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TEST DRIVEMcLaren 570S Spider, quella che mancava

10.08.18 - 06:00
Il passo intermedio della gamma Sport Series guadagna un tetto retrattile che scopre l'abitacolo in appena 14". A tutto vantaggio dell'esperienza McLaren, che ora è ancora più coinvolgente
McLaren 570S Spider, quella che mancava
Il passo intermedio della gamma Sport Series guadagna un tetto retrattile che scopre l'abitacolo in appena 14". A tutto vantaggio dell'esperienza McLaren, che ora è ancora più coinvolgente

Via il tetto alla 570S quindi. Ma è l'unica differenza rispetto alla coupé?
Nessuna differenza sotto al cofano: ci sono sempre il V8 M838TE e i suoi 570 Cv. Quei 46 kg di meccanismi del tetto retrattile non le portano via quasi nulla dello 0-100 km/h in 3.2" e 0-200 km/h in 9.6" e anche la velocità massima di 328 km/h resta pressoché invariata. Inoltre, il fantastico telaio MonoCell II in carbonio è abbastanza rigido da garantire la stessa qualità di guida e precisione della versione coupé. Il tetto si ripiega su se stesso in 14" e va a nascondersi fra le "gobbe" dietro i sedili; la manovra è semplicissima, basta premere l'apposito tasto - anche in movimento, a patto di non superare la velocità di 40 km/h.

Il rapporto peso/potenza offerto da 1359 kg a secco - 1498 kg in ordine di marcia (serbatoio al 90% per la precisione) - e 570 Cv è sempre ben oltre ciò che ti serve per coprire il tratto di strada pubblica che separa A da B, ma stavolta è decisamente più gradevole farlo; anche perché, anche a tetto chiuso, si può abbassare il lunotto e godere del sound del V8 perfino sotto la pioggia. Certo le manca il Pro Active Chassis Control delle Super e Ultimate Series e infatti non possiamo non tornare con la mente a qualche mese fa, quando stringevamo tra le mani il volante della 720S, tanto perfetta e versatile.

Alla 570S manca certamente anche quella spinta devastante agli alti regimi, ma è comprensibile e giustificato, altrimenti non esisterebbe una gerarchia. Piuttosto, quello che su strada ti serve davvero sono i bassi e infatti preferiremmo trovare qualcosa in più ai bassi regimi, perché solo a partire da 3500 giri circa la 570S prende davvero vita e tutto inizia a lavorare come si deve.

Com'è da guidare?
Il dialogo con lo sterzo è un piacere, il feeling col pedale del freno è ottimo e la frenata è potente e modulabile; l'erogazione del motore ai medi è pulita e corposa e una volta individuato l'obiettivo e accertata la disponibilità di spazio sufficiente si può caricare il pedale dell'acceleratore con tutto il peso della gamba, ascoltare i due turbo esprimere tutta la loro prepotenza e allargare le labbra in uno smagliante sorriso. L'ingresso in curva è immediato, preciso e l'anteriore non molla un colpo, mascherando il sottosterzo cronico delle vetture a motore centrale con una maestria esemplare. La tenuta di strada è elevatissima, il cambio velocissimo al punto che i passaggi di marcia sono praticamente istantanei e la danza delle dita sui paddles causa dipendenza patologica.

Per poter fare tutto questo al meglio, però, bisogna giocare un po' con le impostazioni di sospensioni e motore: proprio a questo scopo ci vengono in aiuto gli interruttori che regolano le modalità di guida, da Normal a Track passando per Sport. Normal va senza dubbio riservata alla guida autostradale e rilassata, situazioni in occasione delle quali la 570S si mostra decisamente capace di accettare un passo tranquillo, offrendo comfort vero, sia per l'udito che per la schiena; impensabile sfruttarla per la guida sportiva perché qui lo sterzo è davvero troppo lasco e incapace di trasmettere informazioni in modo efficace. Track è pensata ovviamente per dare il massimo di questa McLaren in pista e, benché anche su strada possa offrire quel quid in più nelle rare occasioni in cui l'asfalto è un tavolo da biliardo, appare decisamente estrema, poco adatta a digerire le asperità e meno adeguata della modalità Sport, a nostro parere perfetta per rendere telaio e sterzo il più capaci e comunicativi possibile.

Insomma, coupé o Spider?
Come a bordo di ogni altra McLaren, l'immediatezza con la quale trovi un ritmo è esemplare, una caratteristica che poche altre vetture sportive, di qualunque genere e categoria esse siano, riescono a trasmettere. A bordo di una McLaren ci si sente sempre a casa. Certo il suo design deve piacere; non tutti digeriscono i fari posteriori della 570S, ad esempio. Ma quando ti trovi seduto all'interno dell'abitacolo e chiudi la meravigliosa portiera diedrale, l'atmosfera è sempre quella, meravigliosa, dell'astronave concreta e performante, concepita per offrirti tutto ciò che ti serve per trascorrere una magnifica giornata alla guida.

Il valore aggiunto della spider è certamente quello di poter godere di tutto questo ascoltando meglio la voce del V8 (specie se con lo scarico sportivo come nel caso del nostro esemplare in prova). Tanto, quei 46 kg in più non fanno alcuna differenza nell'uso stradale e nulla del comfort della versione coupé va perso, in quanto non si tratta di un tetto in tela ma di un ottimo e veloce tetto rigido che ci fa propendere decisamente per la versione Spider di questa meravigliosa McLaren 570S.

(foto: Davide Saporiti)

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