TEST DEL MESELa BMW X3 e il tassello mancante

Ci sono dei generi di automobili che generalmente non ti sono mai piaciuti. E ci sono delle automobili che riescono a farteli piacere. Lo ammetto: non sono mai stato un grande amante dei SUV e, caso vuole, negli ultimi due mesi ne abbiamo provate diverse, perlopiù di origine nipponica. Ognuna con le sue caratteristiche, con i suoi pregi, con i suoi difetti. Ma nessuna di esse ci ha dato l’impressione di essere una vettura completa al 100% in tutti gli ambiti che deve ricoprire. Impressione che non abbiamo invece trovato provando la nuova BMW X3. Chiaramente ad un suo prezzo.

UNA PENNELLATA CON STILE - Un primo colpo d’occhio ne rievoca subito la parentela stilistica, anche solo gettando uno sguardo al taglio dei finestrini laterali o alla fisionomia generale della vettura. Erik Goplen, a capo del design della nuova X3, ha dato alla vettura un taglio sobrio ed equilibrato, lavorando bene sulle proporzioni e dando il giusto peso a dettagli come la scalfitture del cofano o alle linee tese, in particolare del frontale molto presente e tipicamente BMW.  Le dimensioni cambiano minimamente, nell’ordine di qualche centimetro, ma l’impressione è quello di trovarsi di fronte ad un prodotto totalmente nuovo e ad una vettura nettamente più grande.

LO SPAZIO CHE MANCAVA - Sarà anche psicologico, ma questa situazione è dettata in particolare dagli spazi ricavati all’interno della carrozzeria. Immediatamente ci si rende conto che lo spazio che un po’ mancava sulla precedente X3 qui sia magicamente comparso dal nulla, in particolare sedendosi sui sedili posteriori. Lo spazio per le gambe finalmente è giusto e tre persone possono affrontare in comodità anche qualche viaggio più lungo dell’ordinario; e il baule dispone dei litri necessari per farlo. L’altezza da terra, ora ridotta di un centimetro, continua a mantenere la seduta alta classica delle vetture del segmento, ma con le ampie regolazioni di volante e sedile vi sembrerà di essere a bordo di una piacevole berlina, ma con vista panoramica. Un ambiente ampio e molto confortevole, chiaramente hi-tech e pure raffinato se si opta per una selleria chiara e gli inserti in legno come l’esemplare in prova. La genialità di questo allestimento consiste nell’abbinamento con il “Tiefseeblau”, colore dalla caratterizzazione elegante pure sulla riva del fiume in cui ci siamo fermati a scattare le foto statiche.

LE PIACE ESSERE GUIDATA - Più modesta è stata invece la motorizzazione, un 2 litri a gasolio di recente progettazione già provato a gennaio sulla Serie 5 Touring.  Qui il peso maggiore e la trazione integrale ne penalizzano un poco le prestazioni, che si dimostrano valide per il genere di veicolo ma non certo fulminee in uscita di curva. Un dettaglio tutto sommato trascurabile sebbene il piacere di guida sia molto presente anche su un modello di questa mole, riferendoci in particolare alla consistenza dello sterzo e alla modulabilità della frenata persino nelle staccate più impegnative. Non è nata per correre ma vi invoglia comunque a guidare con brio lungo un percorso guidato nonostante il rollio comunque presente, il cui limite, chiaramente sottosterzante, è sempre avvertibile tramite uno sterzo sensibile in questi frangenti. (Onestamente, ricordo ben pochi  SUV della categoria che potessero vantare l’accostamento della parola “sensibilità” di fianco a quello di “sterzo”).
Ben scalati nell’impiego rilassato, gli otto rapporti del cambio automatico ormai disponibile su quasi tutta gamma tiene il motore sempre basso di giri per contenere i consumi, anche se con l’aiuto del sistema start/stop, il recupero dell’energia in frenata e le altre accortezze del programma EfficientDynamic di BMW, i consumi della X3 si sono discostati di ben 2 litri rispetto ai 5,6 dichiarati nel ciclo misto. Affondando il piede destro, poi, iniziate pian piano a chiedervi se sia davvero sensato avere cosi tanti rapporti visto che l’unità sembra cambiare rapporto in continuazione.

LA MIGLIORE DELLA SUA CATEGORIA? - Con la nuova X3 BMW fatto decisamente centro: eliminata la carenza di spazio che affliggeva la versione precedente ed aggiunta l’esclusività della sorella maggiore, il potenziale acquirente si trova di fronte un prodotto completo sotto tutti gli aspetti che gode inoltre di una freschezza stilistica assente sulle altre due “X” della gamma, includendo lo spazio delle concorrenti più grandi senza possederne la mastodonticità che vi rende difficoltose le operazioni di parcheggio. Tra le due, quindi, questa rappresenta il perfetto equilibrio poiché ne assimila il meglio restando impermeabile alle rispettive e naturali controindicazioni. Qualità che richiede un esborso importante che si situa attorno ai 60'000 franchi, questo prima di spulciare la lunga e ricca lista degli accessori a pagamento. Né più ne meno delle concorrenti dirette, quindi... Farci un pensiero ne vale davvero la pena!

Testo di Benjiamin Albertalli
Foto di Giò-Phtography Cars