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TEST DRIVEAl volante della Bentley Bentayga

25.07.16 - 16:33
È il primo SUV prodotto dal nobile marchio inglese. E probabilmente non sarà nemmeno l’ultima.
Al volante della Bentley Bentayga
È il primo SUV prodotto dal nobile marchio inglese. E probabilmente non sarà nemmeno l’ultima.

È stato un prodotto atteso, confermato e poi smentito e poi ancora riconfermato. Sicuramente chiacchierato; positivamente da chi riconosce che a livello internazionale c’è un (grande) mercato per veicoli di questo genere, contrastato per gli inguaribili puristi che non digeriscono prodotti come questi quando marchiati dai casati più nobili. Ma ora è arrivata, ed ha segnato pure un passaggio di testimone al vertice dei SUV di lusso. Perché se un tempo volevi acquistare un fuoristrada rifinito di tutto punto, comodo esclusivo e rilassate, non potevi che scegliere una Range Rover nelle ricercate versioni Autobiography, mentre oggi se desideri il non plus ultra non puoi che orientarti verso una Bentley Bentayga.

Dato che la curiosità di scoprire questa “prima assoluta” era davvero alta ci siamo diretti presso Bentley Lugano, che ringraziamo, per avere una prima e tempestiva idea di cosa significhi mettersi al volante del primissimo SUV fuoriuscito dagli stabilimenti di Crewe. Non appena la vedi resti impressionato per la sua mole, che al dire il vero non è poi così eccessiva rispetto alla principale concorrenza (a ridosso dei 5 metri una ventina di centimetri non sono poi così rilevanti) ma decisamente più “presente” e mastodontica per via degli inconfondibili tratti Bentley che scorgi mentre ci giri attorno. I quattro fanali tondi anteriori, la grande calandra, le arcate dei passaruota posteriori ben pronunciate: tutto è dove deve essere. Certo fa strano vederli applicati alla fisionomia di un SUV anziché alla regale silhouette di una Mulsanne, ma trattandosi una Bentley il momento più magico avviene sempre quando apri la porta per accomodarti nell’abitacolo.

Qui di dubbi non ce ne sono: si tratta senz’ombra di dubbio del SUV più lussuoso e meglio rifinito del mondo. La qualità della pelle con motivi romboidali, le doppie impunture, i metalli zigrinati, le bocchette d’aerazione tonde, il layout della plancia a “doppia ala”, la grafica della strumentazione… Potrei andare avanti per molte, molte righe ancora. Ma vi basta sapere che se avete una certa familiarità con le Bentley vi troverete subito a casa, se invece non avete mai avuto il piacere, lasciatevi stupire. Disponibile in configurazione a 4 o 5 posti, la Bentayga può come da tradizione essere impiegata anche da un autista accomodandosi sui sedili posteriori, dai quali durante un viaggio si può approfittare dell’intrattenimento dedicato con tanto di schermo da 10,3 pollici applicato dietro il sedile e tutti i dispositivi di integrazione per smartphone e connettività oggi disponibili sul mercato. Per chi invece sta alla guida piacerà sapere che è stato implementato un infotainment completamente nuovo, che ha peraltro il pregio di essere ben diverso da qualsiasi altra applicazione all’interno del gruppo Volkswagen, cui Bentley appartiene, segnando così una pregevole distinzione che ne incrementa l’esclusività rispetto agli altri modelli con cui condivide la piattaforma tecnica MLB, con l’Audi Q7 in testa.

