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TEST DRIVEMitsubishi L200 – Dalle foreste alla civiltà

23.04.18 - 11:29
Molti pick-up non sono più solo meri mezzi da lavoro, risultando anche più civilizzati per l’uso quotidiano. È anche il caso di un veicolo ’leggendario’ come il Mitsubishi L200?
Mitsubishi L200 – Dalle foreste alla civiltà
Molti pick-up non sono più solo meri mezzi da lavoro, risultando anche più civilizzati per l’uso quotidiano. È anche il caso di un veicolo ’leggendario’ come il Mitsubishi L200?

In commercio dagli anni settanta, il Mitsubishi L200 può essere considerato a pieno titolo uno dei pick-up storici del panorama automobilistico mondiale. Una categoria, quella dei pick-up, che pur rientrando tra i veicoli commerciali anziché tra le automobili da qualche tempo sta cercando di diventare sempre più appetibile per un uso non più esclusivamente lavorativo. Una tendenza che per esempio negli Stati Uniti è radicata da tempo ma che anche alle nostre latitudini sta prendendo sempre più piede. 

Anche il Mitsubishi L200 quindi strizza l’occhio ai SUV?
Direi che strizza l’occhio ai SUV è forse eccessivo, ma è abbastanza evidente la volontà di seguire la tendenza dei suoi principali concorrenti. Questo significa adottare tecnologie moderne da altri modelli quali il sistema di intrattenimento e navigazione, ma anche rifiniture appena più curate. L’abitacolo è realizzato sempre con gli standard qualitativi di un veicolo commerciale, vale a dire con priorità alla concretezza e alla solidità, con materiali non pregiati benché accettabili. Però nella parte centrale della plancia spuntano rifiniture in nero lucido, in argento satinato e in cromo, che nel complesso le danno un aspetto più automobilistico. Non mancano inoltre i sedili in pelle a dare quel tocco di pregio. L’esemplare a doppia cabina come quello avuto in prova può inoltre trasportare cinque persone, sebbene lo spazio per i passeggeri posteriori non sia proprio sovrabbondante. 

Nell’uso quotidiano è un veicolo pratico?
Ovviamente dobbiamo partire dal presupposto che si tratta di un mezzo lungo oltre 5,2 metri, quindi non proprio compatto. Fortuna vuole che il raggio di sterzata è abbastanza umano e che nel complesso vanta un comportamento stradale abbastanza automobilistico per essere un pick-up. Spinto da un 2,4 litri turbodiesel  da 181 cavalli – si tratta del primo motore a ciclo Diesel in alluminio al mondo ad essere equipaggiato su un veicolo commerciale leggero – il Mitsubishi L200 vanta prestazioni abbastanza vivaci date da un propulsore ricco di coppia e ben dimensionato in rapporto alla vettura. Il cambio automatico di cui era dotato l’esemplare in prova (ma c’è anche un manuale) prevede addirittura i selettori al volante. Considerando che lo sterzo è leggero e che ha bisogno dei suoi tempi, conserva una buona precisione nel disegnare le traiettorie il che rende l’L200 piuttosto piacevole da guidare, anche perché si tratta di un veicolo stabile e dai controlli elettronici molto vigili. Ridotti tra l’altro gli spazi d’arresto. Quanto al comfort, che adempie agli standard classici dei pick-up, va segnalato che al pari dei principali concorrenti sugli asfalti sconnessi penetrano diversi tremolii all’interno dell’abitacolo. Anche il consumo pari a circa 11 l/100 km di media è – pur elevato – allineato alle sue rivali. 

Per essere più ‘automobilistico’ ha tradito le sue origini dure e pure?
Ovvio che no. L’utenza che sceglie un Mitsubishi L200 deve ovviamente poter sempre contare sulle peculiarità originali. È infatti sempre ancora possibile trainare fino a 3,5 tonnellate e nel fuoristrada è eccellente come d’abitudine. Oltre disporre di quattro modalità, la trazione integrale prevede la possibilità di bloccare il differenziale e utilizzare i rapporti ridotti.

E quanto costa?
I prezzi sono ovviamente molto dipendenti dal tipo di carrozzeria scelto, dall’accoppiamento motore/trasmissione ma soprattutto dall’allestimento.  Si parte infatti da 26'950 CHF per arrivare ai 42'900 CHF dell’esemplare in prova. Compresi nel prezzo ci sono cinque anni di garanzia.

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