italia e dopo aver rischiato l’estinzione all’inizio del XX secolo è tornata a popolare le campagne soprattutto della Campania: di qui l’origine del suo nome.

Il mastino napoletano è un cane imponente, la cui altezza varia tra i 65 e i 75 cm e dal peso che dai 70 kg può toccare anche il quintale. Le caratteristiche principali sono il mantello a pelo corto dalle tonalità variegate (va dal nero al grigio fino al mogano e al fulvo) e dalle grandi rughe che increspano la pelle. Utilizzato da sempre come cane da guardia, ha bisogno di grandi spazi ma anche di un posto caldo per dormire, dato che soffre molto il freddo.

È un cane forte, affettuoso, leale, vigile e intelligente, sorprendentemente agile quando si tratta di entrare in azione per difendere il padrone o la famiglia. Un combattente buono, dunque, che si lascia maltrattare dai bambini e al tempo stesso diffida degli estranei. Ai problemi di salute tipici dei molossidi, come la displasia dell’anca, il mastino napoletano abbina quelli agli occhi, piuttosto delicati, e allo stomaco: molti allevatori sconsigliano i mangimi secchi in favore di carne (anche cruda) e verdure.    

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