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STATI UNITIZingg a Cincinnati, il boogie woogie torna alle origini

06.08.14 - 06:00
"L’esportazione" del "Made in Ticino" è sempre più una realtà. Anche nella musica
Foto Parker Kleykamp
Zingg a Cincinnati, il boogie woogie torna alle origini
"L’esportazione" del "Made in Ticino" è sempre più una realtà. Anche nella musica

LUGANO/CINCINNATI - A dimostrarlo, ancora una volta, è il pianista ticinese Silvan Zingg, punto di riferimento assoluto del boogie woogie rossocrociato che, con scadenze regolari, “esporta” la sua musica in tutti i continenti. In questo caso, però, diciamo che ha riportato quelle sonorità alle origini, dove più o meno un secolo fa incominciarono a prendere forma, al di là dell’Oceano. Sabato sera, infatti, Zingg è tornato a esibirsi nell’ambito del Cincy Blues Fest, di Cincinnati, Ohio, un’intensa due giorni che – per la sua ventiduesima edizione – ha visto alternarsi, su quattro palchi, il meglio della scena blues internazionale contemporanea. E il 41enne di Manno, inevitabilmente, non poteva non essere della partita. "Ho suonato qui a Cincinnati già nel 2002 – ci spiega Zingg al telefono, già pronto a rientrare in Ticino (in previsione dello show in programma stasera al Rivabella di Morcote, ndr) – All’epoca avevo condiviso il palco con due leggende del pianoforte, Big Joe Duskin e Charly Booty… Istanti, quelli, per me impossibili da dimenticare, che hanno arricchito in maniera determinante il mio bagaglio musicale: quando incontri personaggi di questo calibro tenti di percepirne ogni singolo movimento, ogni singola sensazione, fai tesoro di tutti i consigli, anche del più piccolo suggerimento, che, di conseguenza, da quel momento in poi, porterai sempre dentro di te…".

Il tempo passa e dopo dodici anni Zingg è tornato al Cincy Blues da vera e propria superstar: "Devo ammettere che questo aspetto mi fa sorridere… – continua – Già prima di partire ho ricevuto una lunga serie di mail da parte di alcuni fan americani entusiasti di poter assistere a una mia performance… Sabato sera, infatti, erano tutti lì, in prima fila, a seguire, nota dopo nota, la mia performance…". In qualche modo gli Stati Uniti sono la seconda patria di Silvan: "Torno a queste latitudini sempre molto volentieri – aggiunge – Credo che i miei concerti in territorio a stelle e strisce abbiano toccato oramai la dozzina, tra cui, oltre a Cincinnati, figurano tappe in città come Newport, Detroit, Houston, Brownsville e San Francisco, dove tornerò, tra l’altro, anche il prossimo mese di novembre per uno show tra le mura del Jazz Center, una sala che ha ospitato musicisti come Chick Corea e Keith Jarrett…".

Per la prima volta, da quelle parti – più precisamente a Charleston, South Carolina – comunque, Silvan si esibì appena diciottenne, nel lontano 1992: "Ero l’unico musicista europeo in cartellone al festival e gli organizzatori mi presentarono al pubblico come “Young swiss piano prodigy”… Che emozione… Per poter prendere parte a quella rassegna ricordo di avere bigiato anche qualche giorno di scuola… E, oltretutto, con l’appoggio dei miei genitori… (ride)".

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