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ANTEPRIMA ESCLUSIVAAlla guida dei motori Opel che arriveranno nel 2013

15.05.13 - 11:56
Provate in esclusiva anche alcune trasmissioni in avanzata fase di progettazione. Promettono bene.
Opel
Alla guida dei motori Opel che arriveranno nel 2013
Provate in esclusiva anche alcune trasmissioni in avanzata fase di progettazione. Promettono bene.

IL TASSELLO MANCANTE - Se andate a rileggervi praticamente tutte le prove su strada che abbiamo effettuato con delle Opel, il verdetto riguardo alle motorizzazioni ricalca grossomodo sempre lo stesso scenario: cronometro alla mano prestazioni accettabili, ma consumi troppo elevati rispetto alla concorrenza e soprattutto la sensazione per il guidatore che l’auto abbia soltanto l’80% (quando va bene) della potenza dichiarata. È forse l’unica cosa che abbiamo da rimproverare alla Opel perché – come ben sanno i nostri lettori – si guidano che è un piacere, hanno un design parecchio accattivante e in particolare la qualità dei loro abitacoli riesce a infastidire persino qualche casato ben più nobile.

PIANO B - Complice l’arrivo di un nuovo amministratore delegato, gli ingegneri di Rüsselsheim si sono lanciati in un progetto decennale che vedrà un importante cambiamento a livello tecnico al fine di ottimizzare le risorse, che in italiano si traduce nella condivisione di componenti. Se nel 2010 avevano 30 piattaforme per le loro automobili nel 2018 ne resteranno solo 14, ed entro il 2016 è previsto l’arrivo di 13 nuovi motori. Noi abbiamo già guidato quelli che debutteranno il prossimo anno nel centro di sperimentazione a Dudenhofen, poco fuori Francoforte, centro nel quale General Motors ha recentemente investito 230 milioni di Euro.

UN DIESEL PER TRE - Il nostro primo contatto avviene con un propulsore Diesel, notoriamente il cavallo da battaglia per il mercato europeo. Si tratta di un motore completamente nuovo, il cui sviluppo dal foglio bianco è iniziato nel centro tecnico General Motors di Torino tre anni e mezzo fa, per poi essere affinato e predisposto per l’integrazione nelle vetture a Rüsselsheim. Michael Vogelsang, l’uomo che ne ha curato lo sviluppo, ce ne parla con toni entusiasti e appassionanti: “Attorno a questo quattro cilindri da 1,6 litri vi hanno lavorato un migliaio di ingegneri, totalizzando 24'000 ore di analisi per oltre 90 milioni di componenti. A fianco del rapporto consumi/prestazioni, il nostro obiettivo primario è stato quello di ridurre attriti e vibrazioni a quei regimi in cui questi motori vengono usati più spesso.” Sarebbero tante le soluzioni tecniche da citare in tal senso, dalla pompa dell’olio con relativo filtro integrato nella coppa ai 4 contralberi, o ancora gli iniettori elettromagnetici per il Common-Rail i quali iniettano il carburante 10 volte per ogni ciclo, l’utilizzo di materiali compositi e la centralina realizzata in casa con oltre 150 funzioni brevettate. Ma quello che interessa a noi è il risultato finale, la pratica, dove i “soli” 136 cavalli e i 320 Newtonmetri di coppia appaiono più che sufficienti per la tutt’altro che piccola Zafira Tourer. La si può guidare senza problemi dai 1'000 giri in su, e pure a velocità autostradali riprende velocità senza problemi. Il rumore e le vibrazioni, come promesso, sono ben filtrate. Non si tratta di qualcosa di assolutamente rivoluzionario, ma finalmente abbiamo avuto a che fare con qualcosa di assolutamente allineato con la migliore concorrenza. Questo propulsore arriverà nel corso dell’estate; seguiranno due altri step di potenza (un più potente, l’altro meno) di modo che un solo blocco motore sostituisca sia il 2 litri che l’1,7 attualmente in commercio.

BENZINA: I CAVALLI SI SENTONO! – Poi arriva il benzina, la vera sorpresa perché qui, dopo lungo tempo, finalmente si sentono tutti e 200 i cavalli dichiarati. Il nuovo 1,6 litri sovralimentato (SIDI) sarà disponibile con due potenze: “Eco Turbo” da 170 cavalli e “Performance Turbo” da 200. Tra l’uno e l’altro cambiano i pistoni e il flusso d’aria nel turbocompressore, ma in entrambi è stato posto l’accento sulla rapidità di risposta, tanto che stando ai suoi progettisti bastano 1,9 secondi per raggiungere il 90% della coppia massima una volta premuto l’acceleratore. Come buona parte dei turbo moderni lo si guida privilegiando i regimi medio-bassi, dove l’overboost più intenso di prima da i suoi frutti soprattutto perché, ora, si ha una chiara sensazione della cavalleria che si sta richiamando con il piede destro. Anche in questo caso davvero un bel passo avanti rispetto agli attuali quattro cilindri turbo, in particolare se pensiamo che questa è solo la categoria intermedia dei nuovi propulsori, cui successivamente ne verranno affiancati di più piccoli anche a tre cilindri nonché alcuni dalla cubatura più elevata, fino a 2,5 litri. Nella variante meno prestazionale, il nuovo 1,6 SIDI turbo è disponibile già da questo mese.

TANTI NUOVI CAMBI - Essendo Genral Motors un gruppo operante in tutto il globo, l’elemento su cui hanno collaborato più strettamente tutti i centri di sviluppo dei continenti interessati sono state le trasmissioni, nelle quali sono stati investiti circa 50 milioni di Euro. Anche qui uno degli obiettivi principali è stato il miglioramento della manovrabilità in particolare a motore freddo nonché la riduzione delle vibrazioni. Al di là del perfezionamento dei cambi manuali a sei rapporti e di un nuovo robotizzato a cinque rapporti per Adam e Corsa, quello che ha catturato il nostro interesse è stato sicuramente il nuovo automatico a otto rapporti. Si tratta di un tradizionale automatico con convertitore di coppia, in cui quest’ultimo lavora però solo nella partenze per essere poi disaccoppiato. In grado di sopportare una coppia fino a 400 Nm se accoppiato ai benzina e 500 Nm se abbinato ai Diesel, l’otto rapporti di origine giapponese infila la marcia successiva il prima possibile in ottica di consumi, e questo in modo impercettibile. A differenza dell’attuale sei rapporti che accusa una ridotta velocità di cambiata, questo si presta volentieri ad un guida in modalità manuale, dove mantiene la sana caratteristica di non innestare il rapporto superiore quando si raggiunge il limitatore.

Sono quindi molto positive le impressioni raccolte in questa piovosa giornata di maggio nel centro di sperimentazione di Dudenhofen. Sebbene sia noto che la Opel operi già da diverso tempo in maniera corretta per quanti riguarda design, abitacolo e dinamica, un aggiornamento alla meccanica era quello che ci voleva. E quella intrapresa, sembra essere la strada giusta.

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