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PRIME IMPRESSIONIBMW M2 - Bel colpo!

14.09.16 - 20:17
Grande potenza, piccole dimensioni. Una combinazione che va sempre bene, specie se ad amalgamarla ci pensano gli specialisti della M GmbH.
BMW M2 - Bel colpo!
Grande potenza, piccole dimensioni. Una combinazione che va sempre bene, specie se ad amalgamarla ci pensano gli specialisti della M GmbH.

Finalmente anche noi abbiamo potuto metterci al volante della BMW M2. L’abbiamo guidata per pochi chilometri, è vero, e solamente tra i cordoli di un circuito - più precisamente l’Hungaroring. Però tanto basta per raccogliere delle informazioni essenziali sul suo comportamento. Partendo dalla fine: dopo qualche giro di pista scendi e risolvi, molto semplicemente, con la conclusione che si tratta di un’automobile che non ha particolari difetti. Anzi: che dinamicamente di difetti non ne ha proprio.

Piuttosto credibile se si pensa la M2 è infarcita di parecchi componenti provenienti da M3 ed M4. La trasmissione (escluso il cardano in carbonio), l’asse anteriore e posteriore in lega leggera di alluminio, pure determinati componenti del propulsore come i pistoni con il tip-ring ottimizzato per canne in ghisa grigia e i semicuscinetti di banco dell’albero motore sono stati trapiantati pari pari dalle sorelle maggiori. E questo dovrà pur significare qualcosa. Anche perché ciò che già di buono c’era nella M235i (qui il nostro test) è stato ripreso, adattato o ulteriormente affinato. Come il propulsore costruito interamente in alluminio, che è stato affinato fino a raggiungere una potenza di 370 cavalli e una coppia di 465 Nm, la quale sale temporaneamente fino a quota 500 tramite l’overboost. Ma non si tratta solo di meri numeri: per garantire che qualsiasi uscita in circuito vada a buon fine è stata modificata anche la coppa dell’olio, di modo che quando la vettura viene fortemente decelerata, una pompa supplementare di aspirazione dell’olio provvede al ritorno del lubrificante nella parte posteriore della coppa. Lo stesso avviene in caso di di forti accelerazioni trasversali o in caso di estreme accelerazioni, come nello scatto da 0 a 100 km/h che la M2 ricopre in appena 4,3 secondi. Poi c’è un radiatore supplementare per l’olio del cambio, il quale ha una lubrificazione a carter secco per i motivi di cui sopra. Lo stesso cambio manuale a ha sincronizzatori con materiali d’attrito in carbonio.

 

Nella corsia dei box dell’Hungaroring, al sole di una calda giornata estiva, la M2 fa bella mostra dei suoi attributi. La carreggiata posteriore larga quasi a voler mettere in chiaro dove si trovano le ruote motrici, le grosse prese d’aria anteriori, i cerchi da 19 pollici in alluminio fucinato. Non lascia indifferenti, vista da fuori, raccogliendo appieno l’eredità della Serie 1 M Coupé e in parte anche un po’ della 2002 turbo. Ha carattere. Vista da dentro un po’ meno: sebbene l’idea originale di lasciare le (parecchie) rifiniture in carbonio senza lo strato di lucido fosse proprio quella di amplificare lo spirito purista, il risultato finale è invece una vaga sensazione di incompletezza. Stessimo parlando di un’ipotetica M2 GTS il discorso sarebbe ben diverso… Tuttavia i numerosi pannelli in Alcantara, le cuciture a contrasto blu ma sopratutto la posizione di guida assolutamente perfetta ti fanno sentire subito a casa.

Non sarà certo una versione purista da track-day, ma la M2 in pista va spudoratamente bene. Possiede molto grip meccanico e pneumatici eccellenti, i quali sopportano senza problema alcuno le sollecitazioni imposte dalla guida tra i cordoli nonostante siano dei “convenzionali” Michel Pilot Super Sport, i quali essendo però stati sviluppati appositamente si sposano divinamente con le caratteristiche della M2. Che è un’automobile molto veloce, potente e non troppo pesante (rapporto peso potenza di 5,5 kg/cv), ma sopratutto facile e propedeutica. Oltre al cambio manuale che effettua autonomamente la doppietta in scalata, con l’elettronica parzialmente disattivata ti lascia giocare ed è sensibile al tiro-rilascio, ma mai nervosa nonostante il passo corto e molto progressiva anche al limite. Rispetto a molte altre auto la M2 è ancora in grado di comunicare con chi la sta guidando. Facile da guidare anche perché il motore, esprimendo la copia massima tra i 1’400 e i 5’560 giri/min. è molto elastico, sfruttabilissimo ai medi a tutto vantaggio della motricità comunque garantita dal “Differenziale attivo M” la cui coppia di bloccaggio totale (2’500 Nm) viene messa a disposizione in appena 150 millisecondi. E già che parliamo di differenziale, come se la cava di traverso? Alla grande! Basti pensare che non appena la M2 inizia a sovrasterzare il cambio a doppia frizione apre le frizioni, così da stabilizzarla. Senza dimenticare la funzione “Brnout” con la quale si può effettuare una partenza a ruote fumanti ogniqualvolta ne abbiate voglia. A partire da 69’900 franchi, insomma, c’è un bel po’ di carne al fuoco.

 

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