MUSEO VINCENZO VELA Tutto il potere della danza svelato da un film e un atelier

LIGORNETTO - La danza ha il potere di creare una forma di comunicazione universale, capace di metterci in relazione con il nostro corpo, tra sé e sé, e con gli altri, senza parole, al di là di lingue e culture diverse. Lo racconta il documentario "Une jeune fille de 90 ans", che il Museo Vincenzo Vela presenta domenica alle 15.30, alla presenza del co-regista Yann Coridian e dell’interprete principale, il noto coreografo e danzatore Thierry Thieû Niang. Il film segue un suo atelier presso un ospedale alla periferia di Parigi, nel corso del quale un’anziana paziente si innamora del ballerino e si sente la «ragazzina di novant’anni» del titolo.

Quando il Museo Vincenzo Vela ha invitato il coreografo Thierry Thieû Niang, quest’ultimo ha espresso il suo desiderio di tenere un atelier di danza con i protagonisti della mostra fotografica «La bambinaia di Rita Hayworth», ovvero i «centenari», gli anziani, i rappresentanti della «quarta età». Alcuni «senior», da 60 a 100 anni (e oltre), avranno perciò la possibilità di seguire Niang in uno specialissimo atelier (2 ore sabato pomeriggio e 2 ore domenica mattina) che non ha certo lo scopo di creare una coreografia o un movimento di ballo. Anzi, l’appuntamento è riservato a un pubblico di anche e soprattutto principianti, per sperimentare il movimento come rapporto, tra sé e gli altri, come luogo della condivisione dell’immaginario.

Domenica pomeriggio, infine, lo stesso Niang sarà presente alla proiezione del documentario «Une jeune fille de 90 ans». Presentato all’ultimo Festival di Locarno e diretto da Coridian e dalla famosa attrice italo-francese Valeria Bruni Tedeschi (interprete del recente «La pazza gioia»), il film è stato premiato al Festival del film francofono di Namur e al Ramdam Festival.