PRIME IMPRESSIONILa dove osa solo una Land Rover

Estreme condizioni, estreme soluzioni. Questo è quello verebbe da dire. Tuttavia anche se le condizioni erano si estreme, altrettanto non si può dire della soluzione. Durante i giorni più corti dell’anno l’Islanda rischia di diventare una terra molto inospitale nella quale, uscendo dai centri cittadini (o meglio dall’unico centro cittadino, cioè Reykjavik) occorre un certo spirito d’avventura. Le ore di luce sono davvero poche, le strade innevate dalla prima all’ultima, le temperature glaciali e il vento forte può depositare anche mezzo metro di neve sul percorso in meno di una un’ora. Questo il motivo per cui alcuni tratti di collegamento interni restano addirittura chiusi. Le opzioni a quel punto sono due: o si allunga per il tragitto percorrendo una deviazione, oppure si rischia. Noi, ovviamente, abbiamo sempre scelto per la seconda opzione.

Dicevamo che le soluzioni non erano poi così estreme perché i nostri spostamenti li abbiamo effettuati con delle Land Rover Discovery Sport completamente di serie, eccetto gli pneumatici chiodati. I quali trasmettono molta più sicurezza rispetto ai normali pneumatici invernali ma che di fatto non mutano le caratteristiche del mezzo, che chiaramente non può arrampicarsi dove solo le Defender sono in grado di arrivare ma che non si è mai tirata indietro in nessuna delle sfide a cui è stata sottoposto, ivi compreso guadare un fiume profondo poco più di mezzo metro.

Sebbene tecnicamente la Discovery Sport sia basata sulla Evoque, in realtà è l’erede della Defender. La futura strategia Land Rover si basa su tre modelli e i loro rispettivi derivati: Range Rover (Classica, Sport, Evoque), l’attesa riedizione della Defender comprese le sue future declinazioni e la DIscovery, tra cui la Sport. Si tratta di un SUV piuttosto compatto - lungo meno di 4,6 metri - che di spazio a bordo ne offre molto di più rispetto alla Evoque: in cinque si sta comodi, volendo c’é pure la terza fila di sedili, nel bagagliaio ci stanno non meno di 479 litri di merce. Si tratta di un modello incredibilmente furbo poiché assomigliando parecchio alla citata Evoque ne acquisisce il prestigio, offre alle famiglie quell’abitabilità che mancava alla piccola Range Rover e in più costa decisamente meno: i prezzi partono da 42’000 franchi e nei concessionari la si troverà a partire dal mese di Aprile.

Il prezzo inferiore si giustifica con il fatto che gli interni, pur ricalcando il layout tipico di Land Rover, è costruito con materiali di qualità ma non così lussuosi come quelli impiegati per le Range Rover. Un compromesso accettabilissimo che in ogni caso non vi farà sentire colpevoli di aver attuato una scelta di ripiego, perché non lo è. Del resto la gamma dei motori si articola sui già noti 4 cilindri sia benzina che turbodiesel che equipaggiano proprio la Evoque. Il primo ha un piglio prestazionale che invita ad usare il cambio automatico in modalità manuale, il secondo è gradevole per la ricchezza di coppia, per i rapporti del cambio ben scalati e la rumorosità contenuta. Al momento possiamo ancora dire poco su come si comporta su strada poiché non abbiamo praticamente toccato asfalto, ma dalle prime impressioni raccolte siamo abbastanza certi che non deluderà le aspettative. Del resto, come abbiamo già detto, si tratta di un’automobile molto furba.