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INTERVISTA"Vi racconto il ritorno di Porsche alla 24 ore di Le Mans"

14.06.14 - 02:46
Wolfgang Hatz è il responsabile della ricerca e dello sviluppo tecnico per il marchio Porsche. Non è un caso che l’uomo a capo dello sviluppo dei modelli di serie abbia avuto un ruolo da protagonista nel progetto legato alla 24 ore di Le Mans. Ecco perché.
Porsche Motorsport
"Vi racconto il ritorno di Porsche alla 24 ore di Le Mans"
Wolfgang Hatz è il responsabile della ricerca e dello sviluppo tecnico per il marchio Porsche. Non è un caso che l’uomo a capo dello sviluppo dei modelli di serie abbia avuto un ruolo da protagonista nel progetto legato alla 24 ore di Le Mans. Ecco perché.


Dopo 16 anni Porsche ritorna alla 24 ore di Le Mans, e lo fa in grande stile ma con altrettanta modestia. Lei, che detiene ancora il record assoluto di vittorie quale costruttore, è partita da zero sviluppando un’auto da corsa altamente innovativa frutto di un grandissimo investimento. Ma come mai si è deciso, dopo tutti questi anni di assenza, a ritornare alla 24 di Le Mans nonostante vi sia già un’altro marchio del gruppo Volkswagen (Audi) che partecipa, peraltro con grande successo da molti anni?

“La decisione l’abbiamo presa nel 2011. Nei vari campionati GT eravamo e siamo tutt’ora posizionati nel migliore dei modi, ma per Porsche era arrivato il momento di cimentarsi nelle competizioni automobilistiche ai massimi livelli. Le opzioni in questo caso sono prevedibili: Formula 1 oppure il WEC (World Endurance Championship) con la 24 di Le Mans. Uno dei criteri che ci ha portato alla decisione del WEC è stato il desiderio di sviluppare il progetto interamente tra le nostra mura così che il know-how acquisito restasse anche in casa, questo perché investimenti del genere non si effettuano per nostalgia bensì perché ripagheranno nel futuro. A memoria non ricordo di aver mai visto un altro regolamento in cui viene data altrettanta libertà concettuale agli ingegneri come quello del WEC che di riflesso richiede grande capacità di innovazione. L’obbligo dell’ibridizzazione e le formule per l’efficienza dei propulsori sono sfide rivoluzionarie e sono orgoglioso che i nostri ingegneri abbiano mostrato una lungimiranza così elevata spingendosi nello sviluppo dove altri si sono invece fermati. E alla fine di tutto ciò, la persona che ne approfitterà maggiormente sarà il nostro cliente.“

Parliamo allora di veicoli di serie, prendendo quale esempio la 918 Spyder. Questa ha qualche parentela con la 919 Hybrid? E l’esperienza raccolta a Le Mans in che modo verrà traslata nella produzione in serie?

“Da un lato abbiamo la produzione stradale con la 918 Spyder, una supersportiva ibrida “Plug-In” di soli 3 litri di cilindrata che ha segnato record incredibili sulla Nordschleife, dall’altro il mondo delle corse nel quale abbiamo mosso i primi passi nel 2011 con la 911 GT3-R Hybrid raccogliendo i primi successi e moltissima esperienza. Tutto questo know-how è stato utilizzato per lo sviluppo della 919 Hybrid che ora corre a Le Mans; tuttavia ogni componente ha dovuto essere costruito da zero. Qui a Le Mans corriamo con un’automobile da corsa equipaggiata con il motore a scoppio più efficiente mai sviluppato da Porsche, un 4 cilindri da 2 litri con oltre 500 cavalli, che nonostante sia il più piccolo e quello con meno cilindri rispetto alle concorrenti non ha impedito di tenere loro testa. Abbiamo sviluppato un inedito sistema di recupero di energia dai gas di scarico che, assieme all’energia cinetica recuperata in frenata, ci permette di caricare le batterie che alimentano il motore elettrico il quale trasmette la sua potenza alle ruote anteriori, trasformandola per brevi periodi in una trazione integrale. Questo solo per citarne alcune delle principali caratteristiche tecniche, e tutto ciò che stiamo mettendo in pratica qui lo implementeremo, passo dopo passo, nelle nostre automobili di serie. La 919 Hybrid è un vero e proprio laboratorio da 340 km/h.“

Tornando alle corse, una domanda sorge spontanea ai più. Audi e Porsche sono due marchi del gruppo Volkswagen che si ritrovano a combattere tra i cordoli. Non c’è il rischio di farsi troppa concorrenza?

“Audi e Porsche sono in questo caso diretti concorrenti, questo è un fatto incontestabile. Tuttavia grazie alla libertàdel regolamento abbiamo percorso strade assai diverse nello sviluppo delle vetture da corsa, in particolare per quanto concerne i propulsori. Porsche ha avuto tantissimi momenti di gloria in passato, Audi li ha avuti negli ultimi anni. Audi ha tanta esperienza, noi siamo ripartiti da zero. Insomma: non siamo uguali e la sfida è assolutamente aperta.”

Essendo due marchi appartenenti allo stesso gruppo non c’è stato davvero nessuna collaborazione con i colleghi di Ingolstadt?

“L’unica collaborazione che abbiamo con la squadra di Audi riguarda pratiche amministrative, ma nulla che riguardi la tecnica e campi affini.“

Visto che avete concetti diversi e che entrambi avete raccolto dei grandi successi qui a Le Mans, seppur in epoche diverse, la voglia di vincere e di dimostrare chi è il migliore sarà alle stelle. E se Porsche quest’anno battesse Audi?

“Essendo realista dico semplicemente che il 2014 è, per noi, un anno di apprendistato. Non ammetterlo significherebbe disconoscere la 24 ore di Le Mans e tutto ciò che vi ruota attorno. Che siamo veloci l’abbiamo dimostrato con la pole position a Spa-Francorchamps, con il podio a Silverstone e con il secondo e quarto posto da cui partiremo per quella che è la gara del nostro ritorno. I nostri concorrenti sanno che ci devono prendere sul serio e che rappresentiamo un reale “pericolo” per loro. Tuttavia per me il vero successo sarebbe terminare la gara con un’automobile. Terminarla con due sarebbe sensazionale!”

Quella del 2014 ha tutte le potenzialità nel diventare una delle 24 ore di Le Mans più appassionanti degli ultimi anni. Porsche ha un ritorno leggendario da incoronare, Audi una reputazione da difendere, Toyota un successo iniziale nella stagione che l’ha portata sulla corsia di sorpasso. Oggi (sabato) alle 15:00 prenderà il via l’ottandauesima edizione, il momento della verità. Per Porsche come per molti altri.

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