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L'uccello era dato per disperso dall'inizio di dicembre
GOLDAU - È stato avvistato nel canton Zurigo l'ibis eremita (Geronticus eremita) dato per disperso in Svizzera dall'inizio di dicembre mentre stava volando verso sud. Si tratta di un esemplare di uccello rarissimo: al mondo ne sopravvivono meno di 30 con un comportamento migratorio.
Il giovane volatile, battezzato "Shorty" dagli ornitologi, è stato fotografato su un prato nel Knonaueramt da una lettrice della "Neue Luzerner Zeitung", che pubblica oggi la notizia. Questa è stata confermata all'ats da Martin Wehrle, veterinario del Parco naturale e faunistico di Goldau (SZ). Anche un dipendente dello zoo che vive in questa regione al confine con i cantoni di Zugo e Lucerna ha potuto osservare l'uccello.
"Pensiamo che si tratti proprio di Shorty, anche se non ne siamo sicuri al cento per cento", ha detto Werhle. Di altro esemplare della stessa specie tuttavia non può trattarsi: tutti si trovano già in Italia. "Ora stiamo cercando di nutrirlo e speriamo di riuscire a catturarlo", precisa il veterinario. Riuscire a salvare Shorty è importante, afferma, trattandosi di un uccello a rischio di estinzione. Secondo il team con sede in Austria che ne segue la migrazione su tutto il pianeta ne sono rimasti meno di 30 esemplari. Stando all'enciclopedia online Wikipedia, complessivamente al mondo si contano circa 550 individui selvatici, soprattutto in Marocco, dove questi animali sono però stanziali.
Nella regione di Collombey-Muraz (VS), il giovane Shorty ha perso il contatto con un adulto con cui dalla Baviera stava migrando in Toscana. Era già stato avvistato il 17 e 18 dicembre a Rossau-Mettmenstätten, una quindicina di chilometri a sud di Zurigo, mentre in apparenza tentava di tornare in Baviera. La batteria del GPS sul suo dorso è scarica, precisava un comunicato del Walrappteam (dal nome tedesco dell'uccello) diramato alla vigilia di Natale.
Il piumaggio dell'ibis eremita è di colore nero corvino in ambedue i sessi. L'adulto è lungo 70-80 centimetri e ha un'apertura alare di 125-135. La testa e la gola, nude, appaiono molto rugose. Il nome del genere, Geronticus, deriva dal greco antico "geron", ossia "anziano nell'aspetto", e si riferisce proprio al capo glabro e rugoso di questi animali, che ricordano la testa pelata di una persona anziana, spiega ancora Wikipedia.
Ats
