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PROVA SU STRADAMINI Coupé John Cooper Works: Rinunce forzate

12.01.12 - 09:25
Perde due posti ma è più veloce della quattro porte ed ha un bagagliaio più grande, nascosto da un vestito tanto particolare. Piacerà?
Ticinonline/b.a.
MINI Coupé John Cooper Works: Rinunce forzate
Perde due posti ma è più veloce della quattro porte ed ha un bagagliaio più grande, nascosto da un vestito tanto particolare. Piacerà?

OBBLIGO TACITO - Sembra proprio che le persone assunte dalla Mini debbano sottoscrivere una particolare clausola nel contratto di lavoro, la quale prevede l’obbligatorietà di non esaurire la fantasia, la creatività e quindi non finire mai di sfornare nuove idee. In origine ci fu la versione “classica”, che già fece scuola per le possibilità di personalizzazione e il fenomenale marketing che ne decretò l’incredibile successo commerciale nonché l’appellativo di vero e proprio “trend setter”. Poi arrivò la cabrio, la Clubman e la Countryman. Ora è invece il turno di questa coupé, che guarda caso porterà anche alla nascita di una rispettiva versione Roadster.

QUEL TETTO STRANO - A guardarla, sulle prime si potrebbe storcere il naso. La colpa non è certo della piccola coda e del lunotto spiovente, tutto sommato riusciti, quanto più della rastrematura dei finestrini la quale ha dato al tetto una forma che si integra poco armoniosamente col resto della vettura. Questa è stata però una scelta obbligata, poiché la particolare forma della carrozzeria ha reso necessario l’adozione forzata di un alettone sul lunotto più uno ad estrazione elettrica dal baule per garantire la necessaria stabilità a velocità elevate. E, aggiungiamo noi, a rendere il pacchetto estetico complessivamente più mascolino. Gran parte del merito va poi sicuramente al pacchetto John Cooper Works che incattivisce ogni angolo della vettura senza appesantirla, a cominciare dai bellissimi cerchi “Cross Spoke Challenge” da 17 pollici.

CAVALLI CON CARATTERE - Ma la “nostra” Mini Coupé è una John Cooper Works fatta e finita, quindi vuol dire che sotto al cofano “vive” il noto 1.6 turbo da 211 cavalli pompato ad 1,3 bar, i quali con la funzione overboost aumentano temporaneamente la coppia massima da 260 a 280 Nm. Bisogna dire che il carattere motoristico c’è tutto, perché pur muovendosi senza imbarazzi ai bassi regimi “esplode” una volta superati i 4'500 giri, tanto da spingere (quasi) come un turbo vecchia scuola! Oltre che sul corpo questa spinta si fa anche sentire dal doppio terminale di scarico posteriore, che anche a bassi regimi emana la sua voce piacevolmente rauca.

DIVERTE ANCORA DI PIÙ - Ma la trasformazione da quattro a due posti ha giovato davvero alla guida? In parte. Le caratteristiche rimangono quelle della vettura divertente di sempre, che ora è diventata un filo più agile nel misto stretto e il cui posteriore è ancora più giocherellone di prima, seguendo con vivacità ancora maggiore le traiettorie impostate, “allargando” in entrata quando si agisce con decisione. Quando i controlli sono inseriti la Mini è facile per tutti e gli interventi mai troppo invasivi; una volta disinseriti bisognerebbe però assicurarsi di sapere quello che si sta facendo perché, essendo una vettura dalla guida molto attiva (il famoso feeling da go-kart è senz’altro meritato), richiede mani ben più capaci di quelle che servono, per esempio, su una qualsiasi compatta sportiva del gruppo Volkswagen.

RAZIONALITÀ NO GRAZIE - In termini prestazionali la rinuncia ai due sedili posteriori sarà quindi percettibile solo dai più orientati alla guida sportiva, mentre tutti noteranno la non-possibilità di far prendere posto sui sedili posteriori altre due persone, potendo però sfruttare i 120 litri di bagagliaio in più per caricare le valigie per il week-end con la fidanzata. È difficile quindi dare il classico giudizio  “conviene” o “non conviene” sulla Mini Coupé. Da un punto di vista razionale, la classica quattro posti rimane la scelta più azzeccata perché non è molo lontana quanto a divertimento di guida e offre una sfruttabilità decisamente maggiore. Per la nuova nata, resta quindi quella fascia di persone disposte a fare questa rinuncia in nome delle prestazioni e della sportività o, più semplicemente, per cercare un “vestito” ancora più appariscente per una delle compatte più costose e al tempo stesso desiderate che ci sia.

 

 

ModelloMini Coupé
VersioneJohn Cooper Works
Motore4 cilindri in linea, benzina, turbo
Cilindrata1'598 cc
Potenza211 cv @ 6'000 giri/min.
Coppia260(280) @ 1'850 - 5'600 giri/min.
TrasmissioneCambio manuale a 6 rapporti, trazione anteriore
Massa a vuoto1'240 kg
Accelerazione 0-100 km/h6,4 secondi (dichiarato)
Velocità massima240 km/h (dichiarato)
Consumo misto7.1 L / 100 km (dichiarato)
Prezzo base44'500 CHF
Prezzo vettura provata52'830 CHF

 

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