Cerca e trova immobili

PRIME IMPRESSIONI - ESCLUSIVAVW Polo GTI - Mediamente sportiva

05.12.14 - 10:18
Un motore completamente nuovo, una dinamica parecchio affinata e il ritorno del cambio manuale. Finalmente si merita la sigla che porta.
VW Polo GTI - Mediamente sportiva
Un motore completamente nuovo, una dinamica parecchio affinata e il ritorno del cambio manuale. Finalmente si merita la sigla che porta.

Questa Polo GTI può essere considerata un’automobile nuova? In tutta onestà, si. Anche se di fatto non si tratta di un nuovo modello ma più semplicemente di un aggiornamento. Però è stata rivista così a fondo che si meriterebbe - una volta tanto - l’appellativo più abusato dai costruttori automobilistici, quel famigerato “nuovo” che viene anteposto ad un aggiornamento di metà carriera in un cui l’unico cambiamento rispetto al modello che va a sostituire è il disegno dei cerchi in lega. Quando va bene. Ma, cosa ancora più importante, con la Polo GTI hanno fatto un enorme passo avanti.

Tanto per cominciare hanno cambiato completamente tipologia di motore. Il raffinato ma altrettanto fragile 1,4 TSI a doppia sovralimentazione, uno dei pochissimi esempi nella stiri dell’auto ad essersi avvalso contemporaneamente sia del compressore volumetrico che della classica turbina, è stato rimpiazzato con un 1,8 litri turbo siglato EA888, derivato quindi dall’attuale Golf VII GTI. Bisogna essere contenti non tanto per i 12 cavalli aggiuntivi - ora ne conta 192 - quanto per la coppia che riesce a generare già a 1’450 giri al minuto: 320 Newtonemtri di coppia. Si sente la coppia ma anche la cilindrata, tanto che ora anche in quinta o in sesta si può premere l’acceleratore e godere della vigorosa spinta sin da regimi bassissimi. Sensazioni simili a quelle che offre la Polo R WRC realizzata in edizione limitata. Di fatto le prestazioni non sono nemmeno tanto diverse: 6,7 secondi per scattare da 0 a 100 km/h e 236 km/h di velocità massima.

La grande differenza rispetto alla Polo più potente mai costruita (220 cavalli), nata per celebrare le vittorie nel mondiale rally del costruttore tedesco, è che la GTI si guida molto, ma molto meglio. Prima la teoria: è stato adottato uno sterzo elettromeccanico, le barre antipolio anteriori sono più robuste, i cerchi in lega sono più larghi di mezzo pollice e per la prima volta su una Polo troviamo degli ammortizzatori a regolazione elettronica. Ora la pratica: basta pochissimo angolo di sterzo e già si riesce ad infilarla in curva con una reattività prima sconosciuta e - udite udite - spunta addirittura un pizzico di comunicatività. Nulla che la faccia diventare un riferimento ma quel che basta per avere un’interazione con la vettura. La quale tra l’altro dimostra di avere una notevole quantità di aderenza e di saper affrontare anche veloci cambi di direzione con compostezza e senza troppi rischi. Tradotto: più che per la guida briosa tra i tornanti di qualche vallata sembra più adatta per qualche veloce giro di Nordschleife, tanta è la sua stabilità. Tuttavia si può addirittura parzializzare l’intervento dell’elettronica. Pazzesco, verrebbe da dire con un pizzico di ironia.

Di fatto è però lodevole il modo in cui questa GTI sia diventata una Polo R WRC più equilibrata. In tutti gli aspetti. Se prima, cercando una piccola sportiva, i motivi per spingervi verso un concessionario Volkswagen per acquistare una Polo GTI erano… ben pochi, con questo affinamento è diventata mediamente sportiva, ricavandosi un piccolo spazio tra la folta concorrenza. Non si tratta ovviamente di una “Hot Hatch” della vecchia scuola come lo è una Fiesta ST, ma forse proprio per questo motivo, anche considerando la filosofia del gruppo Volkswagen sempre orientata al compromesso unito alla disponibilità delle sospensioni a regolazione elettronica, ci saremmo aspettati maggior comfort. Nulla che però la distolga dall’essere un’auto utilizzabile tutti giorni, anzi. La possibilità di averla con cinque porte aiuta non poco. I consumi poi, da questo punto di vista, giocano decisamente a favore: 5,6 litri ogni 100 km il valore dichiarato con cambio DSG. Tuttavia il doppia frizione ha un grande difetto: chi lo sceglie si vede ridotta la coppia a “soli” 250 Newtonmetri. Un motivo in più per optare per il cambio manuale, grazie al quale oltretutto potete risparmiare anche qualche soldo visto che il prezzo di partenza si situa a 27’400 franchi anziché a 29’200 come con il doppia frizione. Chi sceglie il cambio manuale non solo dimostra di essere maggiormente amante della guida, ma anche più furbo.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE