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PRIME IMPRESSIONIAlpine A110, emozione a fior di pelle con anima “retrò”

09.02.18 - 06:00
L’eredità della berlinetta anni ’70, fatta di scatto, precisione ed estrema agilità, rivive nella nuova coupé di grande attualità tecnica: tutta in alluminio e dotata di motore turbo da 252 cv
Alpine A110, emozione a fior di pelle con anima “retrò”
L’eredità della berlinetta anni ’70, fatta di scatto, precisione ed estrema agilità, rivive nella nuova coupé di grande attualità tecnica: tutta in alluminio e dotata di motore turbo da 252 cv

L’Alleanza Renault-Nissan torna a far rivivere lo storico marchio Alpine, che nei prossimi anni metterà in strada diversi modelli di chiara impronta sportiva. Intanto, si parte dal “revival” della storica coupé a due posti degli anni ’60-’70, leggendaria per i trionfi sportivi raccolti nei Rally col titolo mondiale del 1973.

 
Ci sono somiglianze tra la nuova A110 e la lontana progenitrice cui è ispirata?

Come già accaduto per diverse auto dalla chiara impostazione “retrò”, anche nel caso della A110 i tratti comuni sono legati a caratteristiche generali ben definite: architettura tecnica, stile, carattere dinamico. Le dimensioni sono decisamente più importanti non solo per rispettare i moderni criteri di omologazione, ma anche per accogliere con un comfort moderno i due passeggeri nonché tutte le dotazioni che ci si aspetta di trovare su una sportiva d’attualità. La nuova A110 è dunque lunga 4,18 metri (la vecchia appena 3,85 m) e larga 1,80 m contro gli appena 1,46 dell’antesignana; la monoscocca portante è realizzata integralmente in alluminio, consentendo di contenere il peso in appena 1’080 kg in versione base e in 1’103 kg per l’allestimento speciale Première Edition, di cui vengono realizzati solo 1955 esemplari numerati già tutti venduti (62'000 CHF). Per i futuri acquirenti, a breve sarà lanciata la gamma normale basata su due allestimenti (Pure e Légende; da circa 56-58'000 CHF).

 
Ora voglio sapere qualche caratteristica tecnica…

Pur pesando un tonnellata abbondante, cioè molto di più della sua antenata, la massa della nuova A110 (che è comunque ridottissima per gli standard attuali) è compensata dal motore ben più potente di un tempo, ma sempre in posizione posteriore-centrale (davanti al baule posteriore, per essere chiari): un moderno 1.8 turbo a iniezione diretta dalle notevoli prestazioni, con potenza di 252 cv a 6000 giri e coppia di 320 Nm da 2000 giri; il cambio, inoltre, è un doppia frizione con sette rapporti, completo di palette al volante per la selezione sequenziale manuale. La ripartizione dei pesi vede l’avantreno più leggero del retrotreno (44-56%) per rendere agilissimo l’inserimento dell’auto nelle curve, favorendo al contempo la trazione sulle ruote posteriori. Le ruote, infine, sono da ben 18 pollici di diametro, mentre i grandi freni sono marchiati Brembo. Con la A110 si può anche correre in pista: inizia quest’anno un apposito trofeo monomarca riservato alla A110 Cup, per l’occasione alleggerita a 1050 kg e potenziata a 270 cv.

 
Come si guida questa “leggenda” in chiave moderna?


Si guida… all’antica. Scherzi a parte, proprio il carattere di un tempo è tra le chiavi della riuscita A110: è leggerissima, ha un volante piccolo, preciso e direttissimo e, col peso spostato verso il posteriore, l’avantreno pare volare di curva in curva, con cambi di direzione istantanei. Una meraviglia, per l’appunto, d’altri tempi, quando più della potenza contavano agilità e manovrabilità. Incluse le sospensioni piuttosto morbide, anche qui come sull’auto storica, in modo da rendere le reazioni sempre docili e progressive. Il motore è invece moderno, spinge forte dai regimi più bassi (0-100 km/h in appena 4,5 secondi anche grazie al cambio rapidissimo, velocità massima 250 km/h) ed è combinato ad un rombo metallico entusiasmante nella modalità di marcia eTrack. In uscita di curva la potenza permette di “chiudere” la traiettoria con accenni di sovrasterzo ma manca un differenziale autobloccante, più incisivo e soprattutto necessario per una guida più aggressiva e i “traversi” di potenza. Non è escluso che arrivi in futuro. L’abitacolo è compatto ma accogliente (per due), nonché completo di tutte le dotazioni come navigatore/infotainment, climatizzatore automatico e quant’altro; su questa versione i sedili sono gusci da corsa con inclinazione fissa (regolabile solo smontandoli) e prevedono una posizione di guida leggermente “sdraiata” ma piacevole. E per viaggiare? Nessun problema, sulla A110 ci sono due bagagliai, ma la cubatura complessiva è molto contenuta (100+96 litri).

 



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