Se da ferma la Bentayga non sembra quindi avere parentele in comune con altri modelli del gruppo con cui condivide più di un componente, alla guida è possibile riconoscere qualche similarità. Questo perché sin dai primi chilometri emerge un tipo di guida più convenzionale e meno “Bentley” del solito, nel senso che non ti isola dal manto stradale come farebbe una Continental e lo sterzo richiede poco angolo nelle curve o nelle svolte che si affrontano nella guida di tutti i giorni. Sebbene una volta imboccata l’autostrada la comodità e la silenziosità a velocità da crociera rimettono le cose al loro posto. D’altro canto bisogna riconoscere che nello sviluppo della Bentyga si è decisamente lavorato bene sui vari spettri d’impiego a cui la si può sottoporre. Fuoristrada incluso, con tanto di quattro modalità di guida dedicate. Sul fronte dinamico, per esempio, le le sospensioni ad aria e in particolare il controllo di rollio attivo rendono l’assetto quasi “piatto” mentre è selezionata la modalità sport. Si sente che c’è parecchia massa in gioco, molta della quale concentrata sull’avantreno, ma nonostante ciò si percepisce pure che questa è ben distribuita il più in basso possibile grazie anche alla larghezza delle carreggiate le quali ti danno sempre una buona impronta a terra e consentendo inoltre facili inserimenti. Del resto in Bentley sono sempre stati dei maestri nel rendere piacevoli automobili molto, molto pesanti. E infatti anche il suo primo SUV non richiede particolare sforzo con lo sterzo e una volta trovato il suo equilibrio puoi percorrere le curve a velocità davvero elevate. Grazie anche, inutile negarlo, ad un ottimo lavoro di fondo dell’elettronica che garantisce sempre la massima motricità e frenate stabili e sicure, sebbene l’impianto frenante rischia di soffrire a seguito di una guida troppo spiriata.

Se un tempo al centro dell’esperienza di guida di molte automobili di questa mole, Bentley incluse, c’erano le monumentali prestazioni del propulsore, queste ora diventano - grazie al lavoro svolto nell’affinamento dinamico - parte integrante delle stesse. Nel vano motore della Bentayga c’è come sempre un W12, tuttavia completamente ricostruito. Un progetto realmente nuovo, nonostante la cilindrata sia sempre di sei litri e sia sempre ancora sovralimentato mediante due turbine. La potenza erogata è di 608 cavalli mentre la coppia (tenetevi forte!) è di 900 Nm disponibili (tenetevi nuovamente forte!) già da 1’250 giri al minuto. Ciò le permette di infischiarsi delle 2,4 tonnellate abbondanti di massa a vuoto e catapultarvi, mediante il classico “effetto motoscafo” con il muso che punta verso il cielo, in appena 4,1 secondi a 100 chilometri orari e, sempre incollandovi al sedile, fino a 301 km/h di velocità massima. Impressionante. Come impressionanti (in senso positivo) sono i valori sui consumi, non distanti da quelli di un qualsiasi altro V8 sovralimentato della principale concorrenza. Merito, questo, del sistema di disattivazione dei cilindri il quale trasforma impercettibilmente la Bentayga in una sei cilindri quando la potenza richiesta dal conducente è modesta. E già che stiamo affrontando temi razionali concludiamo dicendo che si tratta, come prevedibile, di un’automobile molto pratica: 590 litri di bagaglio, tanto spazio, molte possibilità per stivare i vostri oggetti e addirittura un carico passante per oggetti lunghi o per l’equipaggiamento sciistico. Senza dimenticare che le dimensioni, pur importanti, alla fine non sono poi così compromettenti nell’uso quotidiano. O meglio: non più di quanto non lo siano le sue concorrenti. Molti di voi, infine, si chiederanno cosa possa costare un oggetto del genere. Si parte da 226’500 franchi, che possono avvicinarsi senza problemi alla soglia dei 300’000 con accessori e personalizzazioni varie. Un prezzo che alla fine, dati i contenuti, non è poi nemmeno così spropositato. Ricordiamoci pur sempre che anche  con una Cayenne Turbo S non è difficile arrivare al quarto di milione di spesa.

 

SCHEDA TECNICA

Modello, versioneBentley Bentayga
MotoreW12, 6 litri, biturbo, benzina, 608 cv, 900 Nm
TrasmissioneCambio automatico a 8 rapporti, trazione integrale
Massa a vuoto2'422 kg
Accelerazione 0-100 km/h4,1 secondi
Velocità massima301 km/h
Consumo medio12,8 L/100 km (dichiarato)
Prezzo226'500 CHF

 

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