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PRIMA PROVAL’Audi RS6 è come il vino: migliora invecchiando

02.05.13 - 18:44
Un motore notevolmente più piccolo della precedente non le toglie lo status di missile terra-terra con cui trasportare famiglia e bagagli. Molte le migliorie, ancora presente il suo più grande flagello.
Audi
L’Audi RS6 è come il vino: migliora invecchiando
Un motore notevolmente più piccolo della precedente non le toglie lo status di missile terra-terra con cui trasportare famiglia e bagagli. Molte le migliorie, ancora presente il suo più grande flagello.

RITORNO ALLE ORIGINI - C’era una volta l’Audi RS6, un’automobile famigliare che poco si distingueva da quelle alimentate a gasolio ma nel cui vano di motore viveva un 10 cilindri di derivazione Lamborghini e doppia sovralimentazione, in grado di erogare ben 580 cavalli grazie ai quali detiene ancora oggi il primato di Audi stradale più potente di sempre, persino più potente della supersportiva R8. A causa della crisi ma un po’ per il buon senso, sotto il cofano il 5,2 litri è stato sostituito da un più piccolo 4 litri V8 con spegnimento dei cilindri, sempre rinvigorito dal doppio turbo, che di cavalli ne eroga 20 meno (560) ma non è per questo meno veloce: le bastano 3,9 secondi per scattare da 0 a 100 km/h. Inoltre, se accostiamo per un attimo il fascino del possedere una familiare con un motore imparentato con quello di una supercar emiliana, di vantaggi ve ne sono anche altri. Per esempio la coppia incrementata di 50 Nm, il consumo abbassatosi a 9,8 litri per 100 km, o ancora il minor peso dell’otto cilindri.

“QUATTRO” ALLO STATO DELL’ARTE - Giusto, la massa, il vero problema della RS6 sin dalla notte dei tempi. Durante la conferenza stampa i signori che ne hanno seguito lo sviluppo hanno dichiarato che il suo peso è stato ridotto di un centinaio di chili, ma un’occhiata alla scheda tecnica rivela come la massa sfiori sempre ancora le due tonnellate. Un fattore che stride se accostato alla parola sportività. Quando la si guida è di fatto la prima cosa che si percepisce in frenata e negli inserimenti in curva, dove però non sottosterza più. Merito del differenziale posteriore sportivo proposto in opzione abbinato al classico Torsen (ripartizione a 60/40 tra asse posteriore e anteriore), opzione caldamente consigliabile se vi piace guidare con il coltello tra i denti. Mentre vi trovate ad uscire una curva riuscite distintamente a percepirlo mentre lavora per spingervi all’interno della stessa incrementando la velocità di percorrenza nello stesso momento in cui vi sta “tirando fuori” dalla volta. I tanti cavalli vanno però gestiti con cautela in tale situazione, dosando l’acceleratore progressivamente man mano che si riallinea lo sterzo; un “trucchetto” per riuscire a guidare fluidi e progressivi, cosa non sempre possibile con la precedente RS6. Resta solo il piccolo inconveniente del trovare una strada adatta a lei, in quanto quelle troppo strette e lente non sono adeguate, mentre lungo quelle veloci si raggiungono anche senza volerlo velocità che vi stracciano (almeno virtualmente) la patente.

UN BUON ROSSO - Dicevamo che la nuova RS6 è come il vino, e questo principalmente per due motivi: il primo è l’efficacissima trazione integrale descritta sopra, il secondo è il cambio. Il vetusto e poco sportivo Tirptronic a 6 rapporti ha passato il testimone ad un 8 rapporti della tedesca ZF, veloce e sempre con il rapporto giusto a disposizione, che permette di tenere un buon passo nel misto e consumi relativamente bassi in autostrada con l’ottava molto lunga, senza dimenticare che in modalità completamente manuale non innesta il rapporto successivo quando si raggiunge il limitatore. Anche i controlli elettronici, disponibili in tre programmi, prevedono una modalità in cui la grossa e veloce familiare resta nelle mani del conducente. Mani che si ritroveranno ad un impugnare un volante non solo bello da vedere ma appagante da utilizzare, seppur elettromeccanico. La sua pesantezza e la scelta di lasciarlo lineare e non progressivo per rendere più intuitiva la guida in pista sono anche in questo caso un pregevole surplus.

COSTA POCO MENO DI UNA R8 - Ciò che però non bisogna dimenticarsi è che per il gran parte del suo tempo la RS6 si affaccerà sulla quotidianità come una normale A6 a gasolio, rispetto alla quale mantiene una relativa discrezione. Non più come la precedente, quasi indistinguibile, ma nemmeno chiassosa; giusto dei parafanghi che hanno ritrovato il loro opportuno allargamento, una calandra più imponente affiancati ai soliti dettagli sportivi come gli scarichi e qualche appendice aerodinamica. Anche lo scarico, quasi sovrannaturale quando la si spreme, si fa improvvisamente muto nella guida quotidiana tanto da far sospettare che nel suo vano motore si nasconda un propulsore elettrico. L’abitacolo ovviamente rifinito di tutto punto, fa solo penetrare di tanto in tanto qualche buca assorbita dall’assetto più rigido e dai pneumatici ribassati, privilegiando la cura per i dettagli come il tetto in alcantara o i sedili in pelle a motivo romboidale dal sapore fortemente Lamborghini. Soltanto a velocità da autostrada tedesca appare più rumorosa della concorrenza. E a proposito, a 260 km/h é facile al punto tale d’avere l’impressione che il contachilometri sia difettoso, mentre la soglia dei 300 si supera in un battito di ciglia. È sempre affascinante per un’auto fondamentalmente nata per trasportare cinque persone e tanti bagagli. Ma il fascino, si sa, non sempre è gratuito, e nel caso della RS6 i soldi da sborsare sono 147'200 franchi, accessori esclusi, che potrete scegliere da concessionari a partire dal prossimo giugno.

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