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PRIME IMPRESSIONISeat Tarraco, spazio all’ammiraglia SUV

26.11.18 - 06:00
Imponente ma filante, offre una guida convincente insieme ad un’elevata accoglienza di bordo, anche per sette passeggeri. Motori da 150 a 190 cv, anche con trazione 4Drive e cambio automatico.
Seat Tarraco, spazio all’ammiraglia SUV
Imponente ma filante, offre una guida convincente insieme ad un’elevata accoglienza di bordo, anche per sette passeggeri. Motori da 150 a 190 cv, anche con trazione 4Drive e cambio automatico.

Un altro tassello contribuisce all’offensiva Seat di queste ultime stagioni: mancava una SUV con accoglienza adeguata a famiglie numerose, assenza ora colmata dalla Tarraco. Lunga 4,74 metri, la vettura garantisce infatti cinque posti standard con grande e versatile bagagliaio, oppure la possibilità di accomodarsi in sette con terza fila a scomparsa; la meccanica consente numerose configurazioni, mentre tecnologie ed infotainment ultima generazione completano un quadro ad elevata appetibilità. La vettura sarà disponibile in Svizzera da febbraio 2019, con prezzo di base inferiore ai 40mila franchi.

Accoglienza ed abitabilità sembrano i punti di forza del modello.
È senz’altro così. Gli ingombri sono generosi ma, al tempo stesso, non eccessivi per consentire parcheggi “europei” senza particolari difficoltà di manovra o di spazio; l’altezza stessa si ferma a 1,66 metri incluse le barre sul tetto. Rispetto ad altre Seat, il design presenta forme leggermente più lineari, peraltro pienamente adeguate al tono del veicolo. I più attenti riconosceranno, specie di profilo, le forme della “gemella” VW Tiguan Allspace, mentre frontale e coda – dove spicca il piacevole collegamento cromatico orizzontale tra i gruppi ottici – esprimono pianamente il design Seat con gran armonia d’insieme. Ruote molto grandi: da 17” a 20”. Autentico punto di forza della Tarraco rimane però l’abitacolo: razionale, rifinito con buona cura ed una certa attenzione al dettaglio, imponente quanto basta per avvertire un deciso senso di accoglienza e di isolamento dal mondo esterno. Cui contribuisce l’altezza delle sedute, avvertibile anche se mai eccessiva, così come la sensazione di spazio per dir la verità di notevole rilievo, in special modo per le prime due file di sedili. Davanti, le poltrone offrono un’imbottitura ferma con contenimento di buon livello, adatto anche alle curve affrontate con un certo ritmo, mentre la postura pienamente personalizzabile offre al contempo una visione panoramica d’insieme unita alla sensazione di integrazione con il veicolo. Numerosi i vani portaoggetti, comodo il bracciolo centrale regolabile in altezza: si trova raramente. Un “plus” la strumentazione interamente digitale e programmabile a piacere (Virtual Cockpit), combinata allo schermo centrale a sfioramento da 8” con interfacce e connettività complete. In seconda fila, il divano risulta poi particolarmente distanziato dai sedili davanti: la sistemazione è a dir poco regale, oltremodo combinata alla presenza delle bocchette di aerazione centrali e dei pratici tavolini ripiegabili. Lo stesso divano è inoltre scorrevole longitudinalmente per ben 18 cm, soluzione che libera ulteriore spazio nel bagagliaio senza dover rinunciare alle sedute posteriori – ideale per gli sportivi con attrezzature ingombranti – oppure per lasciare maggior respiro in terza fila, con le due poltroncine a scomparsa. Grande il vano di carico, con volume utile da 760 a 1920 litri in configurazione cinque posti, oppure da 230/700/1775 litri in quella a sette.

La guida è appagante, combinando comfort, stabilità e precisione.
La gamma motori è articolata su tre unità, combinabili in un’ampia scelta di soluzioni grazie alla disponibilità di cambio automatico e trazione integrale 4Drive. A benzina figurano due unità turbo, 1.5 da 150 cv e 2.0 da 190 cv, mentre il diesel di due litri è presente nelle varianti 150 oppure 190 cv: per questa prima presa di contatto siamo al volante della turbodiesel più potente con allestimento di vertice Xcellence, trazione integrale e cambio automatico doppia frizione a sette rapporti, che sarà la più scelta nel nostro Paese insieme alla due litri benzina di pari configurazione. Si ha subito l’impressione di un grande stabilità, con la vettura che dissimula efficacemente il peso di 1816 kg (per la cinque posti del test) offrendo movimenti limitati della carrozzeria, complice la presenza delle sospensioni adattive DCC; tra le curve l’appoggio è veloce, la traiettoria precisa ed i movimenti dell’auto particolarmente fluidi da richiedere raramente correzioni di traiettoria: per il genere di Suv “full size” si tratta di caratteristiche dinamiche di tutto rispetto, che incrementano piuttosto significativamente la qualità di guida di questa vettura. Altrettanto di qualità il comfort, sia nell’assorbimento delle disomogeneità stradali – appena un po’ meno filtrate certe imperfezioni isolate – sia per quanto riguarda l’insonorizzazione, a “orecchio” curata almeno fino ai 130-140 km orari indicati. Quanto alle prestazioni, i 190 cv con 400 nm di coppia (tra 1750 e 3250 giri) garantiscono variazioni di velocità rapide e con progressione senza cali di tono, sottolineate dallo scatto da fermo ai 100 km/h in 8,0 secondi con punta massima di 210 km orari. La percorrenza media secondo la nuova norma WLTP compresa tra 7 e 7,6 l/100 km a seconda di allestimento e versione. Confortante relax anche dalla trasmissione automatica DSG, sempre docile e puntuale seppur non priva di una certa pigrizia alla scalata in modalità di guida normale. Nonostante non sia una fuoristrada, la Tarraco presenta inoltre angoli caratteristici ed altezza minima da terra sufficienti per affrontare con disinvoltura anche passaggi di un certo impegno tecnico, complice pure la valida gestione della trazione 4Drive attraverso gli specifici programmi per terreni a scarsa aderenza, mentre sul piano della sicurezza attiva sono presenti di serie o a richiesta tutti gli ausili più avanzati.

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