PROVA SU STRADASubaru Impreza: La sorella dell’anonimato

GUERRA IN FAMIGLIA - Scrivere della Subaru Impreza significa scrivere di un’automobile che in Svizzera è apprezzata da sempre. Il nuovo modello, entrato in commercio quest’estate, è però stato messo in ombra dal clamoroso e decisamente inaspettato successo ottenuto dalla XV, con cui è strettamente imparentata. La XV infatti non è null’altro che un’Impreza che veste gli accessori di una fuoristrada e adotta alcune soluzioni tecniche in tal senso. Spogliata di queste modifiche ecco invece la Impreza, che pur conservandone la fisionomia appare decisamente più anonima e sottotono, come una persona esile a fianco di un bellimbusto, e questo nonostante il suo design sia nel complesso abbastanza gradevole.

NON L’HA DISIGNATA PININFARINA - Proprio come sulla XV la plancia è migliorata esponenzialmente nel design, nei materiali e nella praticità. Il livello qualitativo è in regola, la plancia solida e piacevole da toccare; solo il padiglione – punto debole di un alto numero di automobili – testimonia qualche economia. L’ambiente gradevole non necessita tuttavia degli speciali interni in pelle “Portofino”, un optional peraltro piuttosto costoso e la cui dicitura sembra quasi plagiata da quella del celebre designer “Pinifarina”, a tal punto da essere stata notata persino da alcuni passeggeri saliti a bordo. Questi ultimi non hanno accusato problemi di spazio nella porzione posteriore dell’abitacolo, ed anche il baule si è rivelato ampio seppur con un soglia di carico un po’ troppo alta.

VADE RETRO CVT - Nel caso di un’ipotetica guida all’acquisto ci sentiamo obbligati nel darvi un caldo consiglio, ovvero quello di evitare il cambio a variazione continua CVT. A patto che non la utilizziate esclusivamente in città o lungo strade di campagna pianeggianti, il suddetto cambio è sempre costretto far lavorare il piccolo “millesei” da 114 cavalli nella zona alta del contagiri: oltre a non avere delle prestazioni particolarmente brillanti, ciò che disturba maggiormente è l’elevato rumore del propulsore che si addentra senza bussare all’interno dell’abitacolo qualora affrontiate un sorpasso o una strada in salita, e questo anche ad andature assolutamente cristiane. I consumi si assestano inoltre attorno ai 7,5 litri ogni 100 chilometri, quindi non si può parlare di un’auto particolarmente parsimoniosa . Al di la di questo l’Impreza è inaspettatamente piacevole da guidare. L’ottima trazione integrale, lo sterzo corposo, il comportamento  neutrale e sicuro nonché un asseto in grado di sorbirsi qualche curva brillante verrebbero per l’appunto maggiormente valorizzati con un cambio manuale o un automatico tradizionale, che però ai nipponici piacciono poco.

UN MODELLO VOLUTAMENTE “BASE” - Come mai non vi sono motori più potenti? Una spiegazione potrebbe essere quella di voler maggiormente valorizzare la XV quale fiore all’occhiello tra le diverse Impreza, come del resto comunica la stessa Subaru, definendo la versione tradizionale da noi provata come “il modello ideale per accedere al mondo delle 4x4 Subaru”. Per entrarvi bisogna sborsare 25'900 franchi, cifra che può salire oltre i 30'000 come nel caso della vettura da noi provata. La dotazione non è di certo povera e la trazione integrale costituisce un vantaggio non da poco, certo, ma parlare di somma economica non è poi così corretto